LA ROTTA DI ULISSE

 


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Mercurio e i figli

di Massimo Michelini

Tra le innumerevoli simbologie di Mercurio c’è anche quella di figlio1. Il pianeta rappresenta infatti il tipo di rapporto che si ha con l’eventuale prole, oltre a come si è stati figli dei propri genitori. C’è sempre coerenza nella vita, e nel modo di affrontarla, checché affermino i fautori del “volere è potere” e del “tutto dipende da te”. L’imprinting, la genetica e le esperienze biografiche suggeriscono che, se si è stati buoni figli e si hanno avuto rapporti buoni o almeno civili con il padre e la madre, di solito si impostano poi modi di relazionarsi simili anche con i propri figli. Anche se a volte, per reazione a genitori pessimi, si sarà un padre o una madre più che accorti e amorevoli verso il figlio, se non eccellenti. In questo caso spesso non è però Mercurio ad essere negativo, ma il Sole o la Luna. Ossia sono state le figure parentali ad essere carenti non riuscendo però a minare la voglia di trasmettere la vita ad altre creature, e a educarle pure bene grazie a un bel Mercurio.
Pianeta che indica anzitutto se si desidera un figlio, se capita per caso ma poi modifica a sorpresa e in positivo la vita, se non lo si voleva, lo si è accettata obtorto collo e i risultati sono stati pessimi, o altro ancora.
I rapporti umani, compresi quelli con i figli, possono avere infinite sfumature e di rado è tutto bianco o tutto nero. Più spesso i sentimenti e le relazioni sono complessi e possono pure variare nel corso della vita. Così, un figlio adorato su cui si sono investite eccessive speranze magari si rivelerà una delusione totale, o addirittura causa di rovina economica. Si veda in tal senso cosa combinano a volte i figli amati all’eccesso, viziati e proprio per questo condotti sulla cattiva strada2.
Più raro è il contrario, ossia il caso di un figlio con cui si stenta ad andare d’accordo ma con il quale i rapporti si risistemano, col tempo. Più spesso accade invece che ognuno prenda una sua strada quando il figlio è diventato adulto, e ci si incontri solo per lo stretto necessario, sancendo così una difficoltà di comunicazione spesso legata a un diverso modo di intendere la vita. Tipico poi che ci si scontri per gli stessi difetti, mentre se si tratta di pregi ovviamente non c’è lite.
Inoltre, se si ha più di un figlio non con tutti si avrà lo stesso rapporto. Con qualcuno ci sarà maggiore sintonia che con altri, è umano e inevitabile. La posizione del pianeta suggerisce in primis il tipo di rapporto “ipotetico” con la prole, basato sulla propria attitudine ad averne, ad amarla o a mal sopportarla.
Per capire perché, pur avendo un’attitudine positiva verso i pargoli, con qualcuno non si entri in sintonia mentre con altri sì, è necessario comparare i temi natali.
A volte Mercurio dà pure l’indicazione di eventi positivi o dolorosi, senza che ci sia un alcun tipo di merito o colpa da parte del genitore.
Quanto alla fertilità, ossia ad avere la possibilità fisica di avere figli, spesso un buon Mercurio la dona, mentre un Mercurio in cattivo aspetto con Plutone - tanto per fare un esempio - può dare la sterilità maschile. Per una donna non basta il solo Mercurio, anche se può essere coinvolto, ed è indispensabile anche l’apporto della Luna e spesso pure di Venere3.
Per entrambi i sessi poi, una quinta casa molto stimolata può indicare una notevole fertilità, o al contrario - se sono presenti pianeti molto lesi - può esserci la difficoltà a concepire, oppure il rifiuto ad avere figli propri.
Ricordo poi che Mercurio rappresenta pure la gioventù, il tempo rapido e il rapporto con il nuovo, e un figlio, di solito più giovane di noi di almeno 20 anni, costringe a restare al passo coi tempi. Un bambino o un adolescente ti tiene informato sulle mode giovanili, ti trasmette ritmi vissuti in prima persona anni e anni prima, ti accende speranze sul futuro.
E lo stesso fanno i nipoti, se arrivano. Ossia ti trasportano nel futuro. E per essere sospinti avanti senza scossoni o traumi occorre l’aiuto di un buon Mercurio.

Chiudo con una considerazione personale, valida per tutti. Può accadere di non avere figli pur avendo un ottimo Mercurio. È il mio caso, anche se compenso abbondantemente con i figli dei fratelli, tanti, e con ognuno di loro ho un rapporto positivo. In fondo non è necessario riprodursi per riuscire a relazionarsi con le nuove generazioni, aiuta ma non è l’unico modo per farlo.

 


Vediamo ora cosa suggerisce Mercurio nei segni rispetto a come si è vissuto il ruolo di figlio e al rapporto con i figli.

