LA ROTTA DI ULISSE

 


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Mio fratello il fanatico, mio figlio il fanatico,
me stesso il fanatico

di Massimo Michelini

«And now lest he put forth his hand and
take Also of the tree of life and eat, and live forever:
Therefore the Lord God sent Him forth from the garden of Eden.»
(The reason I believe God crucified His Own
Son To get out of the wretched tangle is, because it sounds just like Him.)

Edgar Lee Masters, Wendell P. Bloyd, Antologia di Spoon River


Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l’anima a forza di botte.
Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c’è il bene e c’è il male.
Quando vide che l’uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela
proibita per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.

Fabrizio De Andrè, Un blasfemo

Il genere umano è irrazionale, ed è portato a difendere la propria fragilità emotiva anche grazie a un’impalcatura di castelli ideologici in grado di filtrare e attutire il rapporto con la realtà. Gli studiosi seri della psiche sanno che il nostro essere ruota intorno a due impulsi fondamentali, il vivere e il morire, le uniche reali certezze comuni a tutti nella nostra esistenza terrena. Quanto a un possibile e a volte auspicato aldilà ci sono solo ipotesi, basate su atti di fede, non verificabili quindi con criteri oggettivi.
Anzi, conosciamo davvero solo il qui e ora, ossia il vivere, ma è talmente connaturato e automatico in noi da concederci solo parziale consapevolezza. Ce ne accorgiamo soprattutto se sperimentiamo la sua negazione, per così dire, quando una malattia mina il funzionamento del corpo e della mente o se, addormentandoci e scivolando nel sogno, ci avventuriamo in mondi paralleli e illogici, alternativi.
Da un lato si vuole poi vivere a tutti i costi, quasi che il senso della vita fosse proprio l’esistere e non importa in che modo lo si faccia, si vivacchi, si vegeti, si viva alla grande. Dall’altro il timer dell’orologio biologico pulsa incessante per ricordarci la scadenza finale, la morte.
Viviamo quindi, mangiando, facendo sesso, litigando, espletando tutte le funzioni biologiche e sociali in grado di concederci sicurezza e piacere, ma prima o poi avvertiamo in sottofondo il ticchettio soffuso ma inquietante della sveglia inghiottita dal coccodrillo che vuole far fuori Capitan Uncino. A ricordarci che prima o poi verremo inghiottiti pure noi dal buco nero, al di là del quale non sappiamo davvero cosa ci aspetta.
Sembro apocalittico, lo so e, spingendo il pedale dell’acceleratore in questa direzione, potrei porre ora le fondamenta per crearmi una schiera di seguaci, se fornissi un qualsiasi rimedio per scongiurare l’ultimo, fatale momento, anche il più imbecille o improbabile. Tutti sappiamo che per allargare la schiera dei fedeli molti profeti o falsi profeti partono affrontando appunto le domande senza una reale soluzione certa, per proporre poi il proprio credo e fornire la ricetta per sfuggire all’angoscia insita nella domanda stessa.
Ho già trattato dal punto di vista astrologico con ampiezza di particolari il fenomeno religioso1 e rimando a quello studio per approfondimenti.
L’urgenza di scrivere questo articolo nasce invece dai fatti di Parigi, ossia dalla duplice strage del gennaio scorso. Replicata con identico copione ma con minore spargimento di sangue, il 14 febbraio a Copenhagen2. E prima o poi accadrà di nuovo in altro luogo, quale non saprei. Eventi di portata planetaria, ma in realtà solo la punta dell’iceberg di un integralismo spesso diffuso a livelli inimmaginabili, e non confinato solo alle convinzioni religiose. Esteso piuttosto a tutti gli ambiti ideologici, e capace di appannare le capacità critiche a livelli a mio avviso pericolosi. Se critichi appena le credenze personali, si scatena all’istante l’intolleranza, e non solo rispetto a chi è tifoso di Maometto anziché di Gesù o Buddha, ma pure per chi mangia crudo, cotto, scondito o bisunto.
