LA ROTTA DI ULISSE

 


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I transiti di X-Eris

di Massimo Michelini

Si chiude qui la serie di articoli su X-Eris. Come ho ripetuto fino allo sfinimento, si è trattato di un work-in-progress. Quasi sempre ho ragionato in diretta senza aver maturato in precedenza reali e consolidate riflessioni sugli effetti di Eris sul comportamento di persone note, tranne in alcuni rari casi, in particolare analizzando il mio tema natale, per ovvi e banali motivi.
I lettori meno del solito ma non mi stupisco dato che si tratta di una novità che, in quanto tale, richiede uno sforzo mentale notevole – mi hanno confermato che gran parte delle osservazioni esposte corrispondono a peculiari aspetti della loro vita, e mi sono rallegrato con me stesso per avere ragionato o intuito nella maniera giusta1. Di certo mancano ancora molte osservazioni possibili, al momento mi accontento di aver lanciato input e stimoli di riflessione, che di sicuro io o altri potranno arricchire in futuro.
Ad ogni buon conto, l’inserimento di Eris nel tema natale fornisce ulteriori tasselli alla comprensione della personalità, come pure alla lettura nella giusta prospettiva di fenomeni storici e sociali rilevanti, quelli che hanno caratterizzato la nostra epoca. Inoltre, in fatto di transiti, anche se a qualcuno risulterà difficile da capire, ci indica anche quali possibilità di sviluppo ha la nostra vita. Per forza di cose limitate e relative dato l’attuale passo lentissimo del pianeta.
Mi ha fornito ulteriori spunti di riflessione in tal senso un attivo e perspicace frequentatore del sito e del mio gruppo Facebook, Rotte e approdi, ossia Andrea Giovannetti. Andrea mi ha fatto presente che, nella migliore delle ipotesi, nel corso della nostra vita Eris tutt’al più può transitare solo nella casa successiva. Qualcuno potrebbe dedurre che quel passaggio infinitesimale non può produrre effetti sensibili, ma così non è. Come ogni pianeta ha infatti una sua modalità di essere che si sviluppa nel tempo, per i transiti che riceve dagli altri pianeti ma pure per quei pochi aspetti che riuscirà a formare con le posizioni natali del tema radix.
Ho spiegato in un mio studio di qualche anno fa, Una fetta di vita2, poco compreso come tutti quelli che portano autentica novità intellettuale, il transito dei pianeti lenti indica le possibilità che ciascuno di noi può avere nel corso della vita. Fino ad Urano infatti i pianeti nel corso di una singola vita percorrono più volte il cerchio zodiacale, mentre Urano stesso con i suoi 84 anni di periplo intorno al Sole è l’ultimo che può fare un giro completo, ma uno soltanto. Nettuno e Plutone percorrono nell’arco di una esistenza lo Zodiaco solo in parte, Eris si limiterà a un segno, e al massimo a poche case. In realtà, se pure il suo giro completo è di 500 anni, il pianeta ha un moto estremamente irregolare e, se in Ariete resta più di 120 anni, in futuro percorrerà alcuni segni in qualche decina d’anni, cambiando radicalmente la sua influenza. Ma noi allora non ci saremo più, prematuro quindi fare ipotesi.
Così l’Eris attuale tutt’al più passa alla casa successiva, anche se in alcuni casi, se il pianeta nel tema natale è all’inizio di una casa o se la casa stessa è composta da più segni, Eris non può passare nella domus successiva. Ribadisco che le poche esperienze di osservazione dell’attività del pianeta rendono ancora ardue le sue interpretazioni, ma questo è un lavoro sporco e qualcuno deve pur farlo. Da fuori di testa quale sono, ho deciso di provarci io.
Quanto ai transiti di Eris rispetto agli altri pianeti, durano decenni, nel bene e nel male, in qualche modo confondendo l’effetto del transito con un’“innata e immutabile” tendenza psicologica o esistenziale del soggetto. Se ad esempio, Eris forma un trigono a Venere produrrà un atteggiamento molto positivo per una buona fetta di vita rispetto alle simbologie di Venere, come amore, salute, benessere, senso estetico etc. Tanto duraturo da far confondere anche all’occhio dell’astrologo più esperto l’atteggiamento caratteriale di base con quello del transito. In maniera analoga un quadrato di transito a Venere farà avvertire una insoddisfazione perenne rispetto alle simbologie citate. Non è detto però che si tratti di una dannazione eterna, spesso gli aspetti negativi servono di stimolo, al contrario di quanto potrebbe immaginare chi nelle analisi semplifica l’interpretazione.

