Lapo Elkann:

stile e (s)regolatezza

di Massimo Michelini

Ormai non è più un ragazzo, anche se secondo i criteri attuali potrebbe ancora rientrare a pieno diritto nella categoria: ha compiuto nell’ottobre scorso 35 anni, e volendo impiegare la definizione dantesca è nel mezzo del cammin di sua vita. In pieno fermento creativo, quindi, affettivo e ormonale. Ha sempre colpito fin da quando è apparso sul palcoscenico mediatico cercando all’apparenza i riflettori, perché il basso profilo parrebbe non appartenergli. Lui nega di volersi esibire, ma la categoria in cui lo classificheresti appena lo vedi è quella del raffinato, tra l’esteta e il modaiolo: “Dicono che sono un dandy: falso, la mia non è una posa, quello che faccio non lo faccio per stupire”.1 Quali che siano le sue reali motivazioni, il risultato è non passare mai inosservato.
E dire che la sua famiglia d’origine, mediamente, è nota per una certa tendenza all’understatement, anche se il suo illustre nonno, l’Avvocato Gianni Agnelli, sapeva di essere sempre e comunque al centro dell’attenzione altrui e non era stato abituato a mettersi in seconda o terza fila. Inoltre l’Avvocato ha sempre fatto tendenza,2 atteggiamento che il nipote sembra seguire, non si sa se per spirito imitativo o per questioni di DNA.
Lapo invece, sempre per quello che ci è dato vedere, non si accontenta di essere e di possedere, e non disdegna affatto mostrarsi come persona che ama la moda in tutte le sue manifestazioni. Anche se al termine “moda” lui sostituirebbe “stile”, categoria estetica ed umana a cui ha pure dedicato il libro dal quale ho attinto la maggior parte delle informazioni contenute in questo articolo, e dove punta l’attenzione sulle “regole” indispensabili alla creazione di un proprio stile.
Ma facciamo un passo indietro. Il secondogenito di Margherita Agnelli e Alain Elkann nasce a New York il 7 ottobre 1977 alle 7 del mattino3 e, come vedremo poi, il suo tema natale risponde fin troppo bene a quello che è Lapo o come appare, non fa differenza. I genitori hanno poco più di vent’anni, e si separeranno dopo la nascita della sorella minore Ginevra. Margherita è a sua volta la secondogenita dell’Avvocato, ma il fratello maggiore Edoardo non si sposerà mai né avrà figli, nel corso della vita avrà vari problemi nati dalla distanza abissale tra la sua indole e desideri e quanto gli veniva chiesto in virtù del suo essere figlio di un grandissimo capitalista. Problemi che culmineranno con un suicidio nel 2000.4
I figli di Margherita, anzi per la precisione il primogenito John, accedono quindi di diritto alla successione al trono dell’impero Agnelli, anche per le sventure altrui. Non avendo infatti l’Avvocato un erede maschio in grado di reggere il peso della presidenza della più importante azienda italiana, viene designato a ricoprire l’incarico il figlio del fratello minore Umberto, Giovanni Alberto, che purtroppo morirà estremamente giovane per un tumore fulminante nel 1997. Obbligando quindi in qualche modo il primogenito di Margherita, John, a guidare l’azienda di famiglia. Anche se tutti sanno che in realtà negli ultimi anni a comandare con pugno di ferro la FIAT è Sergio Marchionne, amministratore delegato insopportabile per i più.
Margherita si risposerà poi con un nobile russo dal quale avrà ben altre quattro femmine e un maschio. Dopo la morte del padre avrà inoltre grossi problemi con i figli di primo letto in merito alla gestione del patrimonio familiare. In seguito a queste difficoltà, Lapo rilascerà dichiarazioni pesanti verso la madre dopo che questa ha intentato una causa, affermando che i figli di secondo letto erano discriminati nell’asse ereditario rispetto a quelli avuti da Alain Elkann.