In Ariete dà un genetico rispetto per i genitori, in particolare per il capo famiglia a cui si riconosce inconsciamente una forte autorità, che la meriti oppure no. A volte questo genitore può essere severo o manesco, ma ciò nonostante viene onorato, magari con saltuari tentativi di indipendenza. Nel momento in cui si diventa a propria volta genitori si trasmette poi al figlio grande calore, spesso caricandolo di una buona dose di ambizioni perché è figlio tuo, e come tale deve essere alla tua altezza. Purché non tenda a oscurarti, in tal caso potrebbe scatenare reazioni violente. Non lo si educa spiegando il perché una tal cosa va fatta, gliela si impone e basta. Magari abbracciandolo dopo una sceneggiata in cui ci si è lasciati andare pure a qualche scappellotto. Per entrambi i sessi si preferisce un figlio maschio ma, in caso dell’arrivo di una femmina, si auspica faccia a suo tempo almeno un matrimonio con qualcuno autorevole e virile. Tendenza accentuata se pure il Sole è in Ariete, spesso segnale che un figlio lo si desidera davvero. Anzi due, un maschio e una femmina, come vuole tradizione. Se il Sole è in Pesci un figlio aiuta ad uscire da ansie e insicurezze, e spesso lo si vede anche come bastone per una vecchiaia data per certa come fragile e malaticcia. Un figlio forte tamponerà tali debolezze. Se si è Toro si è orgogliosi della prole, ignorando eventuali difetti anche palesi. Non si tollera poi che gli altri la critichino, cosa che spetta solo al genitore.  
Essere figlio e avere un Mercurio in Toro indica anche un forte bisogno di appartenenza al clan genitoriale, che di solito gli fornisce sicurezza economica e affettiva, due caratteristiche che non sa tenere separate. Spesso fa fatica ad allontanarsi materialmente e psicologicamente dal territorio natale: anche se fonte di grandi problemi non sa prescinderne. Questo attaccamento fisico si esercita poi in maniera analoga anche ai propri figli, quando se ne hanno. Il pensiero principale è nutrirli e garantir loro benessere economico, talora stentando a capire ipotetici problemi emotivi, come pure un’eventuale voglia di trovare una propria dimensione magari trasferendosi altrove, lontano dalle proprie radici. Ovviamente questo accade in particolare se pure il Sole è in Toro, combinazione grazie alla quale si contempla a fatica il distacco sia dai genitori sia dai figli. La famiglia è sacra, e non va frantumata. Se si è Ariete si ha di solito un approccio molto tradizionalista verso la prole, che si tende a voler avere sempre sotto il proprio alone protettivo, anche se ha già sessant’anni. I Gemelli sono invece un po’ meno conservatori, anche se di rado arrivano ad auspicare un distacco dai figli. Avendo però molta voglia di divertirsi in prima persona, concedono loro un po’ più di libertà per mantenere anche la propria.
Il pianeta in Gemelli resta di rado attaccato ossessivamente alle gonne della mamma o alla giacca del papà. Già da piccino scopre che ci sono tante cose interessanti fuori di casa e non mitizza affatto le figure genitoriali come di solito accade. Piuttosto si diverte a combinar loro scherzi, utilizzandoli come pubblico. Quando poi diventa genitore a sua volta non si lascia assorbire dal ruolo, azzerando gli altri interessi e soprattutto la vita mondana. Pur senza rifiutare l’essere genitore cerca di emancipare la prole o, almeno, trova baby-sitter o altre figure che gli consentano di continuare a fare quel che preferisce, ossia avere rapporti sociali. È però molto orgoglioso della prole, se brillante e di successo. Tutte caratteristiche ancor più spiccate se pure il Sole è in Gemelli, combinazione in cui l’essere padri o madri non è in cima alla lista dei pensieri, salvo il figlio sia davvero all’altezza delle attese. Toro e Cancro sono invece un po’ scissi tra la necessità di affetto e controllo e la curiosità verso il mondo esterno. Il Toro garantisce comunque il supporto materiale ai figli, pur ritagliandosi spazi di mondanità, mentre il Cancro magari passa di festa in festa, ma ha sempre il cellulare acceso per controllare come stanno i figli, e ricordare loro il suo amore.