Tutti sembrano alla caccia di un nemico, non importa se è il vignettista sboccato o il ragazzotto emarginato e senza arte né parte che si fa crescere la barba per imitare il suo profeta. Ci sarà poi pure chi ti guarda male perché impieghi uova per fare torte o perché non hai acquistato l’ammazza acaro per estirpare ogni traccia di sporco nell’intero condominio e zone limitrofe, cercando poi di convertirti al suo credo e insistendo fino allo sfinimento per farti capire i tuoi sbagli pregressi. Si tratti di veri errori oppure no, loro sono certi di avere la verità in saccoccia3. E non parliamo di politica, argomento inaffrontabile almeno in Italia, di certo anche per le colpe della classe dirigente.
Chi ci comanda lo determiniamo però noi ed è espressione della nostra mentalità e cultura e, guarda caso, in ciascuno degli schieramenti in campo non c’è ora un leader, c’è un profeta. O ritenuto tale. Meno male che Silvio c’è, meno male che Renzi c’è, meno male che Grillo c’è. L’uomo della provvidenza, sempre e ovunque. Cambi bandiera o idea ma la musica è la stessa.
Profeta, quindi fautore di un ipotetico quanto impossibile evento taumaturgico. Il messia promette e gli adepti attendono fiduciosi, certi che il miracolo non si sia ancora realizzato solo e soltanto per colpa dei nemici, più perfidi e astuti di Belzebù e soci. Anche se a volte sorge il sospetto atroce che se le cose si sistemassero davvero non saprebbero poi con chi prendersela, e come sfogare le proprie ansie e nevrosi. Il profeta non avrebbe quindi più motivo d’essere, ma neppure il suo seguace.
Il nemico – necessario alla psiche dell’essere umano come istinto vitale – sarà così di volta in volta il miscredente e blasfemo, il carnivoro o colui che si nutre di cibo non biologico, l’avversario politico, il tifoso della squadra rivale o l’abitante della regione limitrofa. E chi più ne ha più ne metta.
Il problema, qualunque esso sia, è tutto sommato secondario rispetto alla fede seguita. La fede, anche la più imbecille o improbabile, è un baluardo contro l’ignoto, una corazza ritenuta inconsciamente l’unica difesa rispetto a quanto si teme e non si sa davvero affrontare, il futuro.
Vediamo il perché, applicando un po’ di analisi astrologica spicciola rispetto alla struttura mentale del genere umano, grazie ai domicili ed esaltazioni.
Partendo dalla casa che riguarda la nostra identità, la dimora dell’Io, la prima. Corrispondente al’Ariete, ospita per cosignificanza il Sole in esaltazione, Marte e Plutone in domicilio, Y in domicilio per trasparenza grazie agli Zodiaci B.
Traducendo le simbologie planetarie, l’Io per affermare se stesso (il Sole) impiegherà energia e violenza (Marte), per trasmettere il proprio seme o accoglierlo4 (Plutone), cercando di eternare se stesso in questa vita e oltre la propria vita (Y). Vita che in qualche modo è anche fissazione al proprio essere e alle proprie convinzioni. O meglio, la fissazione è uno dei mezzi per rassicurare l’Io rispetto a quanto più teme, la perdita della vita e dell’identità5. Psicologia e psicanalisi hanno individuato nel secolo scorso con sufficiente certezza nella ripetizione ossessiva e nevrotica uno strumento della psiche incerta e spaventata per allontanare le paure più profonde, ma in realtà cadendone preda. Reiterare un gesto, un’abitudine, un’idea, non significa accettare il fluire del tempo e i cambiamenti impliciti in tale fenomeno, ma tentare di bloccarlo senza evolversi.
