LA ROTTA DI ULISSE

 


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Dizionario astrologico delle emozioni e dei sentimenti

Undicesima puntata

Amore di figlia (per papà)

di Massimo Michelini

Nel rapporto tra figlia e padre - come per ovvi, speculari motivi, tra figlio e madre - entra in ballo con prepotenza il cosiddetto complesso di Edipo. Qualche sapientone o presunto tale dei giorni nostri oggi snobba questa teoria, la ritiene obsoleta, frutto della distorsione mentale di Sigmund Freud. In realtà, anche se non ci fosse una vera attrazione erotica tra genitori e figli del sesso opposto - spero di non scandalizzare nessuno - il padre rappresenta per la figlia un modello anche erotico. Il padre dal canto suo in qualche modo non può non vedere nella prole anche eventuali richiami sessuali.

Per un semplice motivo. Il sesso è vita, siamo nati tutti quanti, compresi i più bacchettoni, da istinti erotici, salvo i casi recenti in cui si è figli di una siringa e di un ovulo congelato. Attenzione, prima che mi si scatenino contro i cerberi del politicamente corretto, non sto dicendo che è meglio o peggio, dico solo che nella stragrande maggioranza dei casi si è concepiti tramite un rapporto sessuale che, salvo eccezioni, nasce dalla ricerca del piacere. Piacere che è ottenuto nella maggior parte dei casi senza l’intenzione di concepire, ci mancherebbe.
La natura ci dice però che è del tutto sconsigliato, non solo per questioni etiche, accoppiarsi e soprattutto far figli tra consanguinei. La natura stessa ci ricorda che non si possono tramandare gli stessi identici geni che, replicati troppo a lungo, si deteriorerebbero, creando problemi fisici nei nascituri. È auspicabile per la sopravvivenza della specie inserire infatti di tanto in tanto novità genetiche. È universalmente noto che la commistione tra origini differenti migliora le nuove generazioni, sul piano fisico e mentale, con buona pace dei razzisti di tutto il mondo.

Un lungo pippone per ribadire che nei rapporti tra genitori e figli c’è anche un sottile sottofondo di eros, per il semplice motivo che l’eros è vita.
Nel rapporto tra figlia e padre - sulla carta, ci sono è ovvio tutte le varianti del caso – la figlia guarda al genitore come a chi dovrebbe fornirle sicurezza e un esempio sociale. Banale aggiungere che, soprattutto ai giorni nostri, spesso i ruoli tra genitori sono cambiati e a volte o spesso è solo uno dei due a sobbarcarsi il peso economico e psicologico di fornire alla prole un esempio e mantenimento, soprattutto quando è giovane. Entrambi i genitori formano il comportamento dei figli, a volte o spesso arrivando a deformarlo, meglio essere sinceri.

Il padre, sempre sulla carta, ha il compito di proteggere, procurare quanto serve per vivere, almeno fino a che la prole non abbia trovato un modo per mantenersi, nella società odierna. Un tempo dava l’autorità morale, fornendo il decalogo di comportamento, quello proprio della cultura del periodo. Certo, ci sono padri disgraziati, dittatori, violenti, evanescenti, nullafacenti, sfruttatori, nei casi peggiori abusatori, come del resto in maniera analoga la madre può essere un disastro, ci mancherebbe. Ottimo o pessimo egli sia, la figura del padre resta un riferimento anche per il futuro della fanciulla, come quella della madre ricopre un ruolo speciale per un ragazzo, anche secondo la genetica.

Sempre semplificando, per il padre dal canto suo una figlia femmina oggi è considerata spesso come una bambina/bambolina da proteggere dalle insidie esterne. Spesso ai giorni nostri, chiudendo occhi, orecchi e bocca dal momento in cui la figlia inizia ad avere una sua vita sessuale. In passato, la figlia era spesso considerata una figura di secondo piano, da tenere impiegata per i lavori di casa fino a quando non veniva fatta sposare. Se per un malaugurato caso rimaneva zitella, era destinata a fare da badante e serva ai genitori, quando ancora non esistevano figure professionali di questo tipo e i mezzi economici erano del tutto differenti da quelli attuali.

