LA ROTTA DI ULISSE

 


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Lezioni di astro-logica – capitolo quarto
La femina nutriens et accumulans

Il bene, la protezione e il godimento

di Massimo Michelini


Riassunto delle puntate precedenti.
Partiamo col botto: i simboli astrologici indicano le strutture logiche dell’esistenza come se fossero gli elementi base di un codice cifrato comprensibile solo da chi lo può capire. L’astrologia è un linguaggio segreto? Sì, ma anche se non conosci il suo significato recondito puoi usarlo per l’analisi caratteriale, le previsioni, l’inquadramento tramite gli astri del momento storico. Insomma, quisquilie e pinzillacchere, giusto per non prendersi troppo sul serio.
Usate la scienza degli astri come cappero vi pare, ma impiegando l’astro-logica è appurato che siamo di sicuro al mondo per vivere, sai che novità! Lo Zodiaco ci impone poi di trasmettere la nostra esistenza e di lasciare una traccia del nostro passaggio sulla Terra che ci illuda di non morire mai. Di solito lo si fa attraverso il sesso, un classico evergreen per creare nuove vite, che si riveleranno poi cloni mal riusciti di noi stessi o una nostra versione duepuntozero. Il sesso, un atto che di solito in natura prende il via da una iniziativa che, Marte permettendo, parte da una erezione. Per le avvertenze sul politicamente corretto, si veda l’articolo dello scorso mese (https://www.larottadiulisse.it/lez.astro_logica/homo-masculus.html).

Questa fissa fallica - che pare ripresa pari pari da un bignami scritto da Sigmund Freud in persona - ha influenzato la storia dell’umanità, come pure la struttura stessa della società. Tanto che per indicare chi imprime una linea di un certo tipo e dirige (ossia dà una direzione da seguire) una azienda, un raggruppamento umano o una struttura politica di qualunque genere, si dice che è a “capo” di quel tipo di attività. Capo è sinonimo di testa, parte anatomica dell’Ariete governata da Marte, Sole e Plutone (oltre a Y in trasparenza), devo ricordarlo ancora?
Segno - e organo anatomico correlato - che, se pure ha una valenza maschile, appartiene a entrambi i sessi, non dimentichiamolo. Ossia chi governa per esercitare il proprio ruolo deve assumere comportamenti in qualche modo fallici. La dolcezza serve altrove, non a dare una direzione, anche se migliaia di studi psicologici hanno dimostrato che si fa obbedire meglio ed ottiene risultati migliori chi è gentile rispetto a chi è troppo direttivo e brusco. Ma, sotto la melassa della cortesia, la direzione da impartire deve essere netta e decisa, ossia marziana.
Detto questo, resta il fatto che, penetrata con baldanza la fanciulla bramata e sparso il proprio seme, l’homo masculus deve cedere il passo ad altre funzioni vitali. Ha fatto il suo dovere, mica si può essere in azione ventiquattr’ore al giorno, il corpo ha i suoi limiti.