L’Io della casa prima si confronta poi con gli altri, rappresentati dall’opposta casa settima. Astrologicamente deve vedersela con i signori della Bilancia, ossia il Saturno esaltato, Venere e X in domicilio e Nettuno in trasparenza. Il calore del Sole si scontra con il freddo di Saturno, l’aggressività di Marte se la vede con la mediazione di Venere, il protagonismo di Plutone si stempera nella capacità di accoglienza di X. Il tutto però all’insegna di mutazione e irrequietezza (Nettuno B) contraria alle fissazioni di Y. Pianeti in teoria accoglienti e adattabili, con l’eccezione di Saturno, eppure in grado di minare le certezze dell’Io. Lo Zodiaco sembra dire che l’ammorbidirsi, il ragionare e il cercare un patto con gli altri e il loro modo d’essere segneranno il primo passo verso la fine.
Meglio allora radicarsi nelle proprie convinzioni, e combattere il nemico: eliminando o combattendo il diverso da te allontanerai il pensiero della morte.
Questo ragionamento vale non solo per le fedi religiose, ma per tutte le altre convinzioni, comprese quelle alimentari.
Molti si saranno accorti che il cibo nella nostra epoca è diventato un’ossessione, anzi è spesso fonte di delirio. Tanti, troppi, soffrono di problemi alimentari, vuoi perché sovrappeso, vuoi perché anoressici o bulimici. Ci sono poi i salutisti ad oltranza, o presunti tali. La salute è infatti un vivere senza problemi, senza malattie, godendo dell’aria buona (ammesso la si trovi), del cibo buono (e checché se ne dica i controlli alimentari quasi ossessivi consentono a chiunque nella nostra società di potersi nutrire in maniera equilibrata) e di quanto mantiene il corpo in forma. Se non ci si fa prendere dalla paranoia6, sembrerebbe innegabile affermare che nel corso della storia l’esistenza umana non è mai stata così lunga e sana. La vita media in Italia è ben oltre gli ottant’anni, anzi per le donne veleggia verso i novanta e oltre, eppure i tanti patiti di alimentazione incontaminata affermano a destra e a manca che per star bene bisogna privarsi di questo e quello. Mi chiedo, i vegliardi che affollano gli ambulatori dei medici di base hanno forse una cattiva salute? La maggior parte di loro se fosse vissuta prima del Novecento avrebbe avuto scarsissime possibilità di arrivare ai settant’anni. Eppure questi quasi centenari spesso si sono abbuffati, hanno abusato di carne, zuccheri e grassi, ma sono ancora lì, quasi mummificati.
Altri intolleranti e poco ragionevoli sono le casalinghe e i casalinghi ossessionati dall’igiene, che riescono ad azzerare gli anticorpi dei figli perché non li abituano al contatto con l’ambiente esterno. Già perché la fuori, nel mondo che è altro da te, ci sono i nemici, e allora devi tutelare te e i tuoi possessi igienizzando ogni centimetro quadrato della tua vita, privandoti di tutto quanto ha un sapore, lanciando crociate contro quest’alimento o quell’altro, o contro il microbo capace di distruggerti. Si veda in proposito il recente, straziante film di Saverio Costanzo sull’argomento, Hungry Hearts.
Vai a spiegare loro che, anche se si dovesse eliminare ogni possibile occasione di contagio o di alimento non perfettamente igienizzato, prima o poi si deve comunque morire. Non si è mai vissuto così a lungo come nella nostra epoca, alla faccia di chi teme tutto. Se cerchi di far ragionare questi apocalittici non potranno negare l’età media avanzata, ma troveranno miliardi di altre vacillanti motivazioni per pompare le proprie paure e idiosincrasie.
Delirio organizzato a mio avviso, ma del resto la paranoia venne definita proprio “follia lucida”.
Analoga appunto a quella di chi si converte a qualsiasi tipo di religione – e non faccio differenza tra alcun genere di culto, se adottato senza spirito critico – tentando di imporla poi sul mondo ed eliminando chi si oppone invece alle sue convenzioni e non si omologa. Ossia non si fa uguale a te. Il diverso rappresenta sempre e comunque un pericolo per la tua identità, soprattutto se l’identità stessa è fragile e poco malleabile.