Sempre parlando di grandi numeri, ai giorni nostri il rapporto padre-figlia può essere suddiviso in tre grandi categorie. Quelli che hanno relazioni adulte e civili, in cui si vede l’altro per quello che è e si è in contatto con la realtà, quelli pessimi in cui il padre è più evanescente di un ectoplasma e la figlia incolpa giustamente il genitore della sua assenza o di peggio ancora, a livello economico e non solo, e quelli in cui il padre, e spesso anche la madre, proiettano sulla figlia tutte le attese possibili e immaginabili, ritenendola la perfezione in persona, anche se non ha mezza dote neanche a cercarla col lanternino o a scandagliarla con l’ecodoppler.

Se il tempo esiste e, nonostante la teoria della relatività ho la certezza che sia una realtà, se i figli sono fatti in un certo modo, e hanno avuto un rapporto anche minimo con i genitori, l’origine di certi loro comportamenti va ricercata nel modo d’essere dei genitori.
Una figlia vede o dovrebbe vedere quindi nel padre chi la guida, anche se non le spiega più cosa deve fare, che la ammira per quanto fa, meglio se riceve anche uno sguardo amorevole che la rassicuri sul suo modo di apparire – ossia vuole sentirsi bella e brava almeno agli occhi del padre – il supereroe che la protegga nel malaugurato caso abbia bisogno di qualcuno che lo faccia.
Nel rapporto tra figlia e padre bisogna analizzare Sole e Mercurio. Vediamo a grandi linee come il luminare maschile influisce sulle immagini interiori di una donna.
La donna con Sole in Ariete cerca un padre, e cercherà un compagno, un po’ caporale. Lo vive e lo vuole come un maschio autoritario. Se fosse mollaccione, le creerebbe una immensa delusione. Il padre, e il futuro compagno, deve essere pater familias, il guardiano del gregge dove lei, se ha fratelli, è la pecora preferita. Magari consentendo al padre e al futuro compagno di concedersi scappatelle, purché la sera tornino all’ovile. È pur sempre Ariete, il maschio della pecora, no?
La donna Toro, come figlia, ha vissuto il padre come una persona protettiva, solida, capace di portare a casa cibo in abbondanza, o avrebbe voluto che così fosse. Magari un personaggio non troppo sveglio o originale ma per la figlia, anche da adulta, le priorità sono altre. Ossia l’essenziale è trovare qualcuno che le garantisca sicurezza, anzitutto sul piano materiale, da cui ella poi ricavi pace esistenziale. Meglio se il padre è capace di trasmettere epidermicamente il suo affetto, con carezze e sguardi d’amore. La figlia se li porta dietro tutta la vita o subisce un trauma se non ne ricevesse.

La figlia Gemelli ha spesso avuto un padre brillante, giocoso, giovane o distratto dalla vita sociale esterna. Forse non sempre affidabile, in qualche caso istrione o vero primattore, che con la famiglia giocava, nei casi migliori. In quelli peggiori invece andava a giocare lui dimenticandosi della prole. Forse molto attento al giudizio del prossimo, non sopporterebbe una figlia poco intelligente o mondana e a volte potrebbe avere una lingua tagliente, usata un po’ a mo’ di stimolo anche a volte solo per l’amore della critica, non curandosi troppo di eventuali sensibilità della prole. L’affetto è soprattutto intellettuale e la figlia apprezza in lui, e nei compagni futuri, lo scambio mentale e la capacità di farla divertire, su ampio raggio.
La donna Cancro ha spesso avuto un padre mammo, che a volte ha sostituito la figura materna, altre era soprattutto una persona senza spina dorsale che cercava riparo e protezione tra le mura domestiche. In compenso, quasi sempre ricopre la figlia di attenzioni affettuose, talvolta esagerando per eccesso di melassa. Nei casi estremi è pure effeminato o troppo sensibile o pigro. O ancora è molto legato alle tradizioni e alla famiglia, con un atteggiamento claustrofobico. Quasi sempre questo tipo di figlia ha forte necessità di ricevere tanto affetto, sia che lo ottenga sia soprattutto che sia stato carente. In questi casi si porta dietro da adulta un carico di emotività inappagata difficile da sistemare davvero. Nella scelta del partner, cerca un uomo con queste caratteristiche, quasi sempre dovendo fare lei l’uomo in famiglia, almeno per le decisioni rilevanti.
Come la donna Ariete, quella Leone ha avuto una figura paterna importante. Ma se la figlia Ariete si accontenta di un padre caporale o generale, la Leone passa direttamente all’imperatore o addirittura a Dio, o a un suo superiore. Insomma, diciamo che di solito il padre risulta una figura luminosa, da ammirare, nel migliore dei casi come un tiranno generoso, in altri come un ingombro infinito che rappresenta un modello interiore difficile da superare o con cui convivere. Intendiamoci, può rappresentare anche uno stimolo meraviglioso per non accontentarsi, ma di certo non consente di essere mai del tutto tranquilli. Per l’egocentrismo tipico, l’affetto goduto c’è solo quando il padre riconosce il valore della figlia. Quanto al compagno da adulta, deve essere più del massimo, o ritenuto tale, e deve rendere molti omaggi, se vuole sopravvivere al suo fianco.

