LA ROTTA DI ULISSE

 


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Come funziona l’astrologia? La struttura dello Zodiaco Parte seconda

di Massimo Michelini

La tradizione astrologica occidentale (ne abbiamo parlato il mese precedente in Come funziona l’astrologia? La struttura dello Zodiaco - Parte prima ha tramandato in maniera corretta l’insegnamento che i pianeti si trovano meglio in un dato segno (e di conseguenza peggio nel segno opposto) con una posizione di media forza, denominata domicilio primario o base, e un’altra di grande forza, l’esaltazione.Come già visto, i pianeti noti a Tolomeo e seguaci erano sette, mentre i segni – si sa – sono dodici1.
Con la scoperta di Urano, Nettuno e Plutone si arrivò a dieci corpi celesti, che dovevano però occupare tutti i segni, ossia (devo ripeterlo ancora?) dodici.
Tolomeo aveva scrupolosamente attribuito ai sette pianeti noti un segno in cui esaltarsi, e l’elenco è questo:

— il Sole è esaltato in Ariete;
— la Luna in Toro;
— Mercurio in Vergine;
— Venere in Pesci;
— Marte in Capricorno;
— Giove in Cancro;
— Saturno in Bilancia.

Anche il lettore più distratto noterà che Mercurio, stando a quanto ci fanno sapere gli amanuensi che copiarono gli scritti di Tolomeo nel medioevo, sarebbe domiciliato ed esaltato al tempo stesso in Vergine. Che senso avrebbe? Nessuno, si tratta di certo di un errore di trascrizione perché il glifo (o simbolo grafico) di Vergine e Scorpione sono simili, troppo simili, e quasi di certo qualcuno confuse il simbolo dei due segni, e lo sbaglio venne ripetuto infinite volte nei secoli seguenti. Mercurio quindi in realtà si esalta in Scorpione, non in Vergine. Anche questa ricostruzione è opera di Lisa Morpurgo, è quasi banale ripeterlo.
Al di là però del fatto che lei abbia capito cosa era avvenuto nella notte dei tempi facendo sì che l’errore tra Vergine e Scorpione arrivasse fino ai giorni nostri, a lei, e solo a lei, spetta l’esatta ricostruzione dello schema zodiacale. Alcuni studiosi le rinfacciarono pubblicamente subito dopo la pubblicazione dell’Introduzione all’astrologia che non era la prima ad aver pensato alla necessità che a costruire lo Zodiaco ci fossero 12 pianeti, e non i dieci tuttora impiegati, perché negli Anni Cinquanta, un francese, Léon Lasson, lo aveva ipotizzato. Ammesso e non concesso che la Morpurgo conoscesse davvero gli studi di Lasson (e non è affatto provato che ciò sia corretto), la ricostruzione di domicili ed esaltazioni spetta solo a lei, e al suo genio. Senza nulla togliere con questo all’intuizione di Lasson…
Andiamo piuttosto alla sostanza, e vediamo di ricostruire il percorso del pensiero di Lisa Morpurgo per arrivare al corretto posizionamento delle esaltazioni planetarie.
Al di là del fatto che andavano collocati Urano, Nettuno e Plutone, e per loro non si poteva ricorrere ad un ipotetico parere in merito di Tolomeo, che non ne conosceva l’esistenza né l’ipotizzava, restava questo schema di esaltazioni illogico, dal quale però si poteva ricavare qualche parziale indicazione.
Le posizioni di Sole esaltato in Ariete e Saturno in Bilancia sono corrette, come pure quella di Marte in Capricorno. Per Mercurio abbiamo visto che si è trattato di un errore di trascrizione, e di sbagliata trasmissione dell’informazione. Per gli altri tre pianeti noti ai tempi di Tolomeo c’era una collocazione in segni in cui “avrebbero potuto” essere inseriti, ma non era il posto “davvero” giusto. Perché i pianeti non sono collocati a casaccio, e seguono invece uno schema più che preciso. Vediamo quale.
Partiamo allora dai tre che, nello schema tolemaico, non ricevono la giusta collocazione. Luna, Venere e Giove sono pianeti dell’area femminile come i segni in cui sono ospitati, sia pure in maniera arbitraria. Se nel cerchio zodiacale inseriamo anche Marte, esaltato in Capricorno e con il domicilio base in Scorpione, vediamo che – per compiere questo passaggio – deve fare un salto di 60 gradi circa, ossia dalla fine dello Scorpione al centro del Capricorno. Sarà l’unico pianeta che compie questo moto? Dubito assai: se c’è una legge universale che vale per una forza planetaria deve valere per tutte. Non dimentichiamo poi che anche Mercurio ha compiuto un moto simile per esaltarsi, ossia è passato dai gradi finali della Vergine a quelli centrali dello Scorpione. D’accordo, si tratta di una ricostruzione logica della Morpurgo, ma vi pare che non funzioni?
Torniamo a Luna, Venere e Giove e vediamo che Venere, sempre secondo Tolomeo, percorrerebbe 60 gradi per esaltarsi, passando dal Toro (domicilio base) ai Pesci (esaltazione) e la Luna farebbe lo stesso, passando dal Cancro al Toro. Giove invece, passando dai Pesci (domicilio base) al Cancro, di gradi ne percorrerebbe 120. Perché? Se notiamo poi la direzione di Marte e Venere, pianeti opposti per domicilio, vediamo che si esalterebbero in direzione opposta, perché Marte è levogiro avendo un moto antiorario mentre Venere sarebbe destrogiro, seguendo le lancette dell’orologio. Come mai? Non c’è una spiegazione, il percorso è sbagliato. Perché Venere si esalta in Cancro, non in Pesci, e il suo moto è quindi anch’esso levogiro.
Come levogiro sarà il moto di Giove che, dal domicilio base in Pesci, passerà all’esaltazione in Toro. La Luna compirà anch’essa lo stesso percorso antiorario, passando dal Cancro ai Pesci, con un balzo di 120 gradi. Aggiungiamo che la differenza del suo salto, è dovuta al fatto che la Luna è un luminare, mentre Venere e Giove sono semplici pianeti.