Mercurio in Cancro veleggia invece tutta la vita nella laguna della dipendenza affettiva dai genitori, talvolta risultando la prova vivente di come il complesso di Edipo non sia una farneticazione di Freud. Il soggetto che lo possiede si sente infatti soprattutto figlio, anche quando è già padre o madre, e pur essendo un ottimo genitore. Bisognoso di affetto e attenzioni, conserva infatti un nucleo malinconico in cui la nostalgia dell’infanzia e del passato ha un ruolo centrale. Come padre o madre è affettuoso, in qualche modo sapendo che per ogni carezza elargita al figlio riceve in cambio altrettanto amore, quello che più cerca. Stenta a separarsi dalla prole, anche perché i figli vengono spesso utilizzati come cuscinetto per attutire i rumori e i dolori del mondo esterno. Se si è pure Cancro tutto questo cresce a dismisura, rendendo a volte centrale la necessità di essere genitori, pur mantenendo sempre la citata dipendenza affettiva dal proprio padre e, soprattutto, dalla Mamma. Un Gemelli acquista in sensibilità e stenta a separarsi dal figlio, come fa invece in altri casi. Il Leone acquista senso materno, anche se è uomo, e risulta spesso meno incombente del solito sulla prole, amatissima.
Il pianeta in Leone si sente molto figlio dei propri genitori, in particolare del padre, che quasi sempre gli ha trasmesso la necessità di ottenere prestigio personale. Vuoi perché si tratta davvero di un personaggio di spessore, vuoi perché lo creda e basta. Il giovane con questa posizione planetaria si sente insignito di un messaggio genetico importante, e possono esserci problemi solo se le sue capacità non sono all’altezza delle aspettative. Le stesse ambizioni vengono riservate a figli propri, amatissimi e ricoperti di mille attenzioni, ma guai poi a deludere. Cosa che capita all’ennesima potenza se pure il Sole è nel segno, creando persone per cui un figlio DEVE brillare dando il massimo. E se proprio non sa risplendere di luce propria, sia almeno il peggio del peggio. Quasi sempre però ci si aspetta il meglio è quello è, o si crede lo sia. Un Cancro non riversa solo tenerezze sui figli ma si aspetta tanto da loro, e guai a non ottenerlo. La Vergine invece in qualche modo conquista attraverso il figlio un riscatto, compiendo un passo ulteriore nella scalata sociale, come quasi sempre è accaduto a lui rispetto ai suoi genitori,.
Il Mercurio in Vergine fa essere a volte figli con qualche senso di inferiorità perché la famiglia non è ricca, oppure perché c’è una scarsa capacità a esprimere i sentimenti. Sia come sia, per educazione o indole, il soggetto è costretto a darsi da fare sin da giovane perché nessuno gli prepara la pappa fatta, ma i risultati nella vita adulta sono solo positivi grazie all’handicap iniziale. Come genitore prepara la prole all’indipendenza, fornendole le istruzioni per cavarsela da sola. Aiutandola però tanto sul piano materiale e svolgendo a volte al posto suo mansioni che non gli spetterebbero, pur di vedere le cose fatte come si deve. Se si è pure della Vergine forse si è un po’ carenti sul piano affettivo. In compenso il rapporto è funzionale per entrambi e sul piano materiale tutto fila a meraviglia. Il Leone è costretto a ridimensionare la sua grandeur, e di rado mette in pratica le solite esagerazioni, o lo fa di rado senza troppi danni. La Bilancia magari avverte un senso di mancanza per un’affettività non espressa del tutto in ambito familiare, ma in compenso perde molte delle sue indecisioni e sa organizzare bene il rapporto con eventuali figli. 


Con il pianeta in Bilancia si è figli rispettosi e si assimilano le regole etiche della famiglia, purché siano stati spiegati i motivi per cui una cosa va fatta oppure no. Se manca una spiegazione convincente, il figlio può trasgredire consapevolmente alle regole. Allo stesso modo il rispetto verso padre e madre può cadere se si comportano in una maniera inaccettabile, arrivando fino alla rottura definitiva. Come genitore dei propri figli li considera anche come il frutto naturale di un’unione o matrimonio, puntando poi molto sull’educazione. Spera poi siano belli, o almeno eleganti e dalle buone maniere, e soffrirà tanto se mai dovesse ritrovarsi un figlio zoticone, pur cercando di capire i motivi della sua rozzezza. Un rapporto molto corretto ma in qualche modo algido si ha soprattutto se anche il Sole è in Bilancia, creando persone attente alla forma e all’educazione dei figli. Se si è Vergine si attenuano certi materialismi del segno, puntando molto sul rispetto reciproco. Lo Scorpione non riesce ad esprimere del tutto certi suoi lati un po’ sadici, mentre deve fare i conti con il bisogno di seguire principi morali nel rapporto con i figli.
Di tutt’altra pasta è il Mercurio in Scorpione. Attento osservatore del comportamento dei genitori, può avere con loro rapporti ottimi o pessimi, ma sempre improntati alla lucidità di giudizio. Senza però avvertire la necessità di esternare quanto ha capito, o lo fa solo se e quando vuole. Proprio grazie alla mancanza di pregiudizi può amare moltissimo padre e madre, come detestarli. Con i figli ha di solito un rapporto viscerale, non pretendendo da loro quello che non potrebbero ottenere, ma stimolandoli a farlo se è nelle loro possibilità. Pur amandoli molto sa che prima o poi prenderanno la loro strada e, pur soffrendo come tutti i genitori per il distacco, li lascia seguire i loro desideri, anche se hanno scelto traguardi difficili. Cosa ancor più vera se pure il Sole è in Scorpione, favorendo un rapporto passionale ma lucido con i figli. Se si è Bilancia, i comandamenti della morale non sono più in cima ai pensieri, e si riesce ad accettare bene eventuali figli complicati. Allo stesso modo, se si è Sagittario si acquista in lucidità, e per questo non si pongono limiti alla libertà dei figli, pur amandoli profondamente.
Mercurio in Sagittario rende figli che si considerano adulti sin da piccini. Spesso un po’ saccenti, tendono a cercare l’autonomia prima possibile. Dotati di grande irrequietudine, hanno pure fiducia di farcela da soli, spesso iniziando sin da giovani a costruirsi una personale weltanschauung, ossia una propria concezione del mondo. Magari andando in contrasto con il credo dei genitori, oppure al contrario seguendolo pedissequamente. Quando ha figli dà loro istruzioni filosofiche sulla vita, a volte esagerando in suggerimenti. Li abitua spesso anche a viaggiare e accade sovente che, da adulti, i figli si allontanino per sempre dalla casa madre, trasferendosi lontano. In particolare se si è pure Sagittario, combinazione in cui si possono avere figli destinati a trasferirsi dall’altra parte del paese o del mondo o, in alternativa, che si realizzano come sacerdoti o insegnanti universitari. Se si è Scorpione ci si rassegna abbastanza bene alla lontananza dei figli adulti, ma non si rinuncia a insegnare loro il senso della vita, magari via skype. Se Capricorno, si possono vestire i panni dell’insegnante nei confronti dei figli, e non si soffre troppo se da adulti seguono percorsi insoliti.