«Io - replica il suo secondogenito a Vanity Fair - sono schierato al trecento per cento con i miei fratelli. Penso che, se uno vuole dei soldi, deve lavorare e guadagnarseli. Personalmente sono grato a chi, nella mia famiglia, i soldi li ha fatti, e ha dato a me tante opportunità. Non avendoli fatti io, non mi permetterei mai di rivendicarli. E comunque l’amore dovrebbe contare più dei soldi, sempre».5
Se come dice il titolo di una telenovela anche i ricchi piangono, è pur vero al tempo stesso che il denaro, non importa se poco o tanto ma in questo caso poco non è, crea spesso conflitti e incomprensioni.
Lapo come appunto dichiara non vuole solo godere del prestigio e dei denari di famiglia e si è sempre dato da fare, tanto.  Dopo essersi laureato in Relazioni Internazionali alla European Business School di Londra, passa due mesi come tutti gli eredi Agnelli alla catena di montaggio della Piaggio, con lo pseudonimo di Lapo Rossi. Poi presta servizio militare presso il corpo degli alpini, altra tradizione di famiglia. Perché la tradizione è tradizione. A 24 anni diventa assistente personale di Henry Kissinger, l’ex segretario di stato degli USA, un amico intimo del nonno Gianni.
Il ragazzo del resto ha avuto un’educazione cosmopolita anche in virtù delle radici e delle conoscenze familiari, perché non dimentichiamo che se si chiama Elkann è pur sempre un Agnelli, e del ramo principale. Nemmeno la famiglia paterna è però di basso rango, intendiamoci. Di origini ebraiche, sono un mix di Francia e Piemonte. La madre di suo padre Alain è infatti Carla Ovazza, mentre il nonno paterno Jean-Paul è stato presidente del Concistoro Ebraico di Parigi. Sia gli Elkann sia gli Ovazza sono dinastie di banchieri. Insomma, siamo nel jet set puro, quello che potrebbe far accontentare di godere anche solo dei privilegi ereditati.
Ma a Lapo i confini stanno stretti, o almeno vuole lasciare una sua firma nel mondo, non solo quella apposta sul libretto degli assegni ma quella che segnala che lui esiste, ha una sua personalità e tante idee, a volte strane o all’apparenza stravaganti. Nato creativo, è stato responsabile del brand promotion del gruppo FIAT, incarico che abbandonerà dopo essere finito in rianimazione a Torino per un’overdose di cocaina ed eroina nell’ottobre 2005. Prima di quel tragico e pubblicizzatissimo evento ha fatto però in tempo a lanciare un marchio di abbigliamento assai diffuso che riporta appunto il logo della Fabbrica Italiana Automobili Torino.
Tutti ricordano che al momento dell’overdose Lapo era a casa di un attempato trans, nonostante fosse fidanzato da tempo con Martina Stella, giovane attrice di chiara fama che troncherà il rapporto in seguito allo scandalo. Lapo andrà poi a disintossicarsi in una clinica VIP negli USA, ma non dimentichiamo che pare che la cocaina ormai sia utilizzata in dosi massicce negli ambienti più vari, anche per i prezzi popolari praticati dai cartelli della droga, interessati ad avere una vasta clientela, almeno prima della crisi economica attuale.
Un Agnelli con ambizioni come quelle di Lapo non può però avere un’immagine sporca e, tornato dalla re-hab, ricomincia a progettare novità ed eccentricità, fuori però dalla FIAT. La fabbrica dei suoi avi è forse troppo tradizionalista per lasciare in un posto più che visibile un rampollo coinvolto in un scandalo di sesso e droga.
Non sappiamo se il sesso interessi tanto a Lapo, certo è che di fidanzate vere e presunte ne ha avute parecchie. Tra le altre spicca per  bellezza la cugina Bianca Brandolini d’Adda, con la quale farà coppia molto a lungo, prima di avere di recente una storia con un personaggio che sembra quasi inventato, Goga Ashkenazi, una kazaka animatrice delle notti del jet set.
