LA ROTTA DI ULISSE

 


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Lezioni di astro-logica – capitolo ottavo

Ordine, funzionalità e metodo: la Vergine e la sesta casa

di Massimo Michelini


Riassunto delle puntate precedenti!

Come in ogni storia appassionante che si rispetti, nell’affascinante racconto dello Zodiaco, che riflette gli incantevoli e mirabolanti ritmi dell’universo e della nostra vita, abbiamo scoperto una apparente incongruenza. Dopo un percorso lineare nelle prime tre case, la quarta e la quinta rappresentano all’apparenza un passo all’indietro.
Qual è il senso? Dove sta il mistero?
Lo Zodiaco proseguirà ancora in maniera imprevedibile?
Cosa succederà nel prossimo capitolo, ossia quello che sto iniziando?
Ebbene, non ci sono più sorprese, d’ora in poi riprende il ritmo consequenziale e “logico”. Ma cos’è mai la logica? Spesso riteniamo coerente quanto abbiamo in mente noi, che lo sia davvero oppure no. Ma se una cosa accade ha un senso, sempre e comunque.   
Al sesto segno e alla sesta casa, ultimi di un ciclo, ossia delle case sotto l’orizzonte e dei segni primaverili-estivi, spetta invece l’organizzazione funzionale di tutto quanto è stato detto in precedenza.

Ossia si mette ordine nella vita, non si può lasciare ogni fenomeno al caso, lo richiede nientemeno che l’universo! Una sistematizzazione è necessaria. Così, esaurito il ciclo del caldo che va dall’Y al Leone, con l’avvento della Vergine si sa che da lì in poi il freddo si insinuerà ogni giorno di più, almeno nell’emisfero settentrionale della Terra, quello dove viviamo. Se volessimo fare i pignoli, e la Vergine di cui stiamo parlando di sicuro lo è, già da fine giugno le giornate si sono accorciate ma, se in luglio e agosto te ne accorgi relativamente perché il caldo è al massimo, con settembre la musica cambia. Il sole non è più rovente, riscaldamento globale permettendo. Bisogna pensare al domani, smettere di fare le cicale. Le formiche, guarda caso, sono probabilmente rappresentate in astrologia proprio dalla Vergine, con la loro indefessa capacità di sgobbare, di lavorare in gruppo, di far parte di un sistema organizzativo più grande. Dismesso quindi l’atteggiamento spensierato ed edonista proprio dei primi cinque segni, con il sesto si pensa al dopo, tentando di fornire il meglio al domani, per garantire che anche quando le condizioni climatiche esterne non saranno clementi e non potrai raccogliere dai campi nemmeno un ravanello rinsecchito, avrai comunque una quantità di cibo identica a quella dell’estate. Aggiungo che, secondo l’astrologia morpurghiana, tempo e clima sono entrambi rappresentati da Y. Così, con la consapevolezza che un giorno può esserci tanto e quello successivo poco o nulla, la Vergine e la sesta programmano per dispensare con continuità, e quantità omogenee, energie e provviste. Niente più eccessi, niente più follie, niente più punte estreme verso l’alto o il basso.
Il tempo quindi si livella, e agisce con costanza e ritmo monotono, come il motore di una macchina programmato per un certo tipo di prestazione. Tum, tum, tum e ri-tum.
Guarda caso in Vergine è in domicilio Y, signore della regolarità e del tempo eterno, immutabile. Quello che non solo ci fa illudere di essere immortali, ma dà il tempo alla vita. Se oggi è uguale a ieri, non devi avere paura del domani, perché sarà come oggi e come ieri. Questo crediamo, inutile raccontarsi balle.
Realista all’estremo limite, la Vergine all’atto pratico vive di illusioni, pur non sapendolo. In qualche modo Y tenta di imbrigliare il suo pianeta opposto e complementare, Nettuno, ma in fondo si illude quanto e più di lui. Certo, se guardi i comportamenti di Vergine e Pesci pensi che l’una abbia davvero i piedi piantati per terra, gli altri siano invece del tutto fuori di testa. In realtà i Pesci guardano al domani, sanno che tutto cambia e si trasforma, e spezzano la normalità del segno opposto. Tanto per puntualizzare, normalità deriva da norma, ossia regola.

