LA ROTTA DI ULISSE

 


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Dizionario astrologico delle emozioni e dei sentimenti

L’amore: io sono metà. Dove sta l’altro pezzo?
Guida astrologica per cercare l’anima gemella, o per lasciar perdere

di Massimo Michelini

Nell’ultimo capitolo del dizionario astrologico delle emozioni e sentimenti1, ho trattato l’amore di sé, alla base della salute mentale ed emotiva. Una tendenza che può arrivare al narcisismo, ma questa è un’altra storia.
Resta il fatto che la vita si trasmette in gran parte per riproduzione sessuale, anche se oggi si possono fare figli anche tramite la fecondazione in vitro e tramite le varie modalità per generare creature grazie alla scienza e alla tecnologia. Aggiungo poi che la stragrande maggioranza degli atti sessuali non portano a un concepimento, come pure l’eros gay e lesbico riguarda soprattutto il soddisfacimento dei sensi e il benessere psicologico ed emotivo.
Come scrisse però molti anni fa Lisa Morpurgo citando il genetista François Monod: “Il sogno di ogni cellula è di diventare due2”, ma riesce a sdoppiarsi nel momento in cui riceve l’apporto di due esseri differenti. Nella fecondazione “classica” questo avviene grazie all’incontro di geni e organi sessuali maschili e femminili, ma ribadisco che si può fare l’amore anche con persone dello stesso sesso, sempre che i nostri esimi governanti non arrivino a proibirlo per legge.
A voler fare i pignoli si può fare sesso anche da soli, con la masturbazione. Amanda Lear tanti anni fa cantava una canzone di Cristiano Malgioglio “Ho fatto l’amore con me”, un inno all’onanismo, come avrebbero detto un tempo le persone colte citando la Bibbia3. Che lo si faccia col fai-da-te, con una persona che appartiene al tuo stesso sesso biologico o con una che lo abbia diverso e complementare al tuo, l’istinto vitale è sempre quello.
Ossia, si cerca di prolungare se stessi nel tempo, con un atto istintivo e quasi sempre poco ragionevole o ragionato. Non lo fai quasi mai con un atto meditato, segui piuttosto l’impulso delle parti basse. L’amore parte sempre da quell’irragionevole pulsione, anche per chi si mantiene casto, Freud insegna. Tra l’altro, giusto per togliere un po’ dell’alone di romanticismo dalla vicenda, è noto che i processi biologici sottesi all’innamoramento sono molto simili a quelli delle crisi psicotiche. Esagero, ma non troppo. L’amore in fondo è una malattia, un impazzimento, una piacevolissima e spesso straziante alterazione della biologia di base, che ti spinge a spargere il tuo seme se sei un uomo, a farti fecondare se donna. La natura ha fatto poi sì che il sesso procuri piacere, con tutte le eccezioni del caso: l’uomo insegue il piacere, per il suo benessere fisico ed emotivo.
Con tutte le varianti possibili, ovvio, altrimenti le Erinni del politicamente corretto insorgono e mi scatenano contro una battaglia mediatica, capace solo di farti perdere tempo.
Un tempo a descrivere l’amore erano soprattutto i poeti e gli artisti in generale, ora spesso viene identificato con i video di YouPorn. Paradossalmente penso che però entrambe le definizioni abbiano un loro valore e una loro realtà. Come ne possiede una un proverbio che citava la mia adorata nonna Faustina “Quando l’amore c’è la gamba tira il piè”
Ma se l’amore, in tutte le sue sfumature e pure nella sua negazione, è uno dei motori principali del nostro essere, può manifestarsi in molti modi.