Di tanto in tanto Lapo torna ancora alla ribalta della cronaca, ma per marachelle tutto sommato perdonabili. Come quando il suo immensamente grande hammer dipinto come un carro armato mimetizzato blocca il traffico in corso San Gottardo a Milano, perché è stato parcheggiato sopra i binari del tram. Lapo torna serafico alla sua spropositata vettura dopo un’ora, e si becca tutti gli insulti di questo mondo da parte di coloro che sono rimasti fermi a causa sua, oltre a una salatissima multa, forse per lui un’inezia. Oppure quando nell’inverno scorso riceve una sanzione in Uruguay, per non aver dichiarato in dogana il possesso di alcuni gioielli che verranno poi rubati.
Ma sono bazzecole, sciocchezzuole commesse da un personaggio esuberante, nulla se paragonato agli eccessi di gioventù. Ora è un businessman e creativo a tempo pieno, ancora consulente della Ferrari (del resto marchio di famiglia) ma soprattutto di una propria impresa personale: la LA Holding, oltre alla Italia Independent, nata il 4 luglio 2007 e così chiamata in onore del giorno dell’indipendenza americana. Tra gli altri articoli si occupa di occhiali, spesso realizzati con materiali all’avanguardia, quasi fantascientifici. La fibra di carbonio non viene infatti impiegata per costruire astronavi, ma per la montatura degli occhiali. Con il suo tipico modo d’essere che coglie molto bene le aspirazioni profonde della sua generazione, punta con la sua holding sul “non–brand”, ossia sulla possibilità per il consumatore di personalizzare completamente il prodotto acquistato. Ad esempio con il progetto Tailor Made si potrà avere una Ferrari creata su misura e personalizzata secondo le esigenze del cliente. Certo è facile fare dell’ironia perché chi ha i soldi per acquistare e mantenere un auto del genere può permettersi quasi di tutto. Ciò nonostante, la ricerca dello stile propria di Lapo fa sì che il suo pensiero vada al fatto che se vuoi un marchio, una firma, un brand, potrai comunque farlo tuo, almeno un poco.
Perché Lapo guarda avanti, pur mantenendo costantemente il ricordo del passato, quello della tradizione familiare ma anche della moda. Infatti, se pur si tatua (di tatuaggi ne ha ben 17), veste in jeans e sneakers, il suo guardaroba trabocca comunque di completi doppiopetto firmato Caraceni, una sartoria d’annata, mica dell’ultimo degli stilisti… Oppure coniugando l’hand-made con il prodotto firmato, dal punto di vista astrologico due diversi modi di intendere il segno della Vergine, ossia la produzione di massa ma pure l’abilità artigianale.
Lo ammetto, come molti personaggi sopra le righe il giovane Elkann ha tutta la mia simpatia, perché avverto autentica la sua creatività e carica umana. Cerchiamo allora di capire che cosa è stato a fare di Lapo Lapo, a livello astrale.
Bilancia ascendente Bilancia, ha una congiunzione strettissima in prima casa di Sole e Plutone. Ora, anche il più ignorante in campo astrologico potrebbe definire questa configurazione sintomatica di una personalità egocentrica e teatrale. Cade però in Bilancia e deve quindi fare per forza i conti con tutta una serie di cose che fanno forse fatica a convivere con il protagonismo implicito, oppure trovano manifestazioni strane. Ossia c’è la necessità di avere un rapporto con gli altri, non fosse altro per lo sguardo di ammirazione che ti mandano perché sei bello, ben vestito, originale e affascinante. Ciò che più mi colpisce nelle foto e nei video di Lapo è la sotterranea ma palese richiesta di conferme da parte del suo prossimo. Se l’Ariete, segno opposto alla Bilancia, afferma “io sono il primo perché sono il primo e basta”, la Bilancia ha invece bisogno di rassicurazioni da parte degli altri. Anche se immagina o crede di essere il meglio (e aspira ad essere il più bello o il più elegante) non può autoproclamarsi tale, spera siano gli altri a farlo. E vorrà piacere, perché ama farlo, cercando di vivere soprattutto in armonia, interiore ed esteriore. Fortissimo è poi il bisogno di farsi valere attraverso avvenenza e bellezza, come vuole il Plutone in Bilancia.