I miei pianeti in Vergine, che mi hanno concesso di certo un buon senso dell’umorismo, quando si accorgono di ripetere alla lettera le stesse cose per l’eternità, o un lasso di tempo che va in quella direzione, per arginare le critiche, esterne o peggio ancora quelle interiori, dicono che faccio così perché fa parte del regolamento.
Regolamento interiore, intendiamoci, non ho firmato nessun contratto per agire così. Ma un po’ come Immanuel Kant, i cui concittadini regolavano gli orologi quando lo vedevano uscire per la passeggiata quotidiana, sempre iniziata allo stesso orario, spaccato al minuto secondo, ho la vita scandita da ritmi e tempi molto precisi.

La sesta e la Vergine non agiscono però solo sul tempo regolare e sulla regolazione del tempo, ma pure sulla cura del corpo e su eventuali malfunzionamenti, sulla omologazione sociale garantita anche attraverso l’adeguamento ai comportamenti altrui e alle mode in fatto di abbigliamento o più in generale sul ritmo lavorativo. Aggiungo che a volte, per la dialettica delle case opposte e dei segni opposti, alcune persone con forti valori Vergine o sesta casa vanno ad appropriarsi delle simbologie del segno o della casa di fronte. Quindi abbiamo Vergini che potrebbero essere Pesci oppure seste case che sembrano essere dodicesime. Nulla di strano. Come ho detto fino allo sfinimento, ogni forza esiste perché ce n’è una uguale e contraria. Così nell’ultimo segno estivo possono apparire lampi di follia e trasgressione1, nell’ultima casa sotto l’orizzonte a volte si cerca di evadere comportandosi da eccentrici, e non adeguandosi alla realtà circostante.

Nella sesta ci sono anche indicazioni sul tipo di abbigliamento che preferiamo, se siamo sciatti o stravaganti, se preferiamo omologarci alle mode estetiche di massa oppure se andiamo per i fatti nostri. Tanto che troviamo seste case campioni di travestimento e di cambio repentino d’abito, come Renato Zero o Arturo Brachetti. Che vogliono essere riconosciuti attraverso un abito diverso da quelli usati dal popolo anonimo. Vestiti che li identificano e danno loro un’identità.
Oppure ci sono stilisti che creano la moda per la massa, che decidono cosa è in e cosa è out. L’abito, quindi, viene creato come strumento di distinzione sociale, di inclusione o esclusione.

Non parliamo poi del lavoro collettivo e delle grandi fabbriche o strutture produttive rappresentate sempre dalla sesta, dove, grazie al riconoscimento di un ruolo e di una mansione ci si sente sicuri. Si fa parte di un programma, quindi non si viene abbandonati a se stessi. Magari sei l’ultima ruota del carro ma, pure in quanto tale, ti verrà riconosciuto un ruolo, una mansione. Che spesso ti farà sentire insoddisfatto (Mercurio domiciliato per cosignificanza) e potrai criticare i colleghi, i superiori o chi svolge ruoli inferiori al tuo.










Non dimentichiamo poi che il lavoro dipendente è codificato anche attraverso una scansione temporale, dalla 9 alle 5 orario continuato, per permettere una organizzazione funzionale come pure per eventuali clienti di servirsi del servizio in determinate fasce temporali.
Non c’è, come quasi sempre anche nel rapporto di cosignificanza tra segni e case, una totale identificazione tra casa e segno. La Vergine, ad esempio, può essere più critica di chi ha forti valori nella casa. O ancora possiede un particolare senso dell’umorismo estraneo al settore cosignificante. Può essere poi più attenta al particolare di quanto fa la casa, come pure è ossessionata dall’errore, mentre chi ha forti valori sesta può non esserlo. In comune però hanno una fissa (Y) per le regole, un affidarsi a protocolli immutabili vissuti in qualche caso come vangelo. Si è sempre fatto così e così resterà per l’eternità. Questo atteggiamento rallenta lo scorrere del tempo, ripetuto come immutabile e assurto a totem.