Il pianeta in Capricorno non sopporta un gran che di essere nato figlio. Essendo però questo il percorso naturale della vita ci si adatta e, per istinto, cerca quanto prima una sua indipendenza. Lucido e disincantato, non risparmia eventuali critiche ai genitori sin da piccolo se necessarie, ma non perde tempo in guerre sterili. Se ottiene risultati prosegue nelle sue recriminazioni, se sono inutili risparmia tempo e fiato. Avere figli non è la sua massima aspirazione ma, se ne ha, esercita con giudizio e autorità il suo ruolo di genitore, cercando soprattutto di rendere autonoma la prole prima possibile, e insegnandole a non intaccare troppo il patrimonio di famiglia, almeno fino a quando è in casa. Un Sole in Capricorno ha di solito un atteggiamento rigoroso e severo con i figli, educandoli al realismo e a non attendersi nulla dal prossimo. Un Sagittario non riversa sulla prole sogni impossibili, anzi acquista in concretezza ma perde una parte di ingenua affettuosità. Un Aquario non ha un gran desiderio di figli, ma se gli capitano prende sul serio il suo ruolo, provvedendo però ad emanciparli appena possibile.
Al Mercurio in Aquario di solito non interessa essere figlio né farne di propri. Se sulla seconda opzione può avere il controllo (se lo vuole), figlio nasce e lo resta almeno formalmente fino alla maggiore età. Sapendo però per istinto che si ottiene molto di più a non dichiarare guerra aperta, preferisce fin da bambino farsi i fatti propri senza comunicarlo ai genitori. Da adolescente poi è maestro nel mimetizzare i propri comportamenti, anche se non sono da reprimere. Da adulto, se gli capita di fare un figlio per altri elementi del tema natale, è un genitore atipico. Da subito capisce che non gli interessa esercitare un’autorità repressiva. Preferisce vedere nel figlio un amico, ma per arrivare a questo tipo di rapporto il bimbo deve crescere. Tant’è che spesso il rapporto con lui migliora quando il pargolo raggiunge la maggiore età, parola di un figlio di un Mercurio in Aquario. Tendenza ribadita se anche il Sole è nel segno, combinazione di larghe vedute capace di tollerare i figli più atipici, spesso cresciuti con un’educazione fuori dagli schemi. Nemmeno il Capricorno con questo Mercurio aspira ad avere figli e, se ne fa, li lascia liberi di seguire la loro strada. Come accade ai Pesci, maestri di stravaganza ed emotività che, con questo Mercurio, potrebbero portare un figlio di sei anni a un concerto punk, o a un raduno buddista, sperando di creare un futuro illuminato.
Il Mercurio in Pesci è di solito un figlio ipersensibile e fatto a modo suo. Da un lato vorrebbe restare incollato ai genitori sperando gli risolvano le angosce cosmiche con cui convive da prima della nascita, dall’altro avverte in sé un istinto di fuga sin dalla più tenera età. Quasi sempre compensa con la fantasia, viaggiando con la mente e tremando al sol pensiero di uscire di casa. Come genitore di solito non è attento alle questioni pratiche riguardanti i figli, che nel peggiore dei casi potrebbero aver assorbito la sua ansia, oppure avere una salute fragile. Aperto a tutte le stranezze, tutto sommato gli dispiacerebbe avere un figlio “normale”. In particolare se è pure Pesci, combinazione aperta a ogni suggestione immaginativa in campo pedagogico, di rado arrivando a compiere disastri educativi, grazie a una certa fortuna nel gestire il rapporto con i figli. Un Aquario ha più istinto genitoriale del solito, lasciando però campo libero alla fantasia nell’educazione della prole. Un Ariete alterna un comportamento caporalesco a atteggiamenti affettuosi e sensibili verso i figli.


Veniamo alla posizione di Mercurio nelle case.