Affidiamoci alle parole di Lapo per approfondire questo punto: “ L’eleganza rispecchia quello che hai fatto, pensato, visto in ogni momento della tua vita, e diventa il tuo modo d’essere, in cui metti in gioco personalità, audacia e libertà”.6 Personalità che però ha bisogno di rassicurazioni, altrimenti non si porrebbe nemmeno il problema. L’esplosione di creatività si proietta quindi soprattutto sull’Io, che diventa maschera ma anche personaggio abbigliato in maniera differente e unica a seconda delle occasioni. In qualche modo manichino delle proprie idee, ma pure protagonista esteticamente perfetto del proprio personaggio. Si inventa, si recita addosso, ma al tempo stesso è.
Lapo non fa l’originale, lo è davvero. Come tutti gli ascendenti Bilancia si ritrova infatti ognuna delle case nel segno opposto a quello che è il modo di intendere le cose comunemente, ed è costretto a ragionare ed agire in maniera atipica, che lo voglia oppure no. Con il Plutone in prima, il giovane Elkann lo vuole pure, e non se lo nasconde. Anche se probabilmente Plutone stesso tende a occultare qualcosa di sé, e vai a sapere cosa: tutte le ipotesi sono plausibili ma il diretto interessato forse non confermerà né smentirà mai. Il vestito quindi è anche una maschera, un gioco, una rappresentazione momentanea sul palcoscenico della vita, che non viene rappresentata a soggetto ma secondo un copione, anche estetico, molto ben studiato. Se il suo colore preferito è senza possibilità di equivoci il blu, ama spaziare anche in tonalità squillanti, vistose, in grado di illuminare una notte senza stelle. 
Come ama accoppiare nei suoi esperimenti stilistici oggetti e tessuti all’apparenza inconciliabili. Così ha ricoperto un frigorifero di denim, la stoffa dei jeans, e sta studiando un auto (non un’utilitaria, s’intende) che venga rivestita all’esterno di tessuto gessato, come ha dichiarato in un’intervista televisiva a Fabio Fazio. Sembra quindi riattualizzare e applicare alla produzione di massa le sperimentazioni dell’avanguardia surrealista o dadà, alla Duchamp per intenderci, pur non dimenticando mai il fine commerciale. Lapo è figlio del suo tempo, vuole cavalcarlo, esserne protagonista ma anche regista. Secondo le teorie morpurghiane,  a livello astrologico il tessuto e la tessitura appartengono all’Ariete, e il fatto che la prima casa di Lapo sia nel segno opposto, la Bilancia appunto, ma occupata da due dei tre pianeti dell’Ariete, Sole e Plutone, lo porta a compiere questi strani accostamenti, realizzandosi attraverso di essi.
Per la sperimentazione visiva, è fondamentale inoltre l’Urano in Scorpione e seconda casa, che gli dà la voglia di un’immagine atipica e dissacrante, oltre a un non essere del tutto legato a un luogo preciso, anche per la sua storia familiare. In qualsiasi momento forse potrebbe trasferirsi altrove, e fino ad ora ha abitato a New York, Parigi, Brasile, Londra, Torino, Milano, almeno per quel che ho letto, e di certo manca ancora qualche luogo. Urano, che è in trigono a Giove in Cancro e nona casa, suggerisce il piacere del lavoro legato all’immagine e il lavoro all’estero, con un team che in qualche modo viene considerato una famiglia allargata. Urano riceve però anche un quadrato dalla Luna in Leone, indicando una qualche difficoltà pratica nei rapporti con il femminile, oltre che di stabilità nella residenza e nella proprietà delle case abitate. O si sceglie male, o si sbagliano i tempi, e comunque il tram passa e ci si accorge di non aver preso quello giusto. Sembra quindi che nonostante il va e vieni di fidanzate, ci sia qualcosa che non va per il verso giusto, oppure che non va proprio per il va e vieni.
