LA ROTTA DI ULISSE

 


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Lezioni di astro-logica – capitolo sesto

Famiglia ti amo, famiglia ti odio

Il nido, l’origine, dove cerchiamo riparo

di Massimo Michelini


Riassunto delle puntate precedenti!

Chi ha avuto la pazienza di seguire il filo logico dei miei articoli precedenti1 ricorda auspicabilmente che i primi tre settori della sequenza zodiacale - e il susseguirsi delle prime case astrologiche - seguono un criterio logico e funzionale. Visto che questa sequenza riflette l’esistenza di ogni essere vivente, constatiamo che dopo essere nati e con l’Io che prende coscienza di se stesso (l’Ariete e la prima casa), esserci nutriti e messo radici nel territorio (il Toro e la seconda casa), cercato contatti all’esterno anche per scoprire che aria tira (Gemelli e la terza casa), si passa a uno step che parrebbe se non procedere quelli appena detti, almeno essere meritevole della seconda posizione. Il Cancro, invece, con le simbologie relative alla casa cosignificante si trova alla quarta tappa del percorso zodiacale. Perché? Boh! Prendiamo atto, punto.


Se devo essere sincero - per mia attitudine lo sono sempre - manca un tassello logico per capire perché il Cancro sia collocato a quel punto. Ma se capita lì un senso deve esserci. Oppure bisogna ragionare in una maniera diversa, non ancora del tutto compresa. Di certo la sequenza “lineare” ha senso, ma va tenuto pure conto anche di una logica tri-dimensionale, per così dire. Se guardiamo infatti il cerchio zodiacale, il Cancro e la quarta stanno nel punto più basso, in qualche modo là dove ha origine la vita. Anzi, come vedremo il prossimo mese, la vita in sé e per sé ha origine nella quinta casa. La quarta ospita però l’ambiente originario che cisi ritrova intorno al momento della nascita, quello che si potrà o si vorrà ricostruire in qualche modo da adulti, per la necessità di protezione che ognuno di noi ha, in generale.
Ancora mi chiedo: perché questo apparentemente paradossale passo indietro, come quello del granchio che dà il nome al quarto segno? Già Lisa Morpurgo ipotizzò nella struttura dello Zodiaco un parallelo con la struttura del DNA, a forma di elica2. In questa struttura può darsi che l’origine sia in un punto determinato, ma da essa parta la scintilla che innesca altrove la vita e la sua consapevolezza. In questo senso, come vedremo meglio il mese prossimo, è fondamentale il moto di esaltazione del Sole-vita, che parte dal Leone e plana in Ariete, primo segno dello Zodiaco.  

Forse è così, ma il ragionamento è al di fuori della portata mia e di quasi tutti, ma prendiamo atto che esistono più moti e direzioni all’interno del cerchio siderale che circonda il nostro pianeta3 . Il primo è quello che conosciamo, al cui interno i pianeti si muovono da Toro a Gemelli a Cancro, tanto per intenderci. Il secondo è quella struttura complessa che contiene il codice della vita, in cui l’origine non è all’inizio ma nella parte bassa del cerchio. Forse. La butto lì, mica sono un genio.