Ma bando alle ciance, vediamo cosa può portare il moto di Eris nella nostra vita, con l’avvertenza che, appunto, ci sto ragionando su mentre scrivo e non è detto che ragioni sempre bene. Ma, con il pizzico di supponenza che mi appartiene, presumo almeno di non dire troppe sciocchezze.

Il transito nelle case
Il passaggio di Eris dalla prima alla seconda casa suggerisce un temperamento di partenza in cui uno dei massimi scopi è trovare un partner in teoria definitivo, anche se si stenta poi a compiere una scelta per sempre, almeno dentro di sé. In fondo, anche se sei convolato a giuste nozze esiste pur sempre il divorzio. Poi, col passare degli anni e l’ingresso del pianeta nella seconda casa, chi vive questo transito si lascia almeno in parte in soffitta le esitazioni per bisogno di sicurezza, accasandosi o non cercando più ipotetici partner differenti. O, nel caso di single incalliti, si trova la sicurezza nell’ambiente circostante o nel possesso di beni immobili capaci di garantire serenità emotiva.
Il lento spostamento dalla seconda alla terza implica un iniziale attaccamento alle radici e al bisogno di sicurezza che, quando Eris passa nella casa successiva, si ammorbidisce e concede una maggiore voglia di approfondire conoscenze nell’ambiente circostante, sempre però improntata a una prudenza di fondo che a volte rasenta la diffidenza. 
Il passaggio dalla terza alla quarta casa fa ipotizzare un iniziale affetto per amici, fratelli e coetanei che non si perde col passare del tempo ma fa mettere in secondo piano la vita mondana o la fa praticare soprattutto in casa propria. Non è escluso infatti che si invitino amici e fratelli all’interno delle proprie mura domestiche, accogliendoli e nutrendoli. In altri casi è la famiglia ad avvolgere e ad accudire il soggetto, come pure può dare il caso di soggetti che rifiutano il mondo per sentirsi protetti dalla propria casetta, piccola o grande essa sia.
Situazione che di solito non accade se Eris passa dalla quarta alla quinta. Se nella prima parte della vita si è vissuto in un ambiente protetto, oppure si aveva il bisogno di non esporsi, anzi di restare in situazioni senza possibilità di importanti intrusioni esterne, quando il pianeta entra in quinta si accresce la creatività, come pure la voglia di divertirsi. A volte si ha una riscoperta o una nuova accensione della sessualità, altre semplicemente si avverte una maggiore voglia di vivere, che può manifestarsi in infiniti modi differenti. 
Il transito di X-Eris dalla quinta alla sesta fa suggerire una iniziale esuberanza vitale, creativa o sessuale, che si incanala poi in una maggior regolarità esistenziale. Possibile che la consistente vitalità del soggetto trovi uno sfogo nell’assistenza di sofferenti, oppure in una attività lavorativa di parrucchiere, estetista, decoratore o in un lavoro che riguardi il benessere o la forma, in qualsiasi sua manifestazione o possibilità.
Nel passaggio dalla sesta alla settima casa si parte da una necessità di controllo delle simbologie di Eris, come il sentirsi accolti dalla comunità e sul mondo del lavoro tramite un atteggiamento bonario e piacevole, oltre a una cura del proprio corpo e dell’estetica, per arrivare alla volontà e possibilità di trovare nella coppia una realizzazione sentimentale, indispensabile per l’equilibrio emotivo e umano del soggetto.