I suoi amici e interessi sono rivolti altrove, agli stranieri, a personaggi lontani, anche perché pure lui è un po’ straniero dentro se stesso (Nettuno in Sagittario e terza). Tutto il mondo è casa sua e, con mezzi e le conoscenze che ha, può permetterselo. E può spostarsi in qualsiasi momento, visto che il lontano gli sembra vicino e il vicino gli è lontano.
La quarta casa in Capricorno e la Luna in Leone in decima indicano che la famiglia d’origine non è stata poi tanto protettiva: prestigiosa sì, ma anche severa, con la quale non puoi permetterti di lasciarti andare troppo, perché da te esige non poco, soprattutto rigore etico ed estetico.
Ha proposito di quella sua Luna… Di certo rappresenta anche la madre abbagliante e dominante, forse più da ammirare che da amare, ma indica pure la casa o le case che vorresti o che avrai. Avendo Lapo la possibilità di scegliere ciò che vuole ecco dove viveva nella Grande Mela: “Avevo una casa a New York, Downtown, a Solita (South of Nolita): un grande cubo di vetro in cima a un building, sette enormi finestre per lato, un open space gigantesco con tanta luce che entrava da tutte le parti. Non ci avevo messo le tende, sembrava di stare nel cielo”.7
Penso che se ogni Luna in Leone (la dimora luminosa, abbagliante) e decima (che sta in alto, sopra le alte) avesse i suoi mezzi economici avrebbe scelto senza possibilità di dubbio questa abitazione. Lapo può permettersela, e l’ha fatto davvero.
La quinta casa in Aquario, vuota, parla di sperimentalismo sessuale, di una necessità di fare l’amore con persone amiche, forse di uno scarso desiderio di avere figli propri, oltre che dell’aver ricevuto un’educazione per molti versi atipica e libertaria.
La sesta in Pesci ribadisce il far fatica a restare stretti nella norma, oltre a una creatività che stravolge i canoni del consueto sentire e utilizzare gli oggetti. Famolo strano, qualsiasi oggetto o vestito impieghiamo…
Anche se poi Venere e Mercurio in Vergine avranno anche una certa tendenza alla conservazione, accoppiata all’innovazione più sfrenata ma comunque stilosa.
Per l’ottava in Toro si parla di un probabile rapporto sereno con l’idea della propria morte, vissuta forse come un passaggio naturale, oltre a eredità solide, morali e materiali. Venendo da famiglie del suo calibro nessuno si stupirà per questo.
Nella nona che inizia in Gemelli è ospitato poi un Giove in Cancro. Le distanze fisiche e mentali si accorciano e ci si sposta alla velocità della luce (del resto tutto il mondo è casa sua, e i mezzi di trasporto odierni consentono in ogni momento di andare ovunque in tempi rapidi). Quel Giove in Cancro parla però anche di una famiglia lontana, sognata e mitizzata, ma pur sempre lontana. I continui spostamenti durante l’infanzia e l’adolescenza lo hanno formato in questo modo. Parla inoltre di molte lingue apprese, e dato che è vissuto a lungo almeno in quattro posti diversi, dove se ne parlavano altrettante, la facilità all’apprendimento di idiomi differenti c’è, come pure l’amore dichiarato per tutti i tipi di cucine. E aggiungo, una probabile tendenza alla logorrea. Giove, oltre che in trigono a Urano, quadra però Mercurio in dodicesima. Se è possibile che i rapporti con i fratellastri non siano dei migliori, questo aspetto negativo lascia qualche dubbio anche sul rapporto con i fratelli John e Ginevra. Non avendo alcuna conoscenza diretta sulla loro vita mi limito a dire che c’è una non completa felicità con i fratelli.
Marte in Cancro e decima in sestile a Venere punta l’attenzione sul bisogno di affermarsi in maniera soft, gentile. Ma sempre di affermazione si tratta, sia pure ottenuta con mezzi non violenti e con una certa morbidezza di fondo quasi femminile.