Nella prima, come sempre tutto ruota intorno all’Io. L’essere figlio risulta spesso come un semplice dato anagrafico, la certificazione di essere sì “carne della carne di” come è normale che sia, ma i genitori vengono visti a mo’ di un “contorno” della personalità, i datori di ovuli e sperma indispensabili alla nascita. La cosignificanza con l’Ariete può dare anche orgoglio per le proprie origini (“i miei sono meglio dei tuoi, perché io sono meglio di te…”), sempre appunto come magnificazione dell’Io. Allo stesso modo la prole può risultare in qualche modo secondaria o non necessaria, tranne i casi in cui il soggetto non è riuscito ad ottenere dal mondo tutta l’attenzione desiderata e riversa le sue attese sul figlio, visto anche come riflesso di se stesso. Tutte possibilità che crescono in modo esponenziale se pure il Sole è nella casa. Se il Sole è in dodicesima i figli sono magari un mezzo per ottenere le luci della ribalta, mentre il soggetto resta invece nell’ombra confusa della dodicesima. Se il Sole è in seconda, può esserci un figlio da esibire perché primeggiante in qualche settore dell’esistenza, e il soggetto ne trae vanto.
Mercurio in seconda non è nella sua sede ideale (il pianeta è infatti esaltato nello Scorpione cosignificante dell’opposta ottava) e, per la simbologia di figlio, si manifesta soprattutto nella difficoltà a staccarsi dalle proprie radici. A volte per possessività dei genitori, altre per timori della prole o attaccamento ai beni materiali di famiglia, pur accompagnato anche all’affetto per i parenti, più o meno sincero. Allo stesso modo se si hanno figli si vive male il loro desiderio di distacco, o i figli sono troppo attaccati al soldo, o rappresentano una fonte di spesa. Più raro il caso in cui siano loro a garantire la ricchezza. Tendenze ribadite se anche il Sole è in seconda, segnale di un forte attaccamento al clan familiare in cui rientrano anche i figli, da tenere a portata di vista. Se il Sole è in prima un figlio può essere visto anche come un bene da esibire (“guarda quanto è carino”) e essere considerato un elemento di stabilità o una palla al piede. Anche con il Sole in terza un figlio incarna l’attaccamento alle radici, oppure indica un problema che ti impedisce di essere mondano come vorresti.
Mercurio in terza suggerisce la tendenza a sentirsi figlio non tanto perché si hanno genitori protettivi, quanto piuttosto per ritenersi giovani se non eterni Peter Pan, anche in età avanzata. Tanto da preferire a volte la compagnia di fratelli e zii a quella di padre e madre. Se poi si hanno figli propri li si tratta come fratelli, sperando siano vivaci e divertenti. In caso contrario li si rifila ben volentieri a zie e zii senza prole, ammesso se ne abbiano. Insomma, un figlio è bello purché sia mondano, spiritoso ed esibibile socialmente. Se pure il Sole è in terza l’eventuale prole è vista anche come compagna di giochi, o un mezzo per non invecchiare e restare al passo col tempo. Se è in seconda, il peso dell’attaccamento alle radici è meno forte, e un figlio può rappresentare un tramite per socializzare e uscire dal proprio recinto. In modo analogo, se il Sole è in quarta casa, un figlio dà anche l’occasione di non starsene tappati in casa, non foss’altro perché va accompagnato in piscina o a calcetto, dove incontri gente pure tu.


Il pianeta in quarta è spesso segnale di una tendenza alla chiusura nella prima infanzia (e in seguito), per educazione familiare o perché è il soggetto stesso a sentirsi al sicuro come figlio tra le mura di casa. Di rado si riesce comunque a prescindere dal pensiero che non puoi farcela senza padre e madre e, se pur si va lontano, la famiglia ti resta dentro comunque e sempre. Non essendo quindi troppo aperti verso l’esterno, nel momento in cui si ha un figlio si tende a proteggerlo, in qualche caso a segregarlo per timore che il mondo fuori possa “contaminarlo”. Ovvio che queste caratteristiche sono accentuate se anche il Sole è nella casa, segnale di un temperamento introverso e casalingo trasmesso pure ai figli. Se invece il luminare è in terza magari si è mondani per se stessi, ma si preferisce che la prole stia in casa, o è la prole stessa ad essere poco socievole. Se il Sole è in quinta, il desiderio di fare figli è forte ma, se se ne ha, si ha la tendenza a proteggerli troppo, come è accaduto già nel proprio passato.
Col Mercurio in quinta l’essere figli e averne è un punto centrale dell’esistenza. Quasi sempre infatti c’è l’orgoglio per i propri geni: l’essere “figli di” è centrale nell’esistenza, e non importa se sei un Esposito o un signor Rossi qualunque. L’appartenenza a una certa schiatta è importantissima per il soggetto, quasi avesse il compito innato di proseguire nel tramandare la propria specie. Mettere al mondo altri Esposito o Rossi risulta così fondamentale, sia tu uomo o donna. La prole numerosa mette allegria, come pure l’educarli alla conservazione del casato. In particolare se pure il Sole è in quinta, combinazione capace di dare un grande amore per la vita, anche attraverso il generare figli, se possibile tanti. Se però un Sole e Mercurio particolarmente lesi impediscono la procreazione il soggetto ne soffre parecchio. Con un Sole in quarta si ha un temperamento da casa e famiglia, ma il Mercurio in quinta dà pure la voglia di avere figli divertenti e vitali. Col Sole in sesta si unisce invece il bisogno di regola e lavoro a quello di una numerosa prole, meno omologata del soggetto stesso.
Il pianeta in sesta indica che i genitori hanno impostato il rapporto con i figli sulle regole, a volte educandoli alla modestia, sempre volendoli attivi e lavoratori. Imperativi categorici di normalità, vissuti più o meno bene a seconda dell’intero tema natale. In qualche caso, con forti lesioni, i genitori sono preoccupati per la salute del figlio, tutto da verificare se a torto o a ragione. Con un imprinting di questo tipo, di rado il soggetto quando ha figli suoi, insegna loro la libertà assoluta. Piuttosto li educa seguendo gli schemi che ha ricevuto lui, ossia li preferisce normali e cerca di indirizzarli in tal senso. Soprattutto se pure il Sole è nella casa, con un fortissimo bisogno di non uscire dagli schemi stabiliti. Se invece è in quinta magari il soggetto è un libertino e gaudente, ma impone invece ai figli regole e normalità, come spesso è accaduto a lui da bambino. Se in settima i figli sono frutto di un’unione matrimoniale o comunque stabile e li si educa al rispetto delle convenzioni.