Seconda puntata - L’amore che ti illude

In amore vince chi fugge


Checché ne dica certa psicologia spicciola, non è l’aver dato troppo retta alle favole in cui il principe azzurro prima o poi arriva, quasi sempre dopo un lungo sonno, a far credere all’amore romantico anche da adulti. Piuttosto è una modalità interiore di una fetta dell’umanità ad aver creato queste leggende, in gran parte femminile ma non solo.
Chi è abituato ad ascoltare i racconti di donne innamorate, spesso si chiede cosa mai abbia fatto nascere un amore verso certe persone e, soprattutto, come mai quell’amore improbabile dura, almeno nella fantasia di chi prova quel sentimento. Anche se poi la diretta interessata nel descrivere il suo amato dichiara che è bruttino, poco intelligente, si lava solo a mesi alterni, la sfrutta economicamente senza sottoporla a violenza ma anche sì, il sesso fra loro è sempre stato un disastro e, anche quando c’è stato, era meglio stenderci sopra un velo pietoso. Eppure, lo ama!
L’ascoltatore di questi racconti, anche l’astrologo, alza le mani in segno di resa. Contro il convincimento assoluto non c’è possibilità di far ragionare e far vedere le cose così come sono.

In questi casi, anche chi deve ancora terminare le scuole medie ma ha intenzione di iscriversi alla facoltà di psicologia fra molti e molti anni, diagnostica che la malcapitata proietta sul suo presunto innamorato un’idea dell’amore che non ha alcun fondamento con la personalità del partner. E non sbaglia.
Spesso, ascoltando certi racconti, mi sono chiesto se il fissarsi su un fidanzato del tutto immaginario, e per giunta infinitamente scarso sotto molti punti di vista, serva alla persona a non credersi sola, forse perché conservando una parvenza di rapporto, ha almeno qualcuno a cui pensare, sia pure in negativo. In parte di certo questo è vero, ma l’attaccamento che spesso in tanti abbiamo provato per questo genere di amori più o meno immaginari e poco soddisfacenti deve per forza avere un valore forte nella nostra psiche, e trovare puntuale riscontro in posizioni planetarie di un certo tipo.
Ci si innamora di immagini interiori che abbiamo dentro, e sono rintracciabili nelle posizioni planetarie racchiuse nel nostro tema natale. Altrimenti non si spiegherebbe perché quel bello o quella bella non ci piace, mentre magari siamo stuzzicati da una persona magari bruttina ma che risveglia i nostri istinti, e non riesce a farlo con altri.
Sempre per tornare a mia nonna, maestra di saggezza, citava un altro proverbio in dialetto sassolese, “ogni badilaz à il so manigaz.”, ossia ogni badile ha il suo manico. Se vogliamo trovare una rispondenza astrologica, ogni Venere ha un suo potenziale Marte, e ogni Marte ha per forza di cose una sua Venere. Anche se mica sempre si vuole o si può avere un partner, ma questa è un’altra storia.
Partiamo allora dall’innamoramento romantico, che può essere però definito in molti modi. Quello che mi interessa non è al momento quello adolescenziale a base di emoticon di cuoricini, di regali di cioccolatini e rose rosse, se dovessero mai andare ancora di moda. Parlo piuttosto di chi persegue una sua idea interiore in cui la fantasia ha una parte importante.
Chila subisce di certo ha ormoni funzionanti alla perfezione, deve comunque fare i conti con la realtà quotidiana, ha relazioni sociali, quasi sempre un lavoro o studio e vive in parallelo una vita normale. Ma la fiamma gli si accende quando uno sguardo, un sorriso, una storia diversa dalla norma, meglio se un po’ drammatica o almeno strappalacrime, gli accende l’immaginazione e gli si annida nel cuore. Quasi sempre in questi casi ha un ruolo importante Nettuno nel tema natale, perché in rapporto con Venere o perché la Venere del soggetto cade in un segno o in una casa nettuniana. Ossia, sono stimolati il Sagittario, l’Aquario, i Pesci, o le case cosignificanti, nona, undicesima e dodicesima. Il troppo egocentrico, a volte sconfinante nel narcisismo patologico, è privo di empatia, manca di interesse per il mondo e quasi sempre non nutre un reale interesse o affetto per il partner o per chi lo circonda, si tratti di parenti, colleghi o presunti amici. Ha un ego senza confini ma non è poi così sicuro, perché va troppo alla ricerca di conferme. Se fosse davvero sicuro non esagererebbe ma, dentro il suo cervellino distorto, vuole ricevere continue gratificazioni. Ed è disposto a fare carte false, a trovare vittime dal poco carattere che lo assecondino, a evitare con scaltrezza chi lo può surclassare perché è di gran lunga migliore di lui e il confronto sarebbe tutto a suo svantaggio, a seminare maldicenze e pettegolezzi sui potenziali rivali e non solo, pur di riuscire a risaltare un poco.
Un mostro quindi? Attenzione, ripensate un attimo alle vostre storie d’amore peggio riuscite. Magari qualcuno ha avuto una vita sentimentale solo fortunata, ma molti probabilmente no. Ebbene, in quei casi non spargevate a piene mani letame su potenziali rivali? Non avete vissuto come una debacle cosmica un eventuale abbandono? Quanto ci è voluto per riassorbire una eventuale ferita narcisistica? Magari causata da una persona che, incontrata per caso dopo anni, vi fa interrogare su come abbia potuto suscitare in voi una passione travolgente. Magari era brutto, stupido e pure un disastro personale, eppure lo amavamo, vai a capire il perché.