In settima Eris è al posto suo, in ottava no. Si parte quindi da una situazione in teoria favorevole per addentrarsi poi in un settore più complesso. Chi possiede questa posizione ha di solito la necessità di trovare una dolce metà, considerandola la persona che dovrebbe essere definitiva. Può accadere come pure no, ma resta la necessità di scegliere e mediare, nei rapporti di coppia e più genericamente nei rapporti umani. Con l’ingresso in ottava, l’illusione di sicurezza ottenuta con la coppia viene meno oppure si attenua e il soggetto è costretto a convivere con accadimenti imprevisti, vuoi perché si è trasferito altrove oppure ha dovuto fronteggiare situazioni economiche meno stabili e sicure.
Con il transito del pianeta dall’ottava alla nona troviamo la situazione opposta alla precedente. Ossia si parte da una posizione di svantaggio, per addentrarsi poi in una situazione potenzialmente favorevole. Come possessore di questa combinazione narro il mio caso, in parte tipico. Nel mio DNA c’è un sentimento di esclusione e di non appartenenza che mi ha spinto fin dalla più giovane età a interrogarmi sul senso dell’essere. Ancora non l’ho trovato, perché per altri aspetti zodiacali sono nato scettico e tale rimango, ma in qualche modo ho comunque fiducia nel mondo. Mi sembra che, per quanto sofferto, tutto quello che ci capita abbia un senso. Poi, col passare degli anni, mi è capitato di insegnare quello che so meglio, ossia l’astrologia, coltivando a distanza (come vuole la casa) la crescita intellettuale di un buon numero di allievi, diretti o indiretti. Insomma, non ho trovato pace emotiva ma intellettuale sì.
Con il passaggio dalla nona alla decima si ha un atteggiamento di base fiducioso e filosofico nei confronti della vita che, nel momento in cui Eris entra nella casa successiva, non si accontenta più solo di crearsi una rassicurante weltanschauung del mondo, ma vuole pure assicurarsi le condizioni materiali giuste per restare sereni. Così chi vive questo passaggio spesso investe eventuali suoi risparmi in case o investimenti immobiliari che gli consentano di pensare al futuro come sicuro. Perché la fiducia non può mai essere cieca, è preferibile che abbia una base materiale solida.
Se Eris transita dalla decima all’undicesima casa, l’iniziale necessità di garantirsi una sicurezza economica rassicurante passa alla volontà di imbastire una rete di relazioni amicali affettive, e di costruirsi un equilibrio anche attraverso una visione dell’esistenza in qualche modo più filosofica. Si cerca la buddhità, per così dire, senza rinnegare gli affetti e la sensibilità. Insomma, in qualche modo non si diventa santi stiliti che cercano l’ascesi restando immobili sopra una colonna, ma si preferisce essere un po’ buddha de noantri.
Quando il pianeta transita dall’undicesima alla dodicesima si passa da un’iniziale visione dell’universo come un posto amichevole dove conoscere persone affettuose a cui voler bene senza impegno, alla voglia di chiudersi in una propria bolla protettiva dove fare entrare solo chi si vuole, se si vuole farlo. In qualche modo si pensa già all’oltre, a quello che verrà dopo, ma non importa troppo sapere in quale direzione si andrà. In linea di massima, infatti, l’universo viene percepito come una realtà positiva, salvo transiti pessimi concomitanti. Inoltre, si tende a pensare al futuro come una realtà inevitabile, ma sconosciuta. Non per forza di cose negativa o disastrosa.
Infine, il passaggio dalla dodicesima alla prima suggerisce una prima parte della vita in cui ci si è forse chiusi in un isolamento anche positivo, seguiti da una seconda in cui si ha voglia di piacere, pur esercitando una propria forma di selettività o diffidenza. Senza dimenticare che si parla sempre di un pianeta in Ariete, quindi impulsivo, caloroso e sospettoso, sia che dimori nell’ultima casa, sia che si sia affacciato nella prima, dando il via a un nuovo inizio.

Come detto infine, quando il pianeta nel corso della vita non cambia casa, vengono rafforzate le tendenze di base.