Ciò è accaduto sempre, e solo in brevi periodi della storia dell’umanità abbiamo assistito a una maggiore tolleranza rispetto alla diversità e alla critica o contestazione del pensiero corrente. Chi ritiene fallaci le idee della maggioranza ha quasi sempre dovuto tenerlo per sé, o confidarsi a una ristretta cerchia di persone per evitare di finire isolato se non peggio. I roghi o le condanne al carcere a vita dei dissidenti sono un doloroso leit-motiv di quasi tutte le società, in ogni epoca.
Quando poi sono stimolati i segni nettuniani, i più ideologizzati, gli anticorpi della libertà d’espressione vengono ridotti al minimo o sterminati. In astratto Nettuno cercherebbe in realtà il contrario, ma il suo pianeta naturalmente opposto, Y, tende a farlo fissare sui propri convincimenti, mentre il suo compagno di merende Giove lo incita e spinge a diffondere il verbo. Ossia la felicità o presunta tale – ammesso possa esistere – la raggiungerai se allarghi il tuo spazio vitale, ed elimini il senso critico come pure l’umorismo. Guarda caso entrambi rappresentati da Mercurio, l’anti-Giove per definizione.  
Prima di passare alle stragi di Parigi meglio fare un’analisi astrologica generica, parlando degli attuali transiti rispetto ai pianeti lenti o semilenti. Partendo dal signore della religione e del misticismo, Nettuno, nei primi gradi dei Pesci, dove guarda caso ha il suo domicilio primario. Si cercano risposte per le domande ultime della vita (chi siamo, da dove veniamo, perché pagare le spese per il conto corrente? Ossignur, mi sono sbagliato questa è una pubblicità!) anche per proiettarsi con fiducia verso l’aldilà, già pronto ad accogliere i fedeli, ossia le persone provviste di fede.
Fino al dicembre scorso Nettuno non riceveva transiti negativi seri. Da dicembre però Saturno è in Sagittario, e percorre i suoi primi gradi, quelli del domicilio di Giove. C’è quindi un conflitto astrale tra due sedi di Nettuno e Giove, Sagittario e Pesci, capace di compromettere un sereno sviluppo del senso religioso. Non solo, il conflitto tra potere e misticismo mina alla base la tolleranza7, indispensabile per la convivenza civile tra culture diverse. Il quadrato va poi a toccare per riflesso i primi dieci gradi dei Gemelli e i primi dieci della Vergine. Quella fetta di Gemelli è guarda caso la sede di Mercurio-ironia, e le stragi di Parigi sono nate proprio per vignette satiriche. Indipendentemente dal sangue versato e senza entrare nel merito della liceità di ridere di questioni religiose, va rilevato che molti, soprattutto cattolici praticanti, hanno stigmatizzato che comunque le vignette erano di pessimo gusto e non andavano pubblicate. Quasi di certo perché Charlie Hebdo aveva fatto pure una copertina in cui il padre, il figlio e lo spirito santo8 professavano fra di loro atti erotici non propriamente rientranti nella normalità.
Scherza coi fanti e lascia stare i santi, e soprattutto non immischiarti con quella cosa immonda e proibita a nome sesso.
I primi gradi lesi della Vergine suggeriscono invece una dolorosa fissazione al proprio modo d’essere, e conseguente irrigidimento privo di lucidità. Insomma, a fine mess, direbbero gli inglesi, mentre noi italiani saremmo nettamente più scurrili.
Aggiungiamo poi che, anche se non in conflitto con altri pianeti importanti, Giove di passaggio in Leone si oppone ai gradi di mezzo dell’Aquario, quelli dell’esaltazione di Nettuno-misticismo. Ancora una volta una fruizione distorta della religione, con incomprensioni linguistiche ed espressive rispetto alla religione stessa.