L’affetto, se c’è, pare quindi soprattutto relativo al sentimento generato dal rispetto nei suoi confronti o dall’aver deluso le attese paterne. La situazione non è lineare, intendiamoci. Se sei stato un bravo figlio e hai soddisfatto le esigenze paterne ottieni il suo plauso, apertamente o dentro di te, se ha invece è una figura che pesa o ha pesato in negativo, cerchi spesso di fare l’esatto contrario di quello che era o si aspettava da te, spesso costringendoti a premere sul pedale della contestazione della sua figura. Come facevano certi Sessantottini che rinnegavano l’autorità del padre, magari armandosi di bombe molotov o di kalashnikov. Oppure fai quello che voleva, ma ti sembra comunque di non aver mai fatto abbastanza.
In qualche modo il padre, nella mente del figlio piccolo che continua a vivere nella psiche dell’adulto, può risultare come un supereroe, come un giudice spietato e capace di condannarti, come un fantasma o un diavolo che ti perseguita nel corso dell’esistenza. Con tutte le sfumature del caso, anche astrologiche. Il Sole e il Mercurio di ciascuno di noi infatti sono ospitati in determinati segni e case, e formano aspetti con altri pianeti.
In teoria, già il segno del Sole dà indicazioni sul tipo di padre che abbiamo avuto.

La figlia di un Sole Vergine di solito ha invece un padre ligio alle regole, a volte gran lavoratore, spesso ansioso di trasmettere alla prole il bisogno di normalità o del restare all’interno del gregge senza distinguersi troppo. Un genitore quindi che insegna a non uscire dalle righe, come si dice in gergo militare, a volte critico o suscettibile alle critiche, magari impegnato in lavori manuali o tecnici. Di certo, se la figlia non ha una personalità esuberante, incamera il diktat interiore di lavorare, produrre, essere sempre in ordine, anche se a volte ci sono clamorose eccezioni in direzione opposta. Sente poi di aver meritato l’affetto paterno se assolve questi compiti, anche se non si aspetta riconoscimenti formali o eccessi di carezze. Cerca inoltre da adulta partner attivi e che non le creino problemi o imbarazzo.
La donna Bilancia ha avuto spesso un padre attento alla forma, alla bellezza, alla buona educazione, a volte rigido e un po’ fissato con i principi etici. Magari un uomo che non aveva troppo spirito di iniziativa, o necessita di molto tempo per prendere una decisione giusta. Considera la figlia come frutto di un’unione matrimoniale o di lunga durata, e nei confronti della prole di rado compie scelte senza avere consultato la moglie o compagna. La figlia così vede il padre come metà di una coppia, non come una persona singola. Magari capace di elargire complimenti quando ritiene la figlia bella, buona e ben educata, e che magari ti guarda storto se vede il contrario, ma non manifesta del tutto la sua severità, salvo inevitabili eccezioni. La figlia ha una particolare attenzione per l’aspetto del padre e di un futuro compagno, che viene considerato sempre come una metà, non solo come una creatura a se stante.