Il Mercurio in settima fa sentire il figlio frutto di un matrimonio, ossia il prolungamento di un amore di cui è il prodotto. Finisce quindi in secondo piano il legame di sangue, mentre viene alla ribalta il valore di un sentimento certificato. Qualcuno dice che questo amore è troppo razionale e poco preso dalla passione, ma esiste anche questa attitudine. Quando arriva il proprio turno, i figli si mettono al mondo come coronamento di un’unione stabile, se possibile ratificata in chiesa o in municipio. In caso di dure lesioni, il matrimonio non c’è stato, e il soggetto soffre per questa mancanza di legittimazione del figlio. In particolare se anche il Sole è nella casa, creando la necessità di avere figli che conoscano tutte le regole della buona educazione, meglio ancora se sono belli o almeno eleganti. Anche se il Sole è in sesta c’è bisogno di fare le cose per bene, rispetto all’avere figli e all’educarli. Se è in ottava, resta un sottofondo di buone intenzioni rispetto alla prole, messe pure in atto, ma il soggetto ha lampi di anticonformismo grazie alla posizione del Sole.  
Mercurio in ottava rende figli poco attaccati alle gonne di mamma e ai pantaloni di papà. Tendenzialmente indipendenti, possono distaccarsi dalla mentalità familiare come pure sentirsi eredi di un patrimonio di valori, pur avendo in sé la voglia di andare oltre e di non seguire in maniera pedissequa le strada tracciata da genitori o nonni. Quando si hanno poi figli propri si dà abbastanza per scontato che prima o poi seguiranno un loro cammino, e non li si ostacola. Se pure il Sole è in ottava si tende a vedere i figli come un’entità autonoma e non solo come un prolungamento dell’Io, salvo i casi in cui un temperamento competitivo li faccia avvertire come rivali. Se il Sole è in settima il figlio è sì visto come frutto di un’unione matrimoniale ma non si ostacola la sua libertà, perché consapevoli che può e deve fare scelte sue proprie nella vita. Se il Sole è in nona, si unisce lo spirito di avventura alla sfida al rischio e non si nutrono particolari impulsi didascalici rispetto alla sua educazione. Lo si prende per quello che è, né si ostacolano le sue scelte di vita, spesso controcorrente o audaci.
Il pianeta in nona suggerisce che i genitori hanno dato un’educazione morale al figlio, spesso non ostacolando il suo spirito di avventura o istillandogli alti ideali, come pure favorendo i suoi studi. Avendo ricevuto l’input familiare a non restare confinato in spazi ristretti, quando diventa genitore il soggetto educa la prole ad allargare gli orizzonti. Così i figli, appena adulti, fanno le valige e partono all’esplorazione del mondo. Se invece non sono inclini ai viaggi, si imbarcano comunque in avventure del pensiero, magari diventando docenti universitari, interessati al misticismo, o – in caso di ristrettezza mentale unita a una certa dose di presunzione - sono solo saccenti. Molte di queste caratteristiche sono presenti se si ha pure il Sole nella casa, grazie al quale quasi mai un figlio resta ancorato alle sue origini e, appena possibile, salpa per altre destinazioni. Se il Sole è in ottava, spesso il figlio si allontana dal suo habitat anche per necessità di vario tipo, ma affronta il distacco con leggerezza e spirito di avventura. Se il Sole è in decima c’è ugualmente la voglia di separarsi dalla famiglia, anche per raggiungere una propria autonomia e successo.


