Capricorno
22 dicembre - 20 gennaio circa
esaltazione di Marte
domicilio primario di Saturno
domicilio base di Urano
caduta di Venere
esilio della Luna
esaltazione per trasparenza di Giove B
caduta per trasparenza di Mercurio B
esilio per trasparenza del Sole B
Diametralmente
opposto all’apparentemente indifeso Cancro, il decimo segno rappresenta
il bisogno di svettare sul confuso e vociante mondo, e di dominarlo.
Anni fa lessi alcune dichiarazioni del ciclista Marco Pantani, Capricorno
con il Sole in decima casa, che mi parvero assolutamente illuminanti
su questo modo d’essere. Il campione romagnolo dichiarava: «Quando
so che farò più fatica non sopporto di avere vicino corpi
estranei.» Per sua stessa ammissione, quindi, Pantani dava il
massimo quando si trattava di affrontare una salita, meglio se ripidissima.
Come l’asso del ciclismo, il Capricorno preferisce le più
erte scalate, possibilmente compiute da solo senza così avere
intorno nessuno che lo disturbi. Ciò indubbiamente appare strano
e leggermente masochistico secondo l’ottica prevalente di un mondo
in cui la gente preferisce raggrupparsi in folti gruppi per sentirsi
più sicura e dove di norma si cerca di faticare il meno possibile.
Ma al decimo segno dello Zodiaco piace così. Cerchiamo allora
di capire il perché.
Se la Luna domiciliata nell’opposto Cancro rappresenta l’infanzia
e la nostalgia del passato, Saturno, qui in una delle sue sedi più
forti, governa la maturità e la vecchiaia. Anche i Capricorni
ovviamente sono stati bambini ma in un certo senso per loro quella è
una fase della vita necessaria ma da superare il più in fretta
possibile.
Chi vive a contatto con un nativo del segno in tenera età sa
che si tratta di un bambino particolare, a volte refrattario alle coccole
e alle carezze, più spesso incline a conquistare silenziosamente
una propria autonomia d’azione. Per dare un esempio, qualche anno
fa un mio giovanissimo nipote Capricorno, trovandosi solo in casa per
poco tempo, decise di prepararsi da sé il pranzo rischiando di
appiccare un incendio. Questo senza che lo stomaco brontolasse e sapendo
che sua madre sarebbe rientrata dieci minuti più tardi. Un piccolo
Cancro o un piccolo Pesci avrebbero nel frattempo pianto per la lontananza
dalla genitrice e non avrebbero mosso un dito in sua assenza, ma al
baby Capricorno i condizionamenti zodiacali impongono la ricerca di
indipendenza e autosufficienza. Magari sfiorando il disastro perché
non si è ancora capito alla perfezione come vanno realizzate
le cose.
Questo rischio però il Capricorno lo corre per poco tempo poiché
di solito sin dalla giovinezza comprende che per fare da sé,
e di conseguenza fare per tre, bisogna impadronirsi di tutti i segreti
del mestiere. Ed è il già citato Saturno a fornirgli le
capacità logiche e la volontà necessarie a concretizzare
le sue ambizioni di vario tipo.
Il segno infatti punta di norma decisamente in alto, sempre però
verso traguardi che sa di poter raggiungere, pur sudando le proverbiali
sette camicie. Per fare un esempio paradossale, potrebbe essere Capricorno
anche il barbone che riesce a gestire al meglio la propria vita randagia,
magari trovando il rifugio migliore per la notte e presentandosi puntualmente
primo alla mensa dei poveri che scodella minestre fumanti. Anche il
Leone, uno degli altri grandi ambiziosi dello Zodiaco, come abbiamo
visto nel capitolo a lui dedicato pretende di emergere ma per tutt’altri
motivi. Si sente infatti al centro dell’universo e vuole far sì
che gli altri gli ruotino intorno come satelliti umili e riconoscenti.
