Ginepro

di Laura Nicoli

Nome botanico: Juniperus communis
Famiglia: Cupressacee
Descrizione: cespuglio o alberello, sempeverde ramificato fin dalla base, con foglie aghiformi di colore verde-blu e con una scanalatura biancastra sulla parte superiore, in file di tre. I frutti si presentano come bacche sferiche di colore verde che, dopo il secondo anno giungono a maturazione ed assumono un colore viola cupo.
Distribuzione: cresce spontaneo in tutte le regioni montuose e boschive di tutto l’emisfero settentrionale, tra i 400 e i 1200 metri di altezza.
Profumo: forte, erbaceo, balsamico con tonalità di pino
Pianeta governatore: Sole, Saturno
Proprietà: antisettico, depurativo, diuretico, antireumatico, tonico, astringente, digestivo, drenante
Principali indicazioni: cellulite, iperuricemia, calcolosi biliare, reumatismi, acne, dermatiti

Precauzioni: evitare l’uso in gravidanza e in presenza di malattie renali.

Descrizione
Cresce lentamente nelle lande più aride, sui poggi sassosi e calcarei, nei boschi, in alta montagna. Le foglie sono aghiformi e sottili, di colore verde lucente. Il suo nome latino, junus perus, deriva da Jumenta-giumenta e parere-generare: un tempo si utilizzavano le bacche per facilitare il parto.
Pianta solare rigogliosa e vitale, che spesso diventa centenaria, viene utilizzata dall’antichità per scopi religiosi e terapeutici. In alchimia, il ginepro ha una funzione primaria saturnina; è una pianta atra, ovvero nera, che estende la sua influenza oltre il visibile, tanto è vero che le piante saturnine, tra cui anche il cipresso, vengono piantate nei cimiteri e segnano il limite di demarcazione tra l’immateriale e il materiale. I Greci offrivano l’incenso prodotto dalla combustione dei suoi rami alle divinità infernali; il ginepro era consacrato alle Erinni, che rappresentano la vendetta e la personificazione dei rimorsi che tormentano la coscienza quando perde la sua luce bianca e si mette al servizio delle forze del male.
Il ginepro è anche una pianta protettiva che, secondo la tradizione cristiana, nascose la Madonna e Gesù inseguiti dai soldati di Erode. Esso, coi suoi rami pungenti tiene lontane le mandrie al pascolo, l’odore delle sue bacche devia i cani da caccia ed offre protezione ai piccoli animali della foresta, quali lepri ed uccelli.
La sua ombra si dice che offuschi la mente di chi vi si posi sotto, però nella Bibbia Elia, gravato da angoscia profonda, , mangiando bacche di ginepro si sentì spinto a nuova vita. Come le altre piante saturnine, quindi, indica il confine che bisogna superare, l’incontro con la morte, perché  possa avvenire la purificazione e la rinascita.
Le bacche di ginepro hanno una lunga tradizione erboristica come diuretiche, digestive, balsamiche. Dalle bacche schiacciate e lasciate fermentare in acqua calda si distilla il gin.
L’essenza di ginepro è un vero toccasana ed è estremamente versatile. Condivide alcune proprietà col cipresso ed è la tipica essenza per il drenaggio. Favorisce l’eliminazione gli accumuli di acido urico nella gotta, stimola la circolazione linfatica, combatte la cellulite, attiva la circolazione e purifica il sangue.
Contro la ritenzione idrica, oltre all’alimentazione ricca di fibre e di fresche insalate di germogli, si rivela di grande utilità anche l’automassaggio per le gambe, le zone più a rischio. Tra gli oli essenziali più indicati c’è il cipresso (sgonfia gli edemi): 2 gocce in olio di germe di grano da massaggiare soprattutto sulle cosce, e per un effetto amplificato si alterna il cipresso col ginepro: 2 gocce dell’essenza nell’olio da massaggio riattivano la circolazione.
Il ginepro stimola la circolazione ed è particolarmente indicato per la cura della cellulite. Per un intervento più energico, basta aggiungere anche due gocce di limone. Contro timidezza e paura, niente di meglio del solare ginepro. Il suo aroma produce vibrazioni intense capaci di dissolvere l’ansia. Aumenta la percezione, riscalda il cuore, conferisce una maggiore sicurezza in se stessi e dona coraggio. L’olio di ginepro, data la sua azione energetica decisa, va diluito prima di applicarlo sulla pelle: due gocce in un cucchiaio di olio di mandorle dolci e massaggiarlo, ogni mattina, nel punto situato immediatamente sotto lo sterno. Le paure si scioglieranno come neve al sole.

nettuno_nl@libero.it

30/6/2008