La Scorpione ha spesso un rapporto viscerale col padre, in senso buono e in senso cattivo. Ci si può anche sbranare, infatti, anche perché quasi sempre la figlia riconosce nel genitore una figura complessa, a volte tormentata, con lati che sfuggono a una analisi chiara e limpida. In compenso di rado troviamo un genitore asessuato, anche nei rarissimi casi in cui, dopo aver concepito la figlia, avesse scelto la castità. L’eros agisce anche se non si mette in atto, se lo si ha, come carica energetica o passione impiegata in altri settori della vita. Inoltre, la Scorpione ha un padre che può favorire la sua autonomia e la figlia in qualche modo cerca tanto la sua approvazione, non solo con abbracci ma con scelte audaci o almeno complicate. In un partner, cerca stimolo, tormento e passione.

La donna Sagittario va in tutt’altra direzione, soprattutto le interessa andare lontano, con il corpo o con la mente. Questi stimoli li ha ricevuti dalla figura paterna, un uomo sovente bonario, a volte anche grande e grosso, con un passato o un presente avventuroso, a volte straniero, altre solo saccente o moralista. Con un lato di ingenuità e infantilismo, quello però che può consentirti di attraversare a remi l’oceano, confidando in un risultato propizio. Un padre che racconta favole alla figlia, a volte anche le preghiere della religione in cui crede, un tempo le insegnava a usare l’atlante per orientarsi nel mondo, ora la spinge a usare nel migliore dei modi Google Maps. La bimba Sagittario è contenta di raccontare al padre di aver perlustrato i campi più vicino a casa, e il padre tutto contento la spinge a compiere anche altre spedizioni in luoghi più lontani. Così, da adulta, non disdegna di sposare stranieri, professori universitari o semplici saccenti.
La Capricorno come figlia ha avuto un genitore austero, attento al lavoro, a volte anziano o potente, che di rado dispensa carezze e rassicurazioni. Piuttosto, insegna che la vita è dura e proprio per questo non bisogna farsi trovare preparati, senza concedere o nulla all’improvvisazione e al sentimentalismo. Così, appena impara a camminare sulle proprie gambe, ha un po’ un comportamento da vecchietta, perché già pensa ad accumulare contributi sufficienti per farle avere una pensione lauta in vecchiaia. Scherzi a parte, questo tipo di figlia riceve spesso una educazione severa senza troppi riconoscimenti affettivi, salvo i casi in cui ottenga già da giovane grandi risultati nello studio o nel lavoro. Spesso anche in queste occasioni il padre di rado le elargirà complimenti eccessivi. Avendo avuto questo tipo di imprinting non cercare compagni mollaccioni, anzi tutto il contrario, nella vita detesta improvvisazione e fragilità.
La donna Aquario ha spesso un padre poco influente, di rado capace di elargire troppe rassicurazioni emotive in eccesso. Le trasmette o le insegna piuttosto il dubbio, il possibilismo, una identità mutevole, incerta, libera e aperta alle novità. Nel migliore dei casi sarà un amico, anche se sulla carta quello non dovrebbe essere il suo ruolo. Se è così, la bimba Aquario cerca confronto e ispirazione dalle amicizie, settore umano che più di ogni altro le lascia campo libero nell’esplorazione sociale che lei tanto ama. Così cerca prima possibile di trovare una sua forma di autonomia ma, se non dovesse riuscirci per problemi economici o altro, si adatta a una situazione familiare che, tutto sommato, non le importa troppo. Abbastanza inevitabile poi che cerchi un compagno che sia anche un amico. Meglio un compagno di un marito, sarebbe una situazione troppo vincolante.