Il Capricorno invece è scarsamente egocentrico a causa dell’esilio
per trasparenza del Sole B e per contro, grazie all’influsso di
Saturno e Marte, vuole arrampicarsi sulle vette per controllare dall’alto
l’esistenza altrui, ed esserne così il meno condizionato
possibile.
Il nativo ritiene che la vita sia difficile, dura e in salita ma non
si spaventa, anzi proprio per questo si allena sin da giovane per imparare
ad arrampicarsi verso l’alto. Ciò fa sì che il suo
carattere non sia dei più malleabili e la sua ostinazione e durezza
siano davvero da manuale. Tutto questo anche grazie al domicilio di
Saturno che gli conferisce lucidità, freddezza, determinazione,
durezza spietata se necessario.
La
durezza del Capricorno è però di tipo leale, ed egli,
se vi dichiarerà guerra, lo farà in campo aperto e per
scopi ben precisi, infischiandosene delle cattiverie gratuite e delle
manovre occulte spesso care allo Scorpione. Quest’atteggiamento
radicato nel DNA del segno gli fa talvolta prendere atteggiamenti estremamente
rigidi anche per i piccoli fatti della vita quotidiana, sconcertando
quanti lo circondano. Può così capitare che anche il Capricorno
più civile e intelligente si lasci sfuggire un «Fai così
perché te l’ho detto Io» lasciando di sasso l’amico
o la persona cara. Se gli scappa di tanto in tanto portate pazienza,
ma se dovesse farlo abitualmente prendete provvedimenti per la vostra
incolumità psicologica.
Non tutti i Capricorni hanno la vocazione dell'eremita, in parte suggerita
da Saturno, ma spesso anche quelli che si creano una famiglia cercano
di dominarla in un’ampia gamma di sfumature. Si potrà andare
così dal despota assoluto che crea regole ferree per sottomettere
i congiunti, come fece il terribile Stalin con la sua madre patria,
a coloro che si rendono indispensabili ai familiari perché gestiscono
le entrate e le uscite (e tengono stretti stretti i cordoni della borsa)
oppure perché sono gli unici in grado di mandare avanti la casa
perché al suo interno hanno sempre fatto tutto loro. Quest’ultimo
atteggiamento sarà sicuramente gradito a una moglie o a un figlio
Cancro che potranno restarsene mollemente accucciati sul divano a perdersi
in ricordi e fantasie vaghe.
Il primo campo su cui il Capricorno cerca quindi di esercitare il potere
è proprio la famiglia, rappresentata astrologicamente dall’opposto
Cancro. Per estensione della radice condizionante, cerca di esercitare
al massimo anche il controllo sui sentimenti. Tutti? No, ce n'è
uno che fatica a controllare, l’ira.
Per ottenere il dominio sulle persone e sulle passioni non bastano la
logica e la fermezza suggerite da Saturno, ma esso va cementato con
l’uso della forza, della violenza e, nei casi estremi, con la
mancanza di pietà indotti da Marte. Il rosso pianeta è
esaltato nel segno e la sua influenza è avvertibile senza troppi
sforzi. Ma come sempre quando si tratta del Capricorno assumerà
venature concrete e utilitaristiche.
Se infatti in Ariete Marte si accompagna al Sole conferendo un carattere
baldanzoso, irruente e decisamente fallico, ed in Scorpione l’accoppiata
con Plutone e Mercurio tinge la violenza di una coloritura lucida e
un po’ sadica, in Capricorno Marte aiuta la scalata al potere
ottenuto dominando e, nei casi peggiori, schiacciando i più deboli.
La combinazione con Saturno spegne infatti molti degli slanci impulsivi,
ma non cancella l’egocentrismo caro a Marte. Semplicemente lo
sposta dall’Io a quello che l’Io stesso realizza. Così
se l’Ariete vuole arrivare primo per dichiarare a destra e a manca
di essere il migliore, il Capricorno si loderà per quello che
è riuscito a tradurre in fatti concreti.