Va detto che questa impasse durerà “solo” quest’anno, con l’eccezione dell’estate quando Saturno farà ritorno in Scorpione. In attesa del 2016 sarà meglio portar pazienza, e non esprimere pareri troppo differenti rispetto al nostro interlocutore se molto interessato a questioni religiose, politiche o a discipline inerenti a salute e alimentazione. Ossia, meglio parlare del tempo e del traffico, si eviterà di ricevere insulti o una raffica di mitra…
Veniamo infine a Parigi. Li ricordano tutti, ma ricapitoliamo i fatti in estrema sintesi: il 7 gennaio ultimo scorso i due fratelli Kouachi, Säid e Chérif, piombano nella sede di Charlie Hebdo alle 11 e 30, nel corso di una riunione di redazione e fanno una strage, per vendicare l’onore di Maometto, a loro dire offeso dalle vignette satiriche pubblicate sul settimanale. Lasciamo ai sociologi e ai politologi l’analisi dell’evento, e delle motivazioni che hanno portato a un bagno di sangue, e concentriamo piuttosto l’attenzione sul quadro astrale del momento.
Il tema dell’attentato ha un Sole in Capricorno, un ascendente Pesci e un Urano in Ariete in prima casa. Ossia un momento in cui si è manifestata una volontà di dominio (Plutone e Sole in Capricorno) non agita però in modo efficiente, anzi messa in atto con impulsività ed energia incontrollata (Urano in Ariete) nascosta dietro a motivazioni religiose e confuse (l’ascendente Pesci).
Marte-violenza è in Aquario e dodicesima casa, ancora religione e fanatismo. Saturno in Sagittario (ideologia) è in ottava (casa della morte) e quadra Nettuno (religione e aldilà) in Pesci e dodicesima. L’ideologia non cerca un accordo, si irrigidisce sulle proprie posizioni, certa che un gesto violento porterà nell’aldilà, in un paradiso mitico (Nettuno in dodicesima). Gli attentatori sono pure imbranati e distratti (Mercurio opposto alla Luna, Marte a Giove, Urano quadrato al Sole) tanto da sbagliare indirizzo, perdere una scarpa e un documento di identità. Lo sono pure i poliziotti incaricati della sorveglianza al giornale satirico, e strage è fatta.
Certo, qualche razionalista a oltranza potrebbe obiettare che questo è uno dei tanti eventi successi in quei minuti in giro per il mondo, e avrebbe pure ragione. Resta il fatto che, indipendentemente da quanto è successo altrove, è capitato pure questo, e la lettura astrologica lo testimonia.
A mettere in moto l’evento sono però persone con una loro storia e carattere. Vediamo quindi in breve i fratelli Kouachi, partendo dal maggiore, Säid.
È noto che lui e il fratello Chérif furono cresciuti dai servizi sociali dopo la morte dei genitori, come accadde pure alla moglie di Coulybaly dopo la scomparsa della madre. Per quanto nati in Francia erano pur sempre figli di una minoranza tollerata, quella magrebina, e ciò non può non aver incrementato il senso di esclusione sociale, creando al contempo la ricerca di qualcosa che desse sicurezza, grazie a un senso di appartenenza. Un imam estremista sarà la figura di riferimento, introducendoli alla fanatica adesione alla religione dei padri9. Figura sbagliata, intendiamoci, ma un giovane allo sbando o in cerca di qualcosa in cui credere può scambiarlo per un salvatore della sua anima. Ai fratelli Kouachi accadde questo. Säid, Vergine ascendente Cancro con uno stellium in quarta, aveva di certo bisogno di sentirsi protetto, legato com’era alla famiglia e alla cultura d’origine. Purtroppo Nettuno in Sagittario in sesta quadrato alla congiunzione Giove e Sole gli creava un angoscia di sottofondo, se non una vera e propria fissazione. Anzi, forse era indeciso tra l’ottimismo (Giove è pur sempre congiunto al Sole) e il bisogno di omologarsi grazie alla condivisione di un credo diffuso tra la maggior parte dei suoi simili (Nettuno in Sagittario e sesta, spesso presente in chi è molto religioso, e ha necessità di trovare altri che la pensino come lui). Plutone, Marte e Urano in quinta casa gli conferivano quasi di certo una grossa vitalità, come pure un singolare rapporto tra istinto di vita e pensiero della morte. Plutone è infatti signore dello Scorpione, mentre Marte e Plutone sono davvero in Scorpione, mentre la quinta è la casa della vita. Ossia siamo alla mia ipotesi iniziale, il rapporto tra vita e morte. Lui e il fratello, come tutti i kamikaze di questo mondo, erano certi di andare in paradiso dopo un atto a loro vedere eroico.