Con notevoli differenze. La Venere in Sagittario o nona casa, si innamora di qualcuno o qualcosa di lontano, spesso idealizzato, vissuto con ottimismo ed entusiasmo. Ma anche con voglia di avventura, tanto che pure l’astrologo più scarso sa che si tratta della posizione tipica di chi è disposto a spostarsi per amore, anche dall’altra parte del mondo. Più ancora se Venere è in nona, mentre la Venere in Sagittario può farlo ma in minor percentuale.
Venere in Aquario o undicesima può invece tendere a far idealizzare il partner intellettualmente, ma avendo la tendenza a non volersi legare troppo all’altro, o al non voler legarsi solo a una persona. Di solito poi non porta a rimpianti per il passato o per un eventuale abbandono da parte del partner. Proiettata sul presente o sul futuro, cerca alternative, magari ipotizzando che da un minuto all’altro la persona amata suonerà al campanello. Ma se non dovesse presentarsi avrà i suoi buoni motivi, e può sempre esserci qualcun altro a voler entrare. L’importante è crederci.
Campioni invece della sofferenza e dell’abbandono sono la Venere in Pesci o in dodicesima che, più o meno consciamente, sono fan della lacrima in amore, della fuga del partner, della fuga dal partner. Qualcuno dice con un fondo di compiacimento, noi non sappiamo giudicare. In realtà credo che l’autocompiacersi appartenga all’uomo in generale, che difende sempre a spada tratta il proprio modo d’essere, perché quello conosce e non potrebbe far altro.
Se poi aggiungiamo il Nettuno in trasparenza in Bilancia e nella settima casa, l’idealizzazione fa parte della ricerca affettiva umana, quasi per tutti. Non è la sola Venere a spingere certa direzione, come pure l’abbarbicarsi a illusioni può appartenere anche ad altri segni. Paradossalmente anche la Venere in Leone si può fissare (Y) su storie impossibili, quasi sempre però per l’incapacità di ammettere di non essere stata amata come vorrebbe e per orgoglio ferito (troppo Sole). Le Veneri in segni di Terra sono invece parecchio immuni da questo genere di abbagli. La Venere in Cancro, se molto lesa, può avere forme di masochismo, ma di solito ha anche gli anticorpi per non farsi troppo male, mentre quella in Scorpione cerca la sfida e non insegue gli amori impossibili perché si illude, ma perché vuole mettersi alla prova anche in situazioni che capisce lei per prima sono destinate a farla soffrire. Come piace a lei. Ossia usa più Plutone che Nettuno. La Venere in Ariete può essere capace di ferirsi ma, se si accorge di essersi cacciata in un vicolo cieco, manda a quel paese chi la sta facendo soffrire e riparte da capo4. La Venere in Gemelli è molto vanitosa e può subire un tracollo in caso di sconfitta, ma è anche potenzialmente incostante e può decidere di voltare pagina se il partner la fa soffrire troppo. Quella in Bilancia, infine, può cercare di capire il motivo del comportamento del partner, ma se arriva alla conclusione che non ci sono vie d’uscite, cambia strada.