Il transito in rapporto agli altri pianeti
Come ho ribadito fino allo nausea, un transito di Eris dura decenni, influenzando in maniera forte ma poco percepibile il tema natale, rispetto a desideri, certezze, insicurezze o paure del soggetto. Che spesso non riesce più a distinguere l’effetto del transito dal suo temperamento natale. Ossia, anche se si tratta di un passaggio temporale, questo lasso di tempo è tanto lungo, di durata quasi biblica, da marcare la personalità e le percezioni del soggetto. Nonostante ciò, per capire cosa ci accadrà conviene fare attenzione ai transiti di X-Eris. Non lo fa ancora nessuno, ma è il caso di iniziare.
Va inoltre tenuto conto che ovviamente ci sono differenze se il transito è una congiunzione, se un sestile, un quadrato, un trigono o una opposizione. Impossibile scendere nel dettaglio ma invito tutti a prendere quello che scrivo come uno spunto di riflessione, non come una sentenza certa. La verità – o la supponenza di avere in saccoccia il sapere inconfutabile – la lascio ad altri, poveri di spirito ma convinti del contrario.   
I transiti positivi di Eris sul Sole suggeriscono un atteggiamento di fiducia rispetto al mondo, vissuto come un ambiente accogliente in cui trovare riparo, salvo aspetti negativi concomitanti. Si tende quindi a crearsi un proprio spazio vitale possibile da controllare, si tratti di atteggiamento psicologico o di una autentica proprietà materiale. Non è escluso che il soggetto presti particolare cura ai propri capelli, se madre natura gliene ha concesso in abbondanza o almeno quel tanto da esibire in società. Transiti negativi creano una sensazione di sottofondo di sfiducia ed esclusione verso l’esterno. A volte ci sono anche circostanze materiali che rafforzano queste convinzioni, più spesso almeno in parte è il soggetto a non riuscire a integrarsi davvero nella società. Si sopravvive, intendiamoci, ma resta una sensazione di non appartenenza difficile da eliminare del tutto.
Passaggi armonici rispetto alla Luna possono placare certe ansie di troppo dell’astro d’argento, salvo il caso contrario in cui le amplificano per una tendenza all’isterismo. Si ha comunque una netta tendenza a vivere una vita al femminile, per così dire, sia si sia uomini, sia si sia donne. Ovvero ci si cerca di proteggere e, grazie all’intuito lunare, si escludono le persone che possono causarti danno o sconquasso, come pure di includere nel tuo cerchio magico chi ritieni in grado di farti del bene, cercando poi di tenerlo al tuo fianco per sempre. Per una donna, questi transiti possono riguardare periodi in cui si diventa madre o si concentra la propria vita sul settore familiare. Un uomo magari avverte gli stessi istinti pur non facendo la madre, per ovvi motivi. Passaggi disarmonici creano la difficoltà emotiva a far scorrere nella stessa direzione le emozioni e la fiducia nel futuro, guardando al domani con ansia, anche se magari altri aspetti del tema compensano con caratteristiche differenti.
Transiti positivi su Mercurio possono favorire una socievolezza conviviale, come pure dare un atteggiamento protettivo nei confronti di figli, fratelli e amici, a volte sfiorando la possessività. Si ha infatti il sogno di tenerli tutti accanto a sé, come in certi telefilm americani degli Anni Cinquanta, magari radunandosi in grandi tavolate dove chiacchierare e mangiare. Lasciando fuori dalla porta il senso critico, non sempre necessario per vivere serenamente. Transiti negativi possono creare problemi di comunicazione con figli e fratelli, in certi casi venendo esclusi dalla loro frequentazione, in altri prendendo l’iniziativa per tagliare o ridurre i rapporti. L’eventuale rottura viene vissuta come un trauma, che mina la serenità e resta un punto dolente nell’anima del soggetto. A volte poi si preferisce non viaggiare, o si è costretti a farlo in situazioni di disagio o poco confort. 