Di certo entrambi sono finiti sepolti in tombe anonime di un cimitero periferico, onde evitare pellegrinaggi per rendere omaggio ai martiri di una guerra di religione. Perché di questo si è trattato, piaccia o non piaccia.
Suo fratello Chérif era Sagittario ascendente Leone, con altrettanto forti quarta e quinta casa. Ossia attaccamento alla famiglia e all’etnia di origine come pure una grande vitalità, con un singolare mix di determinazione, ingenuità e fiducia cieca in quanto crede. Notiamo poi un Marte fortissimo in Capricorno e sesta casa, la violenza impiegata per eliminare la diversità, come pure Plutone e Saturno congiunti in Bilancia e terza, un’alleanza politica con il fratello per una causa ritenuta giusta, oltre alla notorietà planetaria ottenuta grazie alla stampa. Certo arrivata con un atroce fatto di sangue, ma pur sempre di fama si è trattato.
Troviamo una quarta e quinta casa forti pure per l’altro attentatore, il Coulibaly autore della strage nel supermercato kosher. Anche in lui, Pesci ascendente Scorpione, riscontriamo un mix di impulsività, ingenuità, attaccamento alle tradizioni come pure alla vita, ma pure il pensiero fisso della morte. Propria e altrui, la credenza di essere nel giusto e di stare percorrendo una via privilegiata per il paradiso ha fatto il resto. Lasciando sul campo corpi senza vita di persone che avrebbero preferito di certo restare in questo mondo, ma il fanatismo e le credenza religiose hanno fatto il resto. Come pure l’insensata voglia di punire chi offende o ironizza sul tuo modo d’essere, sulle tue certezze, sul tuo credo. Offese mortali, in senso letterale. Capaci di far scattare l’idea di ripulire il pianeta dagli infedeli. L’igiene è legata alla sesta casa e alla Vergine, capaci di creare pure la necessità di omologazione e immobilismo. In fondo se si libera il creato da chi è diverso si scongiura la propria morte. Pulizia etnica, purtroppo un leit-motiv tragico e ricorrente in quasi tutte le civiltà ad ogni latitudine e in ogni periodo storico.
La guerra è la sola igiene del mondo, proclamava il futurista e fascista Filippo Tommaso Marinetti. E guerra purtroppo continua ad essere e le motivazioni possono essere religiose, etniche, politiche, alimentari, tutte legate all’intolleranza verso il diverso, e al terrore per la salvaguardia della propria identità. Una fifa blu di lasciare questo mondo, diciamocelo, e proprio per questo qualche esaltato somministra senza giudizio la morte a chi è un bersaglio del momento. O fa terra bruciata intorno a chi è diverso da lui.
Certo, predicare e sterminare non è la stessa cosa, ci mancherebbe. La differenza sta però nell’armarsi davvero o nell’augurare “solo” sciagure immani a chi è estraneo al tuo ordine.
Intendiamoci, tutti noi possediamo una dose più o meno grande di potenziale fanatismo che, trovando un terreno propizio, potrebbe sbocciare. Momenti di intolleranza possono capitare pure alla persona più liberale e aperta, ma bisogna poi riprendersi, magari grazie alla consapevolezza che credono di possedere la verità solo le persone con un’unica idea, e pure discutibile. Credenze e fiducia, sostantivi legati a Giove. 
Concludo con un appello, supportato da solide considerazioni astrologiche. Cibo e fede sono entrambi legati a Giove domiciliato nella dodicesima casa (fine e aldilà). La fede, qualsiasi tipo di fede, implica un’astensione dal piacere. Ti privi di qualcosa in questo mondo per ottenere una vita migliore nell’altro mondo.