Seguendo infatti l’ordine delle case e dei segni, dopo la prima e l’Ariete, ci sono la seconda e il Toro, quasi a indicare che superato l’impulso iniziale, quel progetto, che ha preso vita ed è esso stesso vita, ha ora bisogno di rafforzarsi tramite le funzioni dello step successivo, in primis la nutrizione.
Quindi il secondo impulso-desiderio in ordine di arrivo nel cerchio zodiacale è quello del nutrimento (Giove), dell’accudimento (X-Eris) e del piacere in senso ampio (Venere), ossia i pianeti che costituiscono la struttura del Toro e, per cosignificanza, della seconda casa. Vero che ci sono persone che schifano il cibo o lo disprezzano, come gli anoressici, oppure rifiutano l’accudimento o non vogliono esercitarlo sugli altri, come pure c’è chi si mortifica in vario modo e disdegna il godimento1, ma l’istinto vitale in natura è quello appena descritto.
Per sopravvivere, dunque, bisogna ingerire calorie attraverso il cibo, proteggersi, come pure la dolcezza2 nel prendersi cura di chi ti è caro procura piacere. Guarda caso nella lingua italiana “caro” ha un duplice significato riferibile alle simbologie del Toro. Se si usa l’aggettivo caro si vuol dire infatti che tieni a una persona, che le vuoi bene, ma ci si può riferire pure anche a una cosa che ha un valore economico e a volte non ti puoi permettere.
L’affetto e il piacere hanno quindi un valore, e ancora una volta notiamo più significati. Il sostantivo “valore” indica una cosa importante dal punto di vista materiale o morale. Rimando alla voce della Treccani per approfondire la questione.3
Il valore è una cosa non effimera, che dura nel tempo, ed è assimilabile perciò al Saturno in trasparenza in Toro.
Se l’aria che respiri è gratis, il cibo devi pagarlo o, come si faceva un tempo prima dell’industrializzazione di massa, devi coltivare il tuo campo, far crescere i cereali e le verdure, allevare gli animali che soddisferanno il tuo bisogno alimentare, se non sei vegetariano. Quindi, il cibo costa ma ne ricavi piacere e benessere.
Quanto metti in bocca deve avere poi un buon gusto, e la stessa espressione si usa nel segno che ha due pianeti affini al Toro, la Bilancia, maestra di eleganza, di bon ton, di raffinatezza visiva. Pare quindi che il buono sia associabile sia a Venere sia a Eris. Ma se nel Toro si manifesta soprattutto nel campo di Giove, il cibo, in Bilancia ad affiancare Venere ed Eris c’è Saturno, pianeta che seleziona quello che ritiene buono e giusto per sé. Per entrambi i segni poi l’idea di buono e di bene si riconduce al campo affettivo. In tutti e due i casi si cerca la durata, nella Bilancia grazie a un contratto di tipo amoroso, come può essere un matrimonio o genericamente l’impegno affettivo verso un’altra persona, in Toro con l’idea che l’altro da sé in qualche modo sia una proprietà, o almeno un “bene” da cui è difficile separarsi.
Se l’amore nasce spesso come una questione ormonale, poi si trasforma in un investimento, di certo affettivo, a volte anche economico. Il Toro è maestro in questo campo, si sa. Se oggi, dopo il secolo della psicanalisi e della rivoluzione sessuale, tutti pensano che l’amore sia sinonimo di gratificazione narcisistica e di appagamento sensuale, un tempo ci si sposava per sfornare altre braccia da spedire nei campi, che erano pure bocche da sfamare, e, se la famiglia aveva un minimo di background economico, come un modo per alimentare o almeno conservare il patrimonio.
Insomma, la tanto decantata Venere maestra di amore e seduzione vuole avere anche un riscontro pratico, come fanno certe signorine che noleggiano le proprie grazie per mantenersi, a volte estorcendo fior di soldoni agli allocchi di turno. In realtà ora lo fanno anche i maschietti, offrendo servigi alle signore ma anche agli ometti. In questi casi però può capitare che abbiano nel loro tema natale un Marte in seconda casa, ossia vogliono ricavare profitto da Marte stesso, giusto per capirsi. O hanno rapporti positivi Marte-Giove, propri di chi monetizza con l’impiego della propria virilità4 a scopi ricreativi.
Se come abbiamo visto il mese scorso i valori dell’iniziativa sono in qualche modo legati ai simboli planetari maschili, quelli trattati oggi rientrano a pieno titolo nell’area a preminenza femminile.
Venere, Giove e X-Eris accolgono in sé, buttano dentro, accumulano, accrescono. Come fa all’inizio della vita la madre, spesso anche ben oltre nel corso degli anni. Ossia nutre, prima nell’utero-X, poi col seno, infine con manicaretti o mappazzoni, per dirla con Bruno Barbieri. Utero che nella vita prenatale fornisce protezione e nutrimento, per consentire al nascituro di arrivare a una sua vita propria. Ma, anche quando la nuova creatura è uscita dal ventre della madre, conserva e necessita di proteggersi e nutrirsi, come è normale che sia. E, se le simbologie virili spingono all’esterno, come fa il pene- Marte nelle sue varie manifestazioni, quelle femminili sono dirette all’interno. Come fa la vagina che accoglie, o l’utero posto all’interno del corpo femminile per proteggere la vita futura, che possa attecchire e crescere in sicurezza.
Perché la seconda casa e il Toro, lo step successivo dell’esistenza, mettono radici, coltivano le piante che, arrivate a maturazione, produrranno frutti e nutrimento. Dona quindi la propensione ad accumulare scorte, creando le basi per l’economia. La seconda casa non si accontenta di quello che deve consumare sul minuto! Deve stivare le provviste, beni5capaci di donare poi sicurezza e tranquillità. La mancanza di cibo deprime l’umore, la fiducia (Giove) nella vita, priva ovviamente di benessere (Venere). Attenzione, il fatto che in natura esista una funzione di un certo tipo mica determina in automatico che quella funzione sia simile per tutti allo stesso modo, ci mancherebbe. A volte, anzi, è proprio un disastro. Accade alla seconda casa come al Toro ma, del resto, tutti sappiamo che, per restare all’argomento dell’articolo del mese scorso, se l’homo dovrebbe o vorrebbe essere masculus, poi ci troviamo fior di impotenti, uomini passivi o incapaci di iniziativa qualunque sia il loro orientamento sessuale.