I passaggi planetari positivi su Venere incidono sull’accettazione del proprio aspetto, facendo sentire piacenti, non importa che lo si sia davvero oppure no. Come è noto, infatti, chi si piace trasmette all’esterno una sensazione di auto-soddisfazione in grado di convincere per istinto il prossimo, come suggeriscono certe tecniche psicologiche recenti. In qualche modo quindi si è seduttori, come attira a sé il profumo di una torta di mele appena uscita dal forno. Certo, non tutti hanno questo atteggiamento, specialmente rispetto a un transito che dura tanto. Ma si tratta di soggetti potenzialmente profumieri, come si suol dire, che passino poi all’incasso oppure no. I passaggi negativi non spengono questa necessità di piacere, la rendono meno serena o fonte di tormenti interiori. Simboleggiando poi entrambi parti dell’apparato riproduttivo femminile, ovvero utero e ovaie, possono incidere in patologie o qualche problema che necessita di un consulto con il ginecologo. Per gli uomini, non è escluso che ci sia una difficoltà ad accettare della propria capigliatura, se ne abbia motivo o si tratti di una fissa, come pure l’incontro con donne non fertili.
I transiti di congiunzione, sestile o trigono di Eris a Marte possono creare un aumento dell’interesse per tutto quanto riguarda l’eros, anche se si sommano i valori maschili a quelli femminili, a volte creando confusione tra il prendere l’iniziativa e l’accogliere l’altro dentro di sé. Le sfumature dell’eros sono però infinite e la somma di valori così contrastanti possono porre dubbi al proprio ruolo, magari capendo che si può essere uomini o donne anche interagendo con il sesso opposto in maniera non canonica. Problema che ovviamente non si pone per gli esponenti del variegato mondo del LGBTQ e non ricordo quali altre lettere o simboli grafici ancora. Diminuisce in ogni caso il tasso di diffidenza verso il prossimo ma al tempo stesso non si accoglie chiunque, ma si vuole scegliere. Con quadrati e opposizioni cresce invece la paura e la possibilità di venire esclusi, come pure aumenta la sospettosità, e a volte la reattività sconfina nella violenza. Come purtroppo riportano ogni giorno le cronache, la paura dell’abbandono determina reazioni violente, agite o subite. Ancora non è stato fatto uno studio astrologico in tal senso che comprenda Eris, ma è probabile che rapporti negativi, di nascita o transito, siano protagonisti in questi tragici eventi.  
I transiti positivi di Eris su Giove ricostruiscono in qualche modo la natura del Toro e del Sagittario e inducono un atteggiamento fiducioso, di allargamento nei confronti del mondo. Intendiamoci, si tratta di aspetti che durano un numero di anni molto lungo e non si può mai prescindere dal resto del tema natale, che può smorzare o indirizzare verso altre manifestazioni, ma non riesce a spegnerle del tutto. In linea di massima si crede che qualche santo aiuterà ad ampliare i propri confini economici, affettivi e umani, senza fretta, ma con la intuitiva certezza che prima o poi capiterà. Con effetti analoghi, ci si piace anche se Madre natura ti ha trasmesso un aspetto tutt’altro che avvenente. Ma come ben sanno gli psicologi, persone bellissime a volte si ritengono mostri, come il contrario. La convinzione nelle proprie risorse fa poi il resto, alla faccia di quanto ti ha donato i geni. Transiti negativi lasciano un sottofondo di sfiducia rispetto alla possibilità di raggiungere sicurezza economica o di sentirsi al sicuro. Non dimentichiamo infatti che quasi sempre i grandi ricchi si sentono poveri, quando non lo sono affatto. Il lungo transito negativo di Giove può quindi agire sul piano materiale ma più spesso colpisce su quello psicologico, come pure sul non essere soddisfatti del proprio aspetto e dell’immagine che trasmetti agli altri.
Congiunzioni, sestili e trigoni di Eris verso Saturno, favoriscono le capacità selettive, perché in qualche modo ricostruiscono i valori Bilancia. Saturno in qualche modo poi si ammorbidisce o almeno smussa le eccessive rigidità, nei rapporti umani. In particolare, si ha la convinzione che esiste qualcuno che può corrispondere ai propri ideali, si tratti di sentimenti, di relazioni umane o di questioni ideologiche o etiche. Insomma, non si stringono rapporti con tutti ma si ha un atteggiamento di apertura rispetto alla possibilità di allacciare relazioni durature. Come per tutti gli aspetti con gli altri pianeti non si può però dimenticare che si tratta di una tendenza, che può essere rafforzata o smorzata dai transiti degli altri pianeti. Quadrati e opposizioni creano invece una sfiducia di fondo rispetto alla possibilità di scegliere nella maniera giusta. Può darsi che si facciano scelte sbagliate come pure che davvero la sorte o come la si vuole cambiare metta ostacoli difficili da superare sul cammino, ingenerando una sfiducia che di certo non aiuta. Sempre che il resto del tema vada in quella direzione, s’intende.
I transiti positivi verso Urano possono favorire scelte positive rispetto al lavoro. Come pure, in casi di infertilità femminile, possono portare a una fecondazione assistita che va a buon fine, con la nascita di una creatura sana. Vero è che questo può accadere anche con il transito inverso, ossia con Urano in trigono a X-Eris. In linea di massima può dare un atteggiamento positivo verso la realizzazione pratica che, come sempre, è il primo passo per ottenere davvero buone cose. Transiti negativi possono creare un senso di esclusione in ambito professionale, come spesso accade nei casi di mobbing o quando si subisce una realtà lavorativa che non fa stare bene. A volte per colpa dell’ambiente, altre perché il soggetto è incapace di trovare una mediazione con i colleghi. In maniera analoga, se si volesse ricorrere a trattamenti contro la sterilità il percorso è arduo, o almeno non semplice. Come pure possono esserci difficoltà per ipotetici trapianti di capelli.


Ho detto la mia su X-Eris, quasi di certo più di quello che io stesso immaginavo. La settimana prossima tratterò l’ultimo oggetto misterioso dell’astrologia morpurghiana, Y, il dodicesimo pianeta. Cosa dirò lo scoprirò a settembre, non riesco a non complicarmi la vita improvvisando.

 

P.S.: Chi non conoscesse la posizione della propria Eris può trovarla a questo link https://www.astro.com/swisseph/eris.htm.


N.d.A. : Alcune delle riflessioni esposte nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo Rotte e approdi - Gruppo di astrologia dialettica morpurghiana3, da me creato e gestito.




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Per informazioni:
maxmicmax3@gmail.com o edizionigagliano@gmail.com


 

1 Non dimentichiamo che l’intuito è una forma di pensiero, sia pure non “canonica”.
2 https://www.larottadiulisse.it/studi/fetvita.html
3https://www.facebook.com/groups/198516613553915/

 

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agosto 2021


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