Mercurio in decima ha in sé i germi dell’indipendenza già nell’essere figlio. Essendo infatti il pianeta domiciliato nella casa naturalmente opposta a quella della famiglia (la quarta) dà la necessità di superarla, spesso per un carattere autonomo, altre volte per problemi familiari dovuti all’eccesso di severità o altre situazioni di ostacolo a una serena convivenza. Con questa impostazione caratteriale se si hanno figli si tende a renderli quanto prima indipendenti, salvo i casi in cui la volontà di dominio implicita nella posizione planetaria fa sì che la prole sia uno dei bersagli per esercitare la smania di potere. Più raro il caso di un figlio di successo, di cui il soggetto gode per riflesso. La tendenza all’emancipazione precoce della prole è ancora maggiore se pure il Sole in decima, posizione planetaria secondo la quale si esigono figli realizzati, e non perennemente tra le scatole. Con un Sole in nona invece la tendenza ad andare lontano fa sì che il figlio impari presto ad arrangiarsi per necessità di cose. Con il Sole in undicesima l’autonomia della prole è auspicata invece anche per farsi i cavoli propri, avendo in cima alla lista dei pensieri la propria libertà.
Il pianeta in undicesima crea di solito persone che, pur conoscendo benissimo chi li ha generati, tendono a non dare particolare peso al proprio ruolo di figlio, senza sbandierarlo troppo in giro. Il desiderio di non avere vincoli fa loro adottare modi diplomatici, in grado di fare ottenere un maggior margine di libertà. A volte sono i genitori ad aver trasmesso una filosofia di vita permissiva, più spesso sono loro a essersela tagliata addosso. Sia che quel sia, la genitorialità non è di solito al top dei pensieri e, se fanno figli, hanno con loro un rapporto amichevole, non certo quello dei genitori classici. Tendenza ovviamente accentuata se pure il Sole è nella casa, mix secondo il quale o i figli capitano per caso o sono il frutto di decisioni del momento, e allevati poi secondo criteri non canonici. Se il Sole è in decima spesso i figli si lasciano liberi per concentrarsi sul lavoro, mentre se è in dodicesima il rapporto atipico con la prole si aggiunge a un anticonformismo del genitore, creando spesso esperimenti pedagogici singolari.
Il Mercurio in dodicesima crea a volte un senso di isolamento rispetto alla famiglia, o è la famiglia stessa ad essere strana e asociale, rendendo così in automatico solitario il cammino del figlio. A volte per colpa di malattie o altri impedimenti, più spesso per situazioni esistenziali particolari. Se il soggetto diventa poi genitore, può avere figli stravaganti, oppure è apprensivo nei loro confronti o ancora c’è qualcosa di anomalo nel rapporto. Intendiamoci, una persona su dodici ha questo tipo di Mercurio, e le persone che hanno figli davvero fuori dalla norma sono in percentuale infinitamente minore. Se poi ha il Sole in dodicesima, se gli capita un figlio dai comportamenti atipici non si stupisce affatto, anzi gli sembra una cosa come le altre. Se il Sole è in undicesima immette nel rapporto con la prole un pathos maggiore di quello tendenzialmente tiepido proprio di questo tipo di Sole, anche se sa conservare sempre un suo margine di libertà. Se infine è in prima, un figlio non è una cosa da sbandierare, le luci della ribalta spettano al genitore. Piuttosto a volte lo si tiene occultato, per scelta propria o perché è il figlio stesso a preferire di starsene nell’ombra.



Infine gli aspetti tra pianeti, capaci di modificare in maniera sensibile le indicazioni precedenti rispetto al rapporto con i figli.

La congiunzione tra Mercurio e Sole suggerisce che un figlio lo si considera in qualche modo un appendice dell’Io, mentre il padre è visto soprattutto come chi ha avuto l’onore di impiegare il suo sperma per farti nascere. Intendiamoci, non esistono persone davvero altruiste e capaci di mettere al mondo una creatura per il bene del Signore o chi per lui,  lo si fa soprattutto per se stessi. In questa combinazione planetaria accade però un po’ più del consueto, tanto che in certi casi non si ha bisogno di avere prole perché si basta a se stessi, e a volte ci si avanza pure. Per una donna l’uomo viene visto anche in funzione del fatto che potrà donarle un figlio oppure no. In certi casi poi si ha un vivace scambio dialettico prima con il genitore, poi con il figlio, in un caso aiutandolo così a mantenersi giovane, nell’altro usandolo per il medesimo scopo.
Aspetti positivi tra Luna e Mercurio fanno sì che ci sia un buon rapporto intellettuale tra il figlio e la madre, spesso una donna giovanile o giovanilistica. Non è detto però che la capacità di dialogo si possa estendere pure alla sfera affettiva, ma questo è un altro discorso. Se il soggetto è donna potrà avere figli anche per il piacere del dialogo, mentre se si è maschi la madre resta comunque un’interlocutrice privilegiata almeno per chiarirsi le idee su questioni importanti. Con rapporti negativi se la madre dice fischio il figlio capisce fiasco, e viceversa. Ossia, si stenta a capirsi e spesso si creano risentimenti per la mancanza di comprensione. A volte può esserci stato un vero e proprio allontanamento reciproco, per i motivi più vari. Le difficoltà iniziali possono creare un temperamento a tratti un po’ isterico, nell’infanzia come a novant’anni.
Gli aspetti tra Mercurio e Venere possono essere solo positivi e spesso indicano un buon rapporto con la prole, o almeno l’utilizzo del galateo nelle relazioni tra genitori e figli. Che si auspicano belli e garbati, come a suo tempo desideravano il padre e la madre del soggetto.