Inoltre, non dimentichiamo che non sono solo il segno e la casa in cui cade Venere a determinare una tendenza affettiva, ma i pianeti con cui è in rapporto possono mutare molto la situazione.
Senza dimenticare che, se cerchiamo la parte mancante, un uomo eterosessuale cercherà la Luna con cui accasarsi, per il tempo di un fugace rapporto sessuale o per tutta la vita. Usando come strumento di acchiappo il suo Marte. La donna etero, in maniera speculare, andrà alla ricerca del Sole, impiegando come mezzo di attrazione o carta moschicida Venere.
Ma non è finita. Un uomo gay andrà in cerca di un altro Marte o di un Sole, mentre una donna lesbica bramerà di incontrare altre Veneri o Lune. Con tutte le varianti del caso, perché la sessualità e l’affettività, sia etero sia omosessuale, hanno varianti infinite.
Non dimentichiamo inoltre il segno in cui cade la settima casa, quella della modalità con cui ci rapportiamo al prossimo, che ci indica quanto cerchiamo potenzialmente. Poi va sempre verificato cosa riusciamo a ottenere, per l’insieme del TN (e della nostra intera personalità composta da pulsioni differenti, rispecchiate dai nostri pianeti) ma anche per i transiti.
Se l’innamoramento ha in sé, per sua natura, una percentuale più o meno alta di autoillusione, appare evidente che questo approccio non realistico all’affetto sia astrologicamente da attribuirsi a Nettuno. Il problema può nascere quando si superano le soglie di illusione e si crede davvero alle favole.

Chi è troppo influenzato da questo pianeta per l’amore non bada ai propri interessi, e gli ormoni gli o le si risvegliano solo se viene coinvolto/a immaginativamente da un certo tipo di persona o di situazione. A volte infatti non è nemmeno la persona in sé a far risvegliare dallo stato di bella addormentata, ma le circostanze dell’incontro, vero o immaginato. Oppure sappiamo tutti che ci sono persone, che credono di vivere storie con personaggi famosi, quasi sempre mai incontrati di persona e conosciuti solo attraverso i media, arrivando in casi estremi allo stalking.
O al contrario, in epoca di internet e di incontri di rete, chi è vittima del cosiddetto catfishng, ossia dell’essere ingannati convinti di chattare con una persona che in realtà è un’altra da quella che dichiara di essere. Vedi il comico caso di Flavia Vento, convinta di avere avuto una relazione a distanza nientepopodimeno che con Tom Cruise, troppo timido per mostrarsi in video. Guarda caso nel tema della showgirl, troviamo una congiunzione stretta di Venere, X-Eris e Marte in Ariete (si infiamma per amore), in trigono a Nettuno in Sagittario (crede alle favole) ma opposta a Plutone (si fa pure fregare per credulità). Aggiungiamo poi una Luna in Pesci quadrata a Giove che le dà false intuizioni, non facendole vedere le cose per come stanno. Lasciamola nelle sue illusioni, vere o recitate esse siano. Non si potrebbe fare in altro modo.
Di storie del genere ne ho sentite tante, magari non portate a questi estremi, ma mi piace analizzare una delle massime profetesse dell’amore romantico, che fa credere che tutto sia possibile, anche dopo un percorso tormentato o tragico e dopo aver affrontato una serie di sfighe inenarrabili.
Sto parlando di una delle sorelle Brontë, Charlotte, autrice di uno dei più intensi romanzi dell’Ottocento, Jane Eyre. Non so se nella vita reale rispecchiasse la protagonista del suo romanzo, anche se le vicende del fatiscente e punitivo collegio dove la ragazza viene rinchiusa da adolescente ricalcano di certo il suo vissuto, ma anche se così non fosse la sua eroina è nata dalla sua immaginazione, quindi è frutto del suo essere.