La Venere in Vergine a cavallo tra undicesima e dodicesima lo rende inoltre ritroso a esternare in maniera aperta i suoi sentimenti. È probabile che esprima più il suo affetto nel fare e nel donare piuttosto che nel dire. Magari si mette al servizio della partner, che suppongo debba essergli amica. Quanto alla dose di narcisismo implicita in questa Venere, ancora una volta fa puntare l’attenzione sull’eleganza e l’abbigliamento, tanto che è stato eletto ben quattro volte dalla rivista Vanity Fair “Best Dressed Man”, ossia l’uomo meglio vestito del mondo. Titolo che suppongo abbia soddisfatto molto il suo Sole in prima e la Luna in decima, anche se la Venere in Vergine (oltretutto quadrata a Nettuno, che le impedisce quindi di abbandonarsi a voli pindarici e la ancora alla realtà) si fa le pulci addosso e cercherà di essere ancora meglio la volta successiva, eliminando alla radice ogni dettaglio sbagliato.
Il rapporto positivo di Venere con il Marte in Cancro in qualche modo femminilizza Lapo, che magari si atteggia a duro e a macho, ma sotto sotto è un morbidone. Ora, dopo lo scandalo dell’overdose e del trans molti si chiedono quali siano i suoi reali orientamenti sessuali. L’astrologia non sa dare una risposta precisa perché se è pur vero che il suo Marte è femminilizzato, ci sono milioni di uomini con questa posizione sessuale del tutto etero, mentre alcuni no. Ritengo inoltre che la sessualità umana sia composta da molte variabili, che a volte si manifestano e più spesso restano silenti, in sottofondo, possibilità non espresse. Come pure i condizionamenti culturali e sociali possono modificare le tendenze di fondo. Va però aggiunto che la sessualità maschile è spesso contorta e curiosa e i trans che affollano di notte i marciapiedi delle nostre città hanno come clienti uomini che, di giorno, paiono o sono del tutto eterosessuali. Per cui l’episodio con il trans può essere effettivamente frutto della voglia momentanea di sperimentare altro, oppure no. Suppongo che solo Lapo possa dirlo, e tutto sommato non mi sembrano affari miei, e nemmeno di chi ama morbosamente gli affari degli altri.
Uomo dolce, raffinato e creativo, il giovane Elkann ha comunque, con il suo Mercurio in dodicesima, una curiosità per l’insolito, per la gente strana, umile, diversa dal suo altolocatissimo ambiente natale. Curiosità creativa che quasi di certo non lo farà mai fermare in posizioni mentali semplici e banali. Sì, è pur vero che il Saturno in Leone e undicesima gli ha sempre donato amicizie e conoscenze potenti, ma il Nettuno in terza e Sagittario gli impedisce di essere un vero snob, ossia sine nobilitate. Il suo curriculum genetico e umano parla diversamente.
Il dandy, che ammetta di esserlo oppure no, non sopporta di rientrare nell’anonimato. A volte dietro il vestito non c’è niente, altre volte c’è una regola per avere a tutti i costi uno stile, di eleganza e di vita, per affermare la propria diversità, qualunque essa sia.
E se per numerare le pagine di un libro su di te, anziché usare i sistemi comuni vai all’incontrario, e scrivi in ordine decrescente quanti “laps to go”, giri da compiere, ti mancano per arrivare al traguardo, di certo non ami restare confinato nella banalità.




1
Lapo, le regole del mio stile, 174 laps to go, Torino 2012 add editore.
2 Vedi ad esempio l’orologio portato sopra il polsino della camicia o la cravatta sopra il gilet. L’avvocato si sa era Pesci (nacque infatti a Torino il 12 marzo 1921 alle 2 e 30) e come tale portato a sovvertire per istinto le regole.
3 “Non sono scaramantico quindi non voglio parlare di portafortuna, ma sono nato il 7 ottobre del ’77 alle 7 del mattino” – Lapo, le regole del mio stile, 22 laps to go, Torino 2012 add editore.
4 Anche se qualcuno ha tirato in ballo l’ipotesi di un omicidio, non saprei dire quanto attendibile.
5 www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200707articoli/23767girata.asp
6 Lapo, le regole del mio stile, 178 laps to go, Torino 2012 add editore.
7 Lapo, le regole del mio stile, 92 laps to go, Torino 2012 add editore.