Marte però racchiude per la sua natura fallica una dimensione
precaria e insicura che anche il Capricorno ha in sé pur riuscendo
a celarla abilmente. Il rosso pianeta fa intravedere infatti nel prossimo
quasi sempre un nemico potenziale, che il decimo segno dello Zodiaco
cercherà di sconfiggere esercitando su quanti può il già
citato ferreo potere. A volte tale dominio si manifesta semplicemente
negando di avere bisogno del prossimo.
«Faccio da solo» è una delle frasi preferite dal
segno e costituisce di per sé una dichiarazione di vittoria,
secondo l’ottica capricorniana.
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PAOLA BORBONI (1-1-1900, ore 20.08, Parma)
con tenacia capricornina rimase sul palcoscenico
fino alle soglie del secolo d’età |
CASSIUS CLAY-MUHAMMAD ALÌ
(17-1-1942, ore 18.35, Louisville KY)
indomito guerriero nelle battaglie della vita
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Venuto alla luce nel bel mezzo del gelido inverno, almeno
nell’emisfero settentrionale, il nativo ha carattere e atteggiamenti
freddi che a volte intimoriscono e tengono alla larga gli altri. Ma
egli non se ne duole, almeno in parte, anche perché sa che non
potrebbe essere diversamente. Sotto sotto però avverte la nostalgia
di quei sentimenti e di quei contatti affettivi che si nega, ma di questo
parleremo più avanti.
Il terzo pianeta che sostiene un carattere così volitivo e tetragono
è l’efficiente Urano. Signore del lavoro e della realizzazione
pratica, spinge i Capricorni ad interessarsi in prima battuta del versante
materiale dell’esistenza. Il nativo sa infatti che, per dominare
gli altri, il sistema migliore è avere le dispense piene e un
lucroso conto in banca. E che, per ottenere entrambi, non ci si può
affidare alla fortuna o al caso ma bisogna faticare sodo e pianificare
il proprio futuro e la propria carriera.
Paradossalmente Urano può essere a volte fonte di qualche errore
per il segno, perché lo spinge a valutare in primo luogo gli
aspetti materiali delle situazioni trascurando quelli emotivi, che possono
invece essere assai importanti. Insomma il Capricorno, come pure la
Vergine, può cadere in errore pensando che nel mondo tutto segua
una logica rettilinea e prevedibile. La storia e le cronache dei giornali
testimoniano che così non è. Secondo una felice definizione
del Pesci Ennio Flajano «la linea più breve tra due punti
è l’arabesco» e mai frase fu più appropriata
per comprendere tutta una serie di vicende umane.
Per sua fortuna però il Capricorno è prudente e, se sbaglia
a valutare gli sviluppi di un'impresa in cui si è avventurato,
si è di solito ben protetto le spalle e cadrà, se cadrà,
su un di un materasso rigonfio di soldoni.
Le sue natiche poi di norma sono solide e ben pasciute, poiché
il segno le governa, come regola pure la colonna vertebrale. Entrambe
sono parti situate sul retro del corpo e riflettono il carattere “retroverso”
del segno. Anziché chiudersi in sé come fa il Cancro per
abbeverarsi alla fonte dei sentimenti in maniera introspettiva, il nativo
volta le spalle al mondo.
Descrivendo certe caratteristiche potrà sembrare che stiamo parlando
di un orco o di una creatura disumana. Non è così, almeno
in parte. Il Capricorno è però un grande realista e in
certi casi può arrivare ad essere un realista cinico. Non crediate
però di non potere contare su di lui se vi trovate in difficoltà,
a meno che non gli chiediate dei soldi, perché questo è
un punto dolente. Vi aiuterà invece volentieri facendo un lavoro
al posto vostro o suggerendovi soluzioni concrete e realistiche.