I fanatici del cibo insulso sappiano che a ben vedere dal punto di vista astrologico sono poche le differenze tra loro e un kamikaze. Entrambi si privano del piacere qui e ora e al tempo stesso tentano di eliminare dalla faccia della Terra chi non segue le loro teorie.
Avendo però ancora un minimo di fiducia nel buon senso dell’umanità, o di una sua parte, mi auguro che tanti riescano a coltivare i buoni semi di tolleranza e leggerezza. Mangino quel che vogliono, credano quel che vogliono, non stermino tutti gli insetti e lascino stare in pace me e chiunque la pensa in modo diverso dal loro.
Qui lo dichiaro: non finirò all’inferno10 se non mi nutro solo di ravanelli pallidi e sconditi, me ne fotto degli acari e la mia unica certezza è la capacità di dubitare. Avendolo ora messo nero su bianco, mi auguro che il prossimo mio non mi stracci ad libitum gli zebedei come io mi impegno a non rompere i loro, parola di lupetto. Confidando nell’utilizzo massiccio della Ragion Pura e anche di quella Pratica, quella propria di chi se pur crede di avere “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me” mica ha tempo da perdere per rompere con idee intolleranti.



1
http://www.larottadiulisse.it/studi/mist.html
2 Anche in questo caso la vittima designata, scampata all’attentato era un disegnatore satirico colpito da fatwa per vignette sul profeta, Lars Vilks. Mutatis mutandis è sempre la stessa storia.
3 Del resto accade pure per i crimini, dove in molti sono certi che le cose siano andate in un determinato modo solo perché la TV o un loro amico glielo ha raccontato. Con un minimo di senso critico si penserebbe almeno che spesso prima di emettere una sentenza bisogna avere tutti gli elementi per giudicare, e Bruno Vespa, La vita in Diretta e i programmi di Rete4 fino a prova contraria non sostituiscono ancora le aule di tribunale.
4 La distinzione è ovviamente relativa all’essere uomo o donna sul piano fisiologico. Sul versante psicologico le differenze sono invece minori, anche se un uomo vorrà spesso cercare di spargere il suo seme per fecondare mentre la donna, sulla carta, vorrà essere fecondata da quel seme.
5 Non per nulla la parola identità deriva da “idem”, identico: http://www.treccani.it/vocabolario/identita/. Ecco inoltre come è inteso il principio di identità: “In filosofia, principio d’i., o, più precisamente, principio d’i. e contraddizione, principio logico che, nella tradizione scolastica, asserisce l’identità di una cosa con sé stessa («A è A») ed esclude l’identità con altro («A non è non A»): risulta da una contaminazione del principio aristotelico di contraddizione (v. contraddizione, nel sign. 2 a) con l’asserzione, non aristotelica, dell’uguaglianza tra soggetto e predicato.” L’altro da sé, il nemico, è appunto un idea istintiva fondamentale per la nascita e il mantenimento del fanatismo, al centro di questo studio.
6 Si veda a tal proposito la definizione di paranoia:
http://www.treccani.it/enciclopedia/paranoia_%28Universo_del_Corpo%29/
7 Saturno e Nettuno sono infatti i pianeti che costituiscono l’ossatura del conciliante Aquario, insieme ad Urano.
8 Non uso le lettere maiuscole perché geneticamente agnostico e irriverente. Spero di non venir colpito da anatema, ma una scomunica la accetterei volentieri, arricchirebbe il mio curriculum vitae.
9 Ricordiamo che nell’Islam, non essendoci una figura di riferimento unitaria o un collegio che fornisca orientamenti per i religiosi e i fedeli (come ad esempio accade nel Cristianesimo, anche se questo non rende ovviamente i suoi dogmi infallibili), ogni imam può dichiarare una guerra santa, ed essere ritenuto dai suoi seguaci l’autentico interprete del profeta.
10 E in ogni caso l’inferno è infinitamente meno noioso del paradiso, per non parlare del purgatorio, né carne né pesce.

1/03/2015



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