Aiuto, sto rischiando di perdere tutti i lettori! Mi fermo per non diventare matto e per non far diventare matti tutti quanti, e mi concentro invece su quello che tutti vogliono sapere. Ossia, come siamo fatti, cosa ci accadrà e perché ci accadrà. Mica noccioline, quindi.
Allora, diciamo che non si sa bene perché proprio nella quarta tappa del percorso zodiacale troviamo il settore che riguarda l’infanzia, la famiglia, le origini, il bisogno di sentirsi protetti, la possibilità di riuscirci o la difficoltà subite o create all’interno del cerchio familiare. Va specificato che per origini non si parla di concepimento, leggibile come accennato prima nella quinta casa, quanto piuttosto della situazione che il neonato si trova intorno nei primi anni di vita. Le mura domestiche e chi le abita, strutturando col suo modo d’essere la psiche del bambino piccolo. Madre, padre, fratelli e parenti vari, se ci sono.
Per capire, analizzo come sempre i pianeti che costituiscono il Cancro, tutto strutturato dai cosiddetti pianeti personali. Sono in evidenza quelli femminili, ossia Venere e Luna e, per trasparenza, Sole e Mercurio. Mancano quindi i pianeti opposti, Marte, Urano, Saturno e Giove.
La quarta casa riguarda quindi il passato, il nostro passato (la Luna), il bisogno di sentirsi amati (Venere), di essere al centro del mondo all’interno di uno spazio chiuso e limitato (il Sole e la Luna), in cui ci si sente figli (Mercurio) e in cui si raccolgono le informazioni (Mercurio) che ci aiuteranno a rapportarci col mondo, restando però in un ambito protetto. Come accade quando si è nel grembo materno.
Dove tutto è dovuto, non siamo stati noi ad aver chiesto di venire al mondo!  Ci aspettiamo quindi di venir protetti, nutriti, accuditi come eredi al trono, o almeno come personcine degne di tutto rispetto e attenzione. Il bambino non ha ancora capito di non essere al centro dell’universo e, per ottenere quanto vuole, piange e urla. Così, per farlo tacere, la madre lo solleva dalla culla, lo coccola, lo vezzeggia, fino al momento in cui il pianto scemerà. Il lamento per un neonato diventa quindi un modo per affermare se stessi, e per ottenere quello che vuole. Cosa che fanno pure molti adulti.
Nel Cancro mancano l’iniziativa (Marte), la voglia di agire (Urano), la razionalità spietata (Saturno), ma pure la voglia di allargarsi (Giove).

Quindi nella prima parte della vita ci spettano protezione e accudimento e, quando non possiamo più aspettarcelo da una madre o da una figura simile, abbiamo bisogno di un riparo, un rifugio, una tana in cui tenere fuori il mondo e sentirci sicuri. Attenzione, non pensiamo che in automatico questo ambiente si trasformi in un paradiso o in una sua succursale. Tutti siamo ben consapevoli di quali gabbie di orrori possano essere le famiglie, gli intrecci familiari, le dimore in cui ci ritroviamo ad abitare. Una situazione di origine che spesso ci portiamo dentro per tutta l’esistenza, facendo una immensa fatica a liberarcene. Perché nei primi anni di vita si costruiscono le fondamenta del futuro e, se i mattoni delle nostre costruzioni sono malmessi, anche l’edificio della nostra personalità matura sarà pericolante, storto se non sbilenco, o addirittura soggetto a pericoli di crollo.
All’interno di quei muri, siano essi ben eretti oppure friabili o più pendenti della Torre di Pisa, coltiviamo la nostra interiorità, le nostre paure, i nostri sogni più privati, spesso il nostro benessere emotivo. Intendiamoci, l’insieme dell’equilibrio psichico è una questione complessa, e non basta la quarta casa. Per capire il quadro psichico vanno tenuti in conto altri elementi quali la Luna, Nettuno, Saturno, l’asse quinta-undicesima, ma pure Marte e altro ancora. Ciò nonostante, quel contenitore che è la quarta casa è destinato dallo Zodiaco a proteggerci. Con significative differenze rispetto al segno cosignificante, il Cancro.