Congiunzioni, sestili o trigoni con Marte indicano che a volte si ha avuto un rapporto con i genitori improntato a un confronto agonistico, spesso perché gli adulti, in particolare il padre, hanno attese di un certo tipo rispetto alla prole, comprese eventuali figlie femmine. Ossia l’insegnamento è “non farti calpestare, anzi attacca per primo!” Atteggiamento trasmesso pure ai propri figli, quando se ne hanno, magari avendo la speranza che abbiano successo nello sport, o nella carriera militare. Quadrati e opposizioni creano invece un sottofondo di “non virilità” nella prole, che però avverte il problema, temendo attacchi dall’esterno, in primis dalla famiglia. A volte accade che il soggetto prenda letteralmente ceffoni in famiglia, per un’educazione spartana o per incapacità dei genitori di dialogare in altro modo, ma non riesca a reagire e subisca. Oppure la violenza è psicologica, ma altrettanto mal vissuta.
Aspetti positivi tra Giove e Mercurio fanno sì che si sia un figlio in qualche modo fortunato, spesso beneficiando poco o tanto dei soldi di famiglia. Se non ci sono grosse somme da spartire, il soggetto avverte comunque un clima di fiducia nei suoi confronti che, da adulto, lo aiuta ad avere rapporti piacevoli con i propri figli, dai quali spesso ottiene se non soddisfazioni materiali almeno un buon rapporto umano. Aspetti negativi creano un sottofondo di pessimismo rispetto alle relazioni con i genitori, a volte per difficoltà economiche in famiglia, altre per tirchieria affettiva, quella che ti fa vedere in chiunque, figli compresi, un potenziale ladro di qualcosa. Può essere pure il caso – salvo aspetti collaterali in grado di riscattare i due pianeti – di chi ha problemi economici a causa dei figli, magari dilapidatori di un patrimonio o che necessitano soldi per motivi molto concreti.
Aspetti armonici tra Mercurio e Saturno fanno sì che si sia figli responsabili e ben educati, attenti alle regole sociali come pure a quelle familiari. Talvolta si riceve un’educazione severa, o semplicemente morale, ma da adulti si sfrutta poi quel bagaglio di responsabilizzazione precoce per acquistare potere, o autorevolezza. Quando si decide poi di diventare genitori, i rapporti col figlio sono lucidi, forse non troppo affettivi se non intervengono altri fattori planetari, eppure lo si sa educare nella maniera giusta. Se ci sono invece rapporti disarmonici, come figli si può subire una rigidità illogica, oppure si è sottoposti a un’educazione lassista con pessimi risultati. Un cattivo rapporto con l’autorità fa sì poi che non la si eserciti nel migliore dei modi verso un proprio figlio, con cui spesso si instaura una relazione poco razionale.


Mercurio e Urano in congiunzione, sestile e trigono fanno sì che la famiglia educhi il figlio a un comportamento attivo, attento anche a cogliere le occasioni che la vita ti presenta non restando con le mani in mano. A volte il figlio viene impiegato sin da giovane in un’attività di famiglia e, quando ha a sua volta pargoli, non gli sembra strano metterli all’opera nell’impresa familiare. Con quadrati e opposizioni ci sono invece problemi pratici con i genitori, perché loro hanno difficoltà lavorative o ti impongono di fare cose che tu non vuoi, o ancora ti costringono a impegnarti in situazioni che non ti ritornano utili. In modo analogo un figlio può crearti problemi sul lavoro o avere difficoltà in questo settore, o ancora non si riesce a ricavare reciproca utilità.  
Rapporti positivi tra Mercurio e Nettuno suggeriscono che il figlio si ritrova in un clima familiare che non ostacola più di tanto la sua fantasia e voglia di esperienze poco comuni. A volte si nasce in un ambiente artistico o comunque particolare in cui la stravaganza è la norma ma, anche se si viene al mondo in un contesto “normale”, è però aperto mentalmente a ogni possibile variante. Da adulti, con figli propri, il soggetto non pone ostacoli sul cammino di un eventuale prole eccentrica, anzi forse non gli dispiace affatto che si distingua dalla norma. Tutt’altra musica si ha con rapporti negativi, dove al figlio viene in qualche modo impedito di coltivare eventuali suoi sogni di evasione, oppure sono vissuti con angoscia. O ancora è il soggetto ad essere turbato emotivamente, come può esserlo il figlio, causando disagio anche in famiglia.
Come accennato all’inizio rapporti negativi tra Plutone e Mercurio possono creare problemi di sterilità maschile. Possono ma non necessariamente lo fanno. In altri casi portano alla ribalta difficoltà di relazione con un figlio concepito senza fatica, vuoi perché lo ritieni insoddisfacente rispetto alle ambizioni riposte in lui, vuoi perché magari il figlio stesso ti delude se non ti raggira, magari appropriandosi dei soldi di famiglia. Le sfumature possono essere tante e non tutte così drastiche, e va tenuto in conto che questi aspetti sono più pesanti per un uomo che per una donna. Quelli positivi, invece, creano attese ben riposte rispetto alla realizzazione dei figli. Ambiziosi come i genitori, magari riescono a mandare in porto quanto padre o madre non erano riusciti a fare. E a volte con una buona dose di furbizia, ma i genitori non si cospargono il capo di cenere per l’onestà non cristallina della prole. Anzi, magari girano la testa dall’altra parte, ben lieti comunque che i figli ce l’abbiano fatta. Anche in questo caso però le varianti possono essere infinite, da verificare volta per volta.

Se il pianeta è isolato spesso il soggetto è figlio unico o, in alternativa, ha rapporti inesistenti o poco equilibrati con i fratelli. Di rado poi desidera un figlio proprio, salvo altri suggerimenti del tema. Se diventa genitore, fatica a entrare in intimità con la prole, oppure è discontinuo nel relazionarsi, ponendo le basi per un’incomunicabilità di fondo, o c’è una certa difficoltà a ridurre le distanze emotive e intellettuali, pur amando il figlio.

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1
Come per il termine “fratello”, uso la parola “figlio” sia per il maschio sia per la femmina, come vuole la lingua italiana.
2 Come si narra nel romanzo di Aldo Palazzeschi Le sorelle Materassi, in cui in realtà sono le zie a farsi rovinare dal nipote.
3 Per non parlare di X, il primo pianeta transplutoniano ipotizzato da Lisa Morpurgo, che tra le altre cose regola l’utero.

massimomichelini1@virgilio1.it

1/10/2015


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