Riassumendo per sommi capi la trama del suo romanzo più celebre, Jane Eyre dopo essere rimasta orfana viene accolta malvolentieri da una zia e, dopo essere stata vessata in tutti modi, viene spedita in un terribile convitto. Da cui esce dopo anni di sofferenza per fare l’istitutrice della figlia di un ricco signore dal carattere impossibile, che nasconde come un segreto atroce la moglie pazza in un’ala della sua magione. Fra i due scatta l’amore, stanno per sposarsi ma Jane scopre che il futuro maritino ha dimenticato di menzionarle la moglie pazza e tuttora viva e vegeta, si allontana, la moglie impazzisce del tutto e dà fuoco al castello. Nell’incendio muore ma il marito, rimasto ora fortunosamente vedovo, perde pure un occhio e una mano. Jane Eyre può ora tornare per impalmarlo, per lei anche un vedovo bruciacchiato, orbo e pure monco ha un suo fascino. E vissero felici, contenti e mutilati. Il romanzo è un capolavoro, al di là della mia descrizione ironica, e rappresenta un concentrato di passione, disgrazie, idealizzazioni reciproche, colpi di scena che non possono non annoiare.
Vediamo ora il tema dell’autrice. Di Charlotte Brontë non c’è un’ora di nascita certa, ma ho utilizzato la domificazione ipotetica riportata da Astrodatabank5. Nel tema ipotizzato della scrittrice troviamo un pessimo Plutone in Pesci quadrato a Nettuno in Sagittario e a Marte in Gemelli. Il quadrato tra Plutone e Nettuno si svolge tra segni nettuniani, Pesci e Sagittario appunto, e indica una difficoltà a rielaborare in positivo le suggestioni del pianeta. La scrittrice non poté andare lontano a causa delle pesanti vicende della famiglia, e riversò nella scrittura la fantasia di quello che non poteva agire nella realtà. Fantasia torbida e cupa, come vuole anche il Giove in Scorpione opposto al Sole in Toro. Guarda caso il protagonista maschile della storia per sposarsi e calmarsi deve restare cieco, come indica il Giove-vista leso nel suo tema natale.
L’entusiasmo dei suoi valori Sagittario le consentirono però di tramandare alle donne romantiche e un po’ masochiste di tutto il mondo le vicende di una povera orfana che alla fine trova un grande amore - per sua fortuna anche un discreto patrimonio grazie a un’eredità - e potrà occuparsi del suo amato infermo, proprio come piace a lei. In fondo gli uomini sani e virili non attiravano l’autrice, nel suo tema ha un quadrato tra Marte e Plutone.
Scherzi a parte, se avesse mirato a un amore sereno non avrebbe scritto una storia di questo tipo.
Così chi si illude in amore, e lo abbiamo fatto in tanti – me in primis grazie al mio Marte in Pesci – si crea fantasie consolatorie, magari perché ha perso un fidanzato in guerra, come accadde a una mia zia con Venere lesa in Pesci, chi aspetta sempre che un principe la risvegli con un bacio – e non si accorge delle reali attenzioni erotiche che le manifesta il nerboruto fornaio vicino a casa – o ha visto sparire un fidanzato di una sola notte che ha detto che andava a comprare le sigarette. E non è ancora tornato dopo sette anni, anzi, a ben vedere non fumava neppure.
Come mai allora sarà sceso a comprare le sigarette?
Attenzione, però, sognare si deve, anche in amore. L’importante è non esagerare.


Ci vediamo a maggio, con un altro tipo di amore.

 

N.d.A. : Alcune delle riflessioni esposte nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo Rotte e approdi - Gruppo di astrologia dialettica morpurghiana6, da me creato e gestito.

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1https://www.larottadiulisse.it/dizionarioemozioniesentimenti/amarsi.html
2 Cito a memoria, purtroppo non ho avuto il tempo di trovare il riferimento preciso. Visto che sono certo della citazione, può risultare di stimolo per andare alla ricerca dell’originale, magari rileggendo l’opera omnia della Morpurgo.  
3 https://it.wikipedia.org/wiki/Onanismo
4
Non per nulla il capo è la parte anatomica che la contraddistingue.
5
https://www.astro.com/astro-databank/Bronte,_Charlotte
6
https://www.facebook.com/groups/198516613553915/


massimomichelini1@virgilio1.it

Aprile 2023


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