Infine, la figlia col Sole in Pesci ha un padre inquieto ed emotivo, a volte fragile, spesso sfuggente, idealista, un po’ piagnone, talvolta malaticcio, ipocondriaco o grande fuggitivo. Se si facesse una statistica di quelli che sono scesi a comprare le sigarette e non sono più tornati a casa, i Pesci sarebbero sul podio. A volte semplicemente perché si sono persi e non hanno più trovato la storia del ritorno. Scherzi a parte, il padre di una Pesci trasmette alla figlia soprattutto inquietudine, ansia e romanticismo, elargendo a volte una pletora di carezze e di sentimenti che però può essere incostante, anche perché il genitore pensa soprattutto alle coccole di cui ha bisogno piuttosto che di quello che necessitano i figli. Proprio per questo, spesso la donna Pesci fa una precoce esperienza della perdita affettiva, trascinandosi nella vita adulta una inquieta ricerca di amore, difficile da saziare, trovando poi partner struggenti o inquieti.
In sintesi, queste sono le immagini interiori della figura paterna. Dalla posizione di Mercurio si evince poi il proprio modo di essere figlia, analisi alla quale vanno sommate le altre componenti astrali, come la posizione nelle case e i rapporti tra pianeti.
Buono o cattivo sia il rapporto, il sentimento quasi mai ha una sola sfumatura, soprattutto in positivo. Di santi sulla Terra diventati genitori, amati senza recriminazioni dalle figlie, ne conosco davvero pochi, e i rari che sembrano rientrare nella categoria quasi sempre sono frutto di una eccessiva idealizzazione da parte della prole, o di una manipolazione auto-incensatoria esercitata all’origine dal padre.

Ma vediamo qualche storia per accennare al tipo di relazione affettiva di una figlia per il padre, dove quasi sempre è difficile distinguere il bene dal male.


Chi, ad esempio, ha sempre negato la figura paterna perché la abbandonò da bambina, come fece con la sorella e la madre è Giorgia Meloni. Quando aveva dieci anni il padre Franco se ne andò alle Canarie non mantenendo più la famiglia. È noto che finì inoltre invischiato in loschi giri. Del resto, la Presidente del Consiglio così ha descritto il suo rapporto con il padre: "Se una bambina di undici anni decide che il padre non lo vuole vedere più e poi lo fa davvero, evidentemente quest’uomo qualcosa ha fatto. Mio padre ha fatto di tutto per non farsi voler bene, stimare. Faccio fatica a dire che era una brava persona."1 Il Meloni padre, uno Scorpione di cui non conosco l’ora di nascita, presenta nel suo tema natale un Mercurio in Bilancia quadrato alla Luna, senza recuperi. A testimoniare la difficoltà a comunicare con la prole, indipendentemente da sue eventuali altre colpe. Nel tema della figlia Giorgia, il Sole paradossalmente è bello, in Capricorno e sesta casa, in trigono a Giove e senza lesioni. Se non conoscessi la storia avrei detto analizzando il tema che si trattava di padre gran lavoratore e fortunato. Caratteristiche che forse non sono sue, o lo sono state nel momento in cui la Meloni figlia è nata, ma sono di certo della Presidente del Consiglio. Tutt’altro discorso vale invece per Mercurio, inteso in questo caso per la Meloni come il proprio essere figli. Il suo è in Capricorno, quinta casa, congiunto a Marte, sestile a Venere e Urano e, soprattutto, quadrato a Plutone in terza. Anche se non è solo negativo, qui parla anche di difficoltà, di un dolore profondo nell’ essere figlia, e del covare rabbia verso chi ti ha concepito, immagino giustificata. Quel Mercurio parla anche di altro, come ad esempio le difficoltà di comunicazione con la stampa, e l’essere oggetto di pettegolezzi e di satira. Ma per fortuna sua, da Capricorno con un Saturno all’ascendente in Leone, è impermeabile alle critiche, di certo più dura di un uomo. Piaccia o non piaccia sul piano politico, e la mia analisi riguarda altro, ha risolto per lei nel migliore dei modi il rapporto con un padre che non c’è stato o ha fatto danni.