Accadrà lo stesso ai segni e ai pianeti opposti e complementari a questi testé citati. Ossia Mercurio, opposto e complementare di Giove, dal domicilio base in Vergine, arriverà ad esaltarsi in Scorpione. Qui darà una "spintarella” a Marte in domicilio base, che percorrerà i 60 gradi canonici per esaltarsi in Capricorno. Arrivato qui, sposterà come sempre il pianeta più debole del decimo segno, Urano, che essendo un controluminare e avendo pari forza simbolica rispetto alla Luna non percorrerà 60 gradi ma 120, andando ad esaltarsi in Vergine.
Tutto torna, e metà dei pianeti sono ora al posto loro. Cosa che succederà anche agli altri sei, come vedremo ora.
Con moto analogo e speculare, Plutone si sposterà dalla fine dell’Ariete per andare a esaltarsi in Gemelli. Qui, farà “spostare” Y, che percorrerà 60 gradi e si esalterà in Leone, spingendo a sua volta il Sole al centro dell’Ariete con un balzo di 120 gradi. Anche se, per semplificare, ho iniziato a trattare l’argomento partendo dallo spostamento dei pianeti di 60 gradi, l’inizio del tutto avviene probabilmente con il percorso di 120 gradi dei luminari, in particolare del Sole, al centro del nostro sistema planetario. Un’immissione ed esplosione di vita, che farà partire il gioco degli spostamenti di tutti gli altri pianeti, una sorta di fecondazione di uno Zodiaco inerte che innesterà una serie di reazioni uguali e contrarie.
Così lo spostamento del Sole di 120 gradi dal Leone all’Ariete farà spostare nei segni opposti il pianeta – anzi, contro-luminare – opposto e complementare. Così Saturno si muoverà dall’Aquario per andare a esaltarsi in Bilancia. Il suo arrivo farà spostare di 60 gradi X, che si esalta in Sagittario. X, a sua volta farà compiere un piccolo balzo di 60 gradi a Nettuno, che si esalta in Aquario.
Tutti i pianeti hanno quindi trovato una loro collocazione, quelli della tradizione tolemaica, i tre individuati in seguito, X e Y ipotizzati da Lisa Morpurgo eppure indispensabili.
Come appare evidente dalla figura qui sotto, gli otto pianeti del sistema solare trovano un segno in cui esaltarsi, dopo un balzo di 60 gradi. Gli altri quattro, indispensabili per arrivare a 12, sono i cosiddetti luminari e controluminari. Sole e Luna infatti fanno luce (la Luna per riflesso, il Sole per sua potenzialità fisica essendo una stella in attività) e sono entrambi fonte di vita. O meglio, il Sole lo è, rappresentando anche la scintilla iniziale, che la Luna compensa in qualità di altra metà del cielo. Tutti sappiamo che Sole e Luna rappresentano tra l’altro il maschile e il femminile, le  forze fisico-planetarie e simboliche strutturanti ogni fenomeno della realtà anche cosmica. Forze che all’atto pratico si manifesteranno nella tendenza all’attivismo e in quella alla passività, con tutti i correlati simbolico-esistenziali ma pure reali ad esse implicite.
I grandi pianeti a loro opposti, che devono bilanciarli in quella complessa operazione che è l’equilibrio delle forze zodiacali, avranno pari dignità e peso, tanto che compiranno uno stesso identico percorso di 120 gradi. Come dice una legge della fisica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, così Saturno e Urano, i controluminari, si sposteranno all’interno del cerchio zodiacale con lo stesso passo di Sole e Luna.
Ora tutti i dodici pianeti hanno una loro collocazione corretta. Senza questa operazione non è possibile comprendere davvero i fenomeni fisici e simbolici sottesi al funzionamento dell’astrologia. Come pure dare una giusta interpretazione delle caratteristiche proprie del segno, che non derivano da una mitologia spesso distorta e confusa, ma da modalità di espressione di un dato pianeta che si combina con altri per assumere certe sfumature.
Tanto per fare un esempio, un Marte in Capricorno agisce in un certo modo perché in Capricorno c’è il domicilio di Saturno e Urano, che faranno sì che la violenza del decimo segno sia razionale, spietata e concentrata su un obiettivo concreto. Per fare ciò dovranno essere anche assenti le caratteristiche dei pianeti in esilio e caduta, in questo caso Luna e Venere, e per dare il suo meglio, Marte dovrà essere privo di emotività e sentimentalismi2. Come pure va stigmatizzato che il Capricorno è così duro, e talvolta irascibile, proprio perché ospita l’esaltazione di Marte, in un gioco di reciprocità tra segno e pianeta impossibile da scindere.
Ora come, abbiamo detto, abbiamo tutti i pianeti collocati nel posto giusto, e lo schema è il seguente. Come si vedrà un pianeta è sempre opposto alla stessa forza planetaria sia in domicilio sia in esaltazione, sia in caduta sia in esilio. Ossia Marte sarà sempre contrapposto a Venere, Mercurio a Giove, il Sole a Saturno, la Luna a Urano, Nettuno a Y, Plutone a X. Non potrebbe essere diversamente perché tali forze simboliche, essendo complementari, dovranno essere opposte simbolicamente ma anche geometricamente. Perché per un più c’è sempre un meno, per un meno c’è sempre un più. Venere non potrebbe esistere senza Marte, si trasformerebbe in una zitella inacidita, come pure le guerre marziane non avrebbero senso se non servissero a conquistare la bella di turno, l’Elena di Troia che a tutti piace e che tutti vorrebbero. E ancora il disordine dei Pesci non esisterebbe senza l’ordine della Vergine, suo segno opposto, come pure l’ordine della Vergine non ci sarebbe senza il caos dei Pesci…
Sarebbe semplice fare un elenco delle caratteristiche antitetiche di pianeti e segni, ma rimando al Convitato di pietra, come pure agli scritti su pianeti e segni di questo sito.