Se la quarta è priva di pianeti, infatti, fornisce solo l’indicazione rispetto alla famiglia d’origine e al rapporto che si ha con la propria abitazione, ma non fa essere sensibili e mammoni, anche nel caso in cui cada in Cancro, per dirne una. Se pensiamo ad esempio a una quarta casa in Gemelli vuota si può ipotizzare una famiglia d’origine in cui era molto importante la mondanità e la socialità, senza eccessiva attenzione agli affetti. Dove magari zii, cugini e sodali vari entravano e uscivano in continuazione. Solo l’insieme del tema indica però se il soggetto lo ha vissuto bene o male. Avendo però ogni simbologia varie stratificazioni, se da adulti non si cercherà una casa protettiva, potrebbe accadere di avvertire una sottile carenza emotiva, da riempire magari con medicinali ansiolitici. Sempre che l’insieme del tema natale vada in questa direzione.
Il Cancro lo conosciamo tutti. Legato al passato e alla mamma, apparentemente fragile, di certo umorale e lunatico (Luna), desideroso di coccole e rassicurazioni affettive, con punte a volte elevate di narcisismo (Venere) ma al tempo stesso protagonistico e attaccato alla vita (Sole in trasparenza), scaltro e ben in grado di rigirare chi lo circonda senza farsi beccare (Mercurio in trasparenza). Attenzione, quando descrivo le caratteristiche di un segno a volte le persone si risentono, perché non ho usato aggettivi e sostantivi che amano o perché credono di scorgere un giudizio negativo. Niente di tutto questo nelle mie intenzioni. Mi limito a elencare le caratteristiche principali, che possono essere più o meno accentuate in ciascun soggetto. Con differenze notevoli, legate ad esempio nel segno del Cancro alla posizione della Luna o di Venere. Così un Cancro con Luna in Capricorno non sarà così sensibile ma punterà sul pragmatismo, mentre se ha Venere in Vergine abbasserà il tasso di esigenze affettive, come pure sarà meno edonista.

In maniera analoga, se pensiamo alla quarta casa, constatiamo che la famiglia e il rapporto con la casa e l’intimità non è in automatico un fattore positivo, anzi. Basta ascoltare i racconti dei conoscenti, senza stare a scomodare psicologi e psicanalisti, per appurare che a volte le famiglie sono covi di vipere, ritrovi di sentimenti devianti, teatro di sceneggiate anaffettive e disturbanti. Capaci di formare adulti che si portano dietro radici deviate, distorte, portatrici di ansie mai risolte.
L’infanzia, il paradiso perduto, fosse vero o solo immaginato, il luogo dove custodire ricordi o segreti, lieti o dolorosi. Tutto può essere, ma una infanzia sana costituisce sempre una base sicura, come la definiva lo psicanalista John Bowlby4.
Che può essere vissuto in un ambiente spartano (quarta in Ariete), tradizionalista e attaccato ai soldi (Toro), mondano e un po’ superficiale (Gemelli), tenerissimo e molto emotivo (Cancro), prestigioso (Leone), modesto e lavoratore (Vergine), raffinato e moralista (Bilancia), complicato e instabile (Scorpione), ottimista e instabile (Sagittario), duro e anaffettivo (Capricorno), possibilista e libertario (Aquario), disordinato e mutevole (Pesci). Ambiente che può cambiare in età adulta se la casa occupa due segni. Non è escluso in questi casi che ci sia una sorta di evoluzione, ma non è questo il luogo per scendere nei dettagli. Probabilmente in autunno uscirà il mio terzo libro dedicato proprio alle case e lì si potranno trovare ampie descrizioni di ogni possibile combinazione.
Come si è detto sopra, la quarta casa riguarda anche l’interiorità, come pure la creazione dei miti personali, tanto che la maggior parte degli scrittori di narrativa hanno una quarta casa forte, spesso lesa. Se non fosse lesa, infatti, riuscirebbe a godere casa e famiglia senza dar corpo immaginario alle fantasie, che invece incarnano i propri fantasmi interiori. Di rado infatti lo scrittore, tranne quelli che si occupano di romanzi rosa, ha un atteggiamento ottimista. Racconta piuttosto i suoi incubi, come fanno anche gli scrittori di fiabe, quasi sempre truculente e spaventose. Intendiamoci, la mente del bambino ha bisogno di queste storie, anche di quelle più truci, ma solo se c’è un lieto fine. Anche se si uccide il cattivo, poi lo si fa per sopravvivere.
 