La Vergine media è tanto immobilista che stenta pure a liberarsi dal cibo digerito e conservato nella parte anatomica da lei presieduta, l’intestino, tanto da risultare stitica. Vorrebbe tenere tutto uguale per sempre, poi Mercurio, suo pianeta in domicilio, la induce ad accelerare il tempo che passa e ad andare di corpo. Altrimenti potrebbe morire per occlusione intestinale, ma il defecare è comunque un memento mori.3 Si tenta di frenare l’entropia, un parolone molto di moda negli ultimi decenni grazie alla fisica quantistica.

Per accennare almeno a cosa sia l’entropia, per mio risparmio energetico e mentale, copio incollo parte della voce di Wikipedia, tanto vituperata eppure indispensabile all’informazione di massima e per la massa:

“Il concetto di "entropia" è piuttosto complesso e per comprendere appieno il suo significato è necessaria almeno una conoscenza di base della termodinamica e della meccanica quantistica; esistono infatti almeno due definizioni rigorose dell'entropia: una definizione macroscopica, fornita dalla termodinamica e una definizione microscopica, fornita dalla meccanica quantistica.
È possibile comunque dare una spiegazione semplificata dell'entropia, interpretandola come il "grado di disordine" di un sistema. Quindi un aumento del "disordine" di un sistema è associato a un aumento di entropia, mentre una diminuzione del "disordine" di un sistema è associata a una diminuzione di entropia; è necessario però chiarire che il disordine è relativo, e per questo la spiegazione semplificata non è equivalente a quella esatta; ciò però serve a rappresentare il concetto.”
Il cambiamento quindi è legato al disordine ed è trasformazione. Ossia, Nettuno va oltre la forma di Giove, mentre Y fissa le regole funzionali di Mercurio, il pianeta criticone, sminuzzante, dissacrante. Quello che in qualche modo ti frega perché non ti fa credere ciecamente a nulla. Pare quindi che ci sia un incrocio magico tra le funzioni di Nettuno e Mercurio e i loro opposti Y e Giove. In qualche modo, per conservare l’equilibrio precario e mutevole voluto da Madre Natura e Papà Zodiaco la vita richiede regole all’apparenza fissate per l’eternità e in realtà da mutare quando sarà il momento per farlo. Lo si fa perché serve, ossia è utile, vale a dire Urano esaltato nel segno gli impone questo.
La Vergine e la sesta casa presiedono alla funzione della conservazione, portando in sé il germe della trasformazione che prenderà vita nel momento in cui il tempo sta facendo scricchiolare un modello vetusto.
O mamma!  Sembrava tutto facile nel racconto della sesta tappa dello Zodiaco e mi accorgo che qui si annidano invece alcuni dei massimi segreti del vivere.  L’autentica semplicità è complessa. A ben vedere, un meccanismo semplice è quanto di più complesso possa esistere. Come il corpo umano, come un vestito ben fatto, come una grande azienda che produce cuscinetti. Per funzionare bene tutto deve andare alla perfezione. Cosa lo dico a fare!


N.d.A. : Alcune delle riflessioni esposte nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo Rotte e approdi - Gruppo di astrologia dialettica morpurghiana4, da me creato e gestito.



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Per informazioni: massimomichelini1@virgilio.it o edizionigagliano@gmail.com


 

 

1 Di Vergini eccentriche ce ne sono a volontà, soprattutto in campo artistico. Da Loredana Bertè a Carmelo Bene, da Antonin Artaud a Amy Winehouse, da Asia Argento a suo padre Dario.
2 https://www.larottadiulisse.it/studi/malmar.html
3 https://it.wikipedia.org/wiki/Entropia
4
https://www.facebook.com/groups/198516613553915/

 

massimomichelini1@virgilio1.it

maggio 2022


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