Così:

l’Ariete si contrappone alla Bilancia,
il Toro allo Scorpione,
i Gemelli al Sagittario,
il Cancro al Capricorno,
il Leone all’Aquario,
la Vergine ai Pesci.

Con lo stesso criterio e ordine:

il Sole si oppone a Saturno,
Giove a Mercurio,
Plutone a X,
Venere a Marte,
Y a Nettuno,
Urano alla Luna.

L’Ariete è fatto in un determinato modo perché qui si esalta il Sole, e hanno il loro domicilio Marte e Plutone. Ma è così anche perché è carente di Saturno, Venere e X, che sono gli ingredienti dell’opposta Bilancia. E viceversa.
Per ogni più c’è un meno, per ogni meno c’è un più. Il mese prossimo vedremo come funziona nel dettaglio e quali altre novità scoprì Lisa Morpurgo sullo Zodiaco, anzi sugli Zodiaci…

Continua…



1
Ricordiamo che i segni non hanno nulla a che vedere con le costellazioni omonime, sempre più grandi o più piccole del segno stesso. Un segno è definito dalla divisione dell’orbita dell’eclittica in dodici segmenti uguali di trenta gradi ciascuno. Aggiungiamo che la precessione degli equinozi (a causa della quale c’è ora una non sintonia temporale tra segno e costellazione) era già ben nota nell’antichità, e anche allora, quando vennero poste le basi dell’astrologia, non c’era corrispondenza tra segni e costellazioni corrispondenti. Se poi pensiamo al nome dato ai segni e alle costellazioni stesse, se rispondono alla perfezione alla simbologia del segno, è invece impossibile rintracciare nella costellazione quell’immagine citata, se non con imponenti sforzi dell’immaginazione.
2 Va aggiunto che per l’analisi del segno vanno impiegati anche i pianeti in trasparenza degli Zodiaci B ipotizzati da Lisa Morpurgo, ma non ne parlo ora per non mettere troppa carne al fuoco. Sarà piuttosto argomento di discussione di un prossimo capitolo.

massimomichelini1@virgilio1.it

1/10/2012


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