Così tutti conosciamo persone con atteggiamenti insani verso il cibo o il denaro (la simbologia è sempre quella, Giove), incapaci di proteggere i figli o chi amano (una brutta X-Eris), renitenti a ogni manifestazione affettiva (Venere disastrata).
Per un cattivo rapporto con il cibo, valga l’esempio di Platinette, all’anagrafe meglio noto come Mauro Coruzzi con un Giove congiunto a Plutone e terza casa, quadrato secco a Venere a fine Scorpione. Assai probabile che in questo caso il disturbo alimentare sia nato da sofferenze o difficoltà affettive e forse da una non accettazione del proprio aspetto fisico.
In quanto a un rapporto che è carità cristiana definire almeno complesso con il senso di accoglienza e protezione della prole, legato a X-Eris, esemplare è un caso clinico che ha nome Mia Farrow.
Nel suo tema, X-Eris è congiunto a Venere in Ariete in dodicesima casa e farebbe supporre una grande generosità e impulsività nei confronti della prole e dei disagiati. Come in parte è stato. Nessuno ricorda con esattezza quanti figli abbia avuto o adottato Mia Farrow, forse nemmeno lei stessa. Anche perché in corso d’opera qualcuno è morto di AIDS, qualcuno si è suicidato, alcuni l’hanno abbandonata affermando di essere stati trattati malissimo, altri la venerano come la madonna di Lourdes, come il famoso figlio e giornalista Ronan Farrow. Per la quantità spropositata della prole, uno dei responsabili è di certo Giove in quinta, solo positivo. Quindi, dove sta l’inghippo? Di certo anche nella Luna disastrata in Capricorno, quadrata a Venere ed Eris, opposta a Saturno e quadrata pure a Nettuno. Vale a dire che il senso materno è pari a zero, l’equilibrio emotivo altrettanto. In maniera analoga il senso di protezione verso la prole è del tutto carente. A giudizio di tanti suoi figli, una volta adottati venivano all’incirca dimenticati, qualcuno dice addirittura schavizzati o almeno vessati. Di certo non usando al meglio il senso di protezione proprio di Eris.  
Non vado oltre nel fornire esempi negativi. Certo si potrebbero trovare anche casi in positivo ma, in tutta onestà, è molto più facile scorgere storie complicate o patologiche. Forse quindi raccontare casi eccessivi ci fa sembrare meno disastrata la nostra esistenza, e ridimensionare i nostri difetti. Perché saremo pur uomini mascoli o femmine nutrienti, ma siamo pur sempre umani…




N.d.A. : Alcune delle riflessioni esposte nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo Rotte e approdi - Gruppo di astrologia dialettica morpurghiana6, da me creato e gestito.



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1 Godimento può riferirsi al piacere fisico ma pure alla possibilità di usufruire di beni materiali. 
2 Il dolce è sempre Venere.
3 https://www.treccani.it/vocabolario/valore/
4 Vedi la congiunzione Marte-Giove del sempre citato Rocco Siffredi, che si fa pagare dalle partner per le sue doti ma ne ha ricavato ingenti guadagni mostrandole, perché Giove è anche vista.
5
Si tratta sempre di un sostantivo relativo a valori venusiano-gioviali.
6
https://www.facebook.com/groups/198516613553915/

 

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gennaio 2022


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