Uno sguardo rivolto al passato, dunque, per riuscire ad affrontare il futuro. Per vedere come si può andare in questa direzione, diamo un’occhiata al tema di uno dei più famosi scrittori di fiabe di tutti i tempi, Hans Christian Andersen.
Ariete ascendente Sagittario, aveva una Luna in Toro in quarta casa in sestile a Plutone e quadrata a Marte e a X-Eris. Dotato di una fantasia eccezionale (di certo legata anche alla congiunzione Nettuno-Giove), restava un po’ bambino con quella Luna in quarta casa. Un bimbo spaventato (il quadrato Luna-Marte), che si sente escluso (il quadrato tra Luna ed Eris) ma, per sua fortuna, riesce ad attingere alla creatività più profonda (sestile della Luna a Plutone in Pesci), che gli consente rivalse inaspettate. Anzi, la creatività e il suo restare un po’ bambino gli donarono anche fortuna e notorietà anche postuma (Luna in Toro in sestile a Plutone in seconda).

Ci sono casi poi in cui una famiglia debordante ti schiaccia, e ti obbliga ad essere figlio per sempre, anche a tarda età. Come colui che ha il record mondiale di aspirazione al trono, da eterno figlio, ossia Carlo d’Inghilterra, ancora principe ereditario alla bella età di settantatre anni, con una madre in ottima salute che non ha alcuna intenzione di abdicare nonostante i quasi novantasei anni.

L’analisi obiettiva del suo tema natale convincerebbe anche i più scettici rispetto all’astrologia. Scorpione ascendente Leone, ha quattro pianeti in quarta casa, Sole e Mercurio compreso. Mercurio in gran parte bello, l’intelligenza non gli manca per sua fortuna. Peccato che l’unico aspetto negativo lo riceva da una Luna-madre dominante, in Toro e decima casa, a significare questa madre potentissima e imperitura. Se aggiungiamo poi che, a differenza della Luna, il suo Sole-padre è quadrato a Plutone, senza recuperi, vediamo raffigurato papale papale il pessimo rapporto con il padre, fonte di insoddisfazione infinita. Certo, avrebbe forse potuto reagire in altro modo, pur nascendo in una famiglia così ingombrante e sempre in mostra per obbligo dinastico. Quanti ci sarebbero riusciti però, siamo onesti. Così, è rimasto fino alle soglie del cimitero nel ruolo dell’eterno pretendente a una autonomia sua, senza riuscirci. Fa tenerezza, ormai anziano è costretto a rivolgersi con deferenza alla madre, ancora salda sul trono. Non per metafora, nella realtà.
Così come l’attempato prence d’Inghilterra, chi ha troppa quarta casa resta spesso imprigionato nei salotti di famiglia, o nei fetidi sotterranei del sottosuolo domestico. I più fortunati ne traggono giovamento, oppure ispirazione per comporre capolavori.
Da lì veniamo, da lì sarebbe meglio distaccarci, pur non dimenticando quali sono le nostre basi, più o meno sicure. Ma non possiamo davvero allontanarci del tutto, almeno nel ricordo, quei luoghi dell’anima ci hanno formato emotivamente.
Meglio non rimuovere, non è possibile farlo. Preferibile invece avere la consapevolezza, perché se conosci davvero da dove vieni puoi andare avanti. Questo è uno dei tesori della quarta casa, e del Cancro. Meglio saperlo.

Ci vediamo il prossimo mese, con gli eccessi della quinta e del Leone.



N.d.A. : Alcune delle riflessioni esposte nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo Rotte e approdi - Gruppo di astrologia dialettica morpurghiana5, da me creato e gestito.



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Per informazioni: massimomichelini1@virgilio.it o edizionigagliano@gmail.com


 

 

1https://www.larottadiulisse.it/lez.astro_logica.html
2 Vedi in particolare Il convitato di Pietra e Introduzione all’astrologia e decifrazione dello Zodiaco.
3 Come nel DNA, dove vale il principio del maggior numero di principi vitali racchiusi in uno spazio ristretto, a doppia elica appunto.
4
John Bowlby, Una base sicura, Raffaello Cortina editore, 1988.
5 https://www.facebook.com/groups/198516613553915/

 

massimomichelini1@virgilio1.it

marzo 2022


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