Chi invece ha avuto un buon rapporto con il padre, da cui è stata amata e rispettata, è stata la mai compianta abbastanza Queen Elizabeth II, campionessa mondiale di resistenza al trono o giù di lì. Nel suo caso il Sole in Toro è infatti in terza casa senza lesioni. A ben vedere però è isolato, quindi forse il rapporto non è stato così stretto, anche per gli impegni istituzionali del genitore. Col suo Mercurio in Ariete e seconda casa, congiunto a Eris e Urano, è stata figlia rispettosa, non ha disobbedito alla volontà paterna e ha accettato i doveri dinastici con impareggiabile stoicismo e volitività, fino alla fine dei suoi giorni. La sorella Margaret, a cui però non sarebbe potuta spettare la corona, ebbe una vita tutta diversa, anche sul piano affettivo. La regina Elisabetta al contrario ha avuto di sicuro solo un uomo importante nella vita, il principe Filippo, che potrà averla pure fatta disperare in qualche modo, ma le è rimasto al fianco fino alla fine. Quanto a suo padre Giorgio VI2 - che divenne re solo dopo l’abdicazione del fratello Edoardo VIII, che mollò la corona per l’insopportabile Wallis Simpson – aveva in realtà nel suo tema brutti Sole e Mercurio in Sagittario. I due pianeti sono infatti opposti a Plutone e Nettuno e quadrati a Eris in quinta e di certo riflettono i pessimi rapporti con il padre e il fratello maggiore. Eris in quinta, casa predisposta alla riproduzione, è invece in trigono a Saturno, Urano e Luna in Scorpione e forse lo aiutò a superare i traumi della sua educazione con la generazione successiva alla sua, mettendo al mondo una figlia restata nella storia.

Chiudo infine con un rapporto controverso, quello tra Jane Fonda e suo padre Henry. L’attrice, bellissima ora come a vent’anni, ha avuto una relazione difficile con il genitore che pare che sia stato la causa dei suoi problemi di bulimia, perché la accusava di essere grassa3. Nel tema della Fonda il Sole è in Sagittario in undicesima casa, a indicare un padre sfuggente e irrequieto, in sestile a Marte e quadrato a Saturno e Eris in seconda casa, legata all’immagine. Di sicuro il grande attore non è stato un padre accogliente e di certo ha trasmesso alla figlia l’irrequietudine, l’essere fuori dalla norma, il credere ai propri ideali (il Sole di Henry è in Toro ma in nona casa è congiunto a Giove, a rafforzare un certo lato sagittariano), ma anche la tendenza a giudicarsi male. Di certo recuperarono il rapporto quando il padre era anziano, girando un film insieme, Sul lago dorato, l’unico che gli valse l’oscar. Forse, inoltre, a differenza di quello della Meloni, suo padre non era tutto da buttare.
A ben vedere, poi, i rapporti troppo idilliaci fanno addormentare il soggetto nelle proprie certezze, mentre i dolori e le ferite spingono a curarsi, ad andare oltre, a cercare di compensare quanto di storto o difficile abbiamo vissuto.
Così i padri possono amare male le figlie o non soddisfare le loro attese. In qualche caso risulteranno ferite per sempre, in altre si trasformeranno in guerriere instancabili per ottenere quello che ambiscono, come è accaduto a due donne sul fronte opposto della barricata, Giorgia Meloni e Jane Fonda.

La regina Elisabetta, assisa sul suo trono inattaccabile, non poteva concedersi di non sentirsi amata dal padre.



Ci vediamo ad aprile, tratterò dell’amore tra fratelli, partendo dai fratelli maschi.

 

N.d.A. : Alcune delle riflessioni esposte nell’articolo sono ricavate da discussioni e indagini sull’argomento nel mio gruppo Rotte e approdi - Gruppo di astrologia dialettica morpurghiana4, da me creato e gestito.

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1 https://tg.la7.it/cronaca/linchiesta-di-report-il-padre-di-giorgia-meloni-uomo-del-boss-senese-11-01-2024-203064
2 Alla sua storia è stato dedicato un bel film che molti conoscono, Il discorso del re, del 2010.
3
https://www.vanityfair.it/people/mondo/15/09/08/jane-fonda-anni-rifatta-intervista-cover-vanity-fair-foto#:~:text=Per%20buona%20parte%20della%20vita,Era%20lui%20ad%20avere%20problemi.
4 h
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marzo 2024


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