Insomma, se teniamo presente solo le caratteristiche positive del segno,
in un certo senso ci pare di trovarci di fronte a una macchina schiacciasassi
umana che mira soltanto ai propri obiettivi e non si ferma fino a quando
non li ha raggiunti. In parte è così, ma chi frequenta
per lungo tempo un nativo sa perfettamente che egli ha una sensibilità
sofferta che spesso stenta a trovare manifestazioni esteriori. Ben difficilmente
infatti vi aprirà il suo cuore per dirvi a chiare lettere cosa
lo tormenta. Qualcuno, i più maligni, dicono che dietro alla
cupezza e al riserbo proprio non c’è traccia di sentimenti,
almeno nei casi estremi.
A determinare tale atteggiamento sono sicuramente la caduta di Venere
e l’esilio della Luna, che creano ai Capricorni difficoltà
nell’accettare un modo di vivere pacato, affettivo ed edonista.
L’esilio della Luna inoltre induce a volte qualche problema emotivo
che può portare anche a cupe depressioni. Lo Zodiaco sembra così
dirci che non si possono sempre ricacciare in gola le lacrime e i sospiri
e che a furia di rifiutare l’emotività essa si vendica
creando poi angosce profonde.
La caduta di Venere dal canto suo, oltre ad indurre nel Capricorno a
un rifiuto delle smancerie affettive a volte eccessive del Cancro, indirizza
l'affettività su un versante concreto ma non privo di ruvida
e sotterranea passionalità, sostenuta da Marte.
Crea inoltre, anche grazie al domicilio di Saturno, la passione per
i libri. Il Capricorno infatti regola l’editoria e da par suo
vuole in un certo senso controllare e appropriarsi delle fantasie che
hanno preso forma di romanzo o di saggio create dall’opposto Cancro.
Per ciò, non riuscendo ad abbandonarsi nella vita di ogni giorno
al suadente fluire dei sentimenti e dell’immaginazione, il segno
li recupera acquistando e leggendo libri, in un certo senso controllando
tali qualità in questo modo. Ma pur sempre di controllo si tratta.
Non crediate però che il nativo non ami i piaceri della vita
e non se li conceda. Grazie all’esaltazione per trasparenza di
Giove B, il Capricorno è un buongustaio, ha un palato superraffinato
in fatto di vini, ha una vera passione per le cose belle e di valore,
ma non ama esibire i suoi gusti e le sue ricchezze. Anzi, per tutte
le caratteristiche sopra descritte, teme sempre che la miseria sia dietro
l’angolo e accumula provviste su provviste per i tempi grami.
Inoltre si ritiene spesso un po’ sfortunato, anche se nella vita
si è guadagnato fama e ricchezza.
Ciò che gli manca veramente, e che lo induce a questo atteggiamento
pessimista, è la capacità di abbandono nei confronti dell’esistenza.
Spesso solo quando ha raggiunto l'età della pensione, ed ha accumulato
nei suoi forzieri ingenti somme, comincerà a concedersi qualcosa
in più e a sorridere moderatamente alla vita.
La caduta per trasparenza di Mercurio B, infine, inclina a una scarsa
socievolezza ma anche a un rifiuto delle astuzie proposte dal pianeta.
Come abbiamo già visto il Capricorno è leale e preferisce
usare modi diretti anziché furberie da quattro soldi. Tale posizione
poco consona lo priva anche del modo di vivere scanzonato e adolescenziale
tipico di Mercurio, come l’esilio della Luna gli aveva fatto rifiutare
gli atteggiamenti infantili.
La stagione umana del Capricorno è la vecchiaia, che egli non
teme affatto. Del resto col suo modo d’essere saggio, ponderato
e prudente auspicava quasi sin dalla culla a raggiungere l’età
in cui tutto si può guardare dall'alto, anche il passato. L’inverno
del Capricorno infatti non è quello del Riccardo III di Shakespeare.
Lo scontento egli lo lascia ad altri per godersi invece una meritata,
serena, ancora attiva vecchiaia.
La primavera e l’estate della vita, l’ha sempre saputo,
sono stagioni e non durano in eterno.
Per la descrizione degli altri pianeti nel segno si può leggere:
http://www.larottadiulisse.it/Segni/capricorno/pianeticapricorno.html
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