LA ROTTA DI ULISSE

 


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Come funziona l’astrologia?
I quattro Zodiaci

di Massimo Michelini

Come visto nei capitoli precedenti, dopo avere ipotizzato un ciclo zodiacale opposto e complementare al nostro, una sorta di universo parallelo, Lisa Morpurgo cercò di individuarne la natura impiegando criteri numerico-planetari. Ribadisco che la sua indagine non ha nulla a che vedere con voli di fantasia nei quali ipotizzare paradisi alternativi, oppure inferni in altro luogo rispetto a quello in cui abitiamo, o simpatie millenaristiche, o ancora varianti di vita ipotizzate a piacimento, quanto è piuttosto una ricerca sul “fenomeno vita” nel cosmo, compiuta attraverso quel bizzarro ma incomparabile strumento di conoscenza che ha nome Zodiaco. Così scrisse a tal proposito la Morpurgo: “La decifrazione del codice zodiacale e la scoperta di certi comportamenti umani indistruttibilmente legati ai suoi simboli mi convinsero che ogni tema natale non poteva essere letto, sia pur con chiarezza, in base al semplice schema di posizioni planetarie; si imponeva invece un suo inserimento nel tessuto più vasto di un tempo universale (il tempo di Dio di Sant’Agostino, o il tempo della Storia) che giustificasse la funzione del singolo in termini ignorati finora non soltanto dagli astrologi, ma anche dai sociologi, e appena appena sfiorati dagli psicoanalisti. L’astrologia si trasformava in cosmogonia e l’universo si rivelava vivente, in grado di riprodursi, come d’altronde alcuni moderni astrofisici avevano già ipotizzato”.1
Già l’ho detto ma sono costretto a ripetermi, si tratta di argomenti di rara complessità anche perché il ragionamento sotteso è molto differente da quanto cerca di solito un “comune” fruitore di testi astrologici, né altri campi della scienza hanno quasi mai sfiorato l’argomento, almeno seguendo questi criteri. Nel migliore dei casi ci “si accontenta” di capire come funziona il moto dei pianeti rispetto alla vita dell’uomo e alle sue fasi, e ben venga comunque chi sa trarre conclusioni sensate e giuste, non interpretando l’astrologia a modo suo, magari per avvalorare il proprio modo di pensare o di essere. Allo stesso modo siano i benvenuti i fisici quantistici o di altra specialità che, indagando nelle “pieghe” del noto, cercano di svelare i tanti misteri dell’ignoto, trovando forse ascolto solo o soprattutto tra gli appassionati di fantascienza e tra coloro che vogliono cercare di capire cosa avverrà domani, e perché.
Mi sorge però il dubbio di avere diluito troppo le spiegazioni teoriche rispetto a quanto elaborato da Lisa Morpurgo e forse urge arrivare in fretta alle conclusioni, pur rispettando tutte le tappe che portano alla fine del viaggio affinché si possa davvero capire dove si sta andando, e quale potrà essere la meta. Con la realistica certezza che riusciranno a capire in pochi, pochissimi, lo so per esperienza. Io stesso, nonostante mastichi pane e Zodiaci da decenni, credo di avere sì appreso a menadito la lezione (se così si può dire), seguendo i passaggi che hanno portato Lisa Morpurgo ai suoi risultati teorici, ma non sono davvero certo di aver realmente assimilato tutto. Se si tratta però di sfiorare in qualche modo il senso della vita – come suppongo sia – dovrei essere così presuntuoso da immaginare poi di avere compreso ogni dettaglio? Ci mancherebbe altro!
Vediamo allora di seguire uno dopo l’altro i vari steps del percorso, e il mese prossimo parleremo infine diffusamente del fenomeno che si può pure applicare all’interpretazione astrologica spicciola, ossia le trasparenze planetarie.
Torniamo quindi al punto in cui eravamo rimasti, riprendendo le parole della Morpurgo: “ [ … ] se tralasciamo la numerazione dei segni e piazziamo nello Zodiaco interno, considerato il nostro Zodiaco, i pianeti 3, 5, 8 e 10, che sappiamo per certo in grado di numerare altrettanti segni in sede esaltatoria, notiamo che i suddetti pianeti sono Plutone 3, Y 5, Mercurio 8 e Marte 10, ossia appartengono inequivocabilmente alla sequenza femminile. Unica conclusione possibile: il nostro Zodiaco, allo stato diciamo così inerte, ancora privo di energia vitale, è uno Zodiaco femminile che viene fecondato dallo Zodiaco esterno, dove la numerazione dei pianeti corrisponde in effetti alla sequenza maschile”.2
Facciamo un passo indietro, come accade nei romanzi d’appendice per chiarire questa spiegazione complessa e misteriosa. Come visto nelle puntate precedenti appunto, si può pensare a uno Zodiaco in qualche modo inerte, ancora privo di vita, dove troviamo i pianeti in domicilio, ma non ancora per così dire in movimento, e la sequenza è quella che conoscono tutti ed è pure accettata dalla tradizione astrologica.3 Perché questo accade? Perché la nostra vita, come pure la vita del cosmo, è regolata da leggi ben precise, e se nasciamo noi nasce pure il cosmo, e la nascita avviene sempre attraverso una fecondazione. Certo, c’è chi ancora pensa a un intervento dello spirito santo o di un dio su una nuvoletta che tende il dito per dare vita ad Adamo, e pure in questo c’è un fondo di verità, un racconto mitico-religioso che in qualche modo forse si rispecchia in quel che accadde (accade ed accadrà) davvero. Preferibile però lasciare il mito al mito, del resto parziale e sfacciatamente maschilista, dato che la donna, Eva, ha solo un ruolo passivo in tutta la vicenda. Anzi nasce pure e soltanto dalla costola di Adamo, già di suo creato da un Dio-padre-padrone maschio che non ebbe alcun bisogno di una metà per dare la vita, il cui risultato sarebbe stato quasi una fotocopia del demiurgo che stava finendo il toner della stampante, visto che ciascuna delle creature nate in seguito alla creazione originaria sarebbe risultato una brutta fotocopia della fotocopia.4 Tanto vale invece essere coraggiosi e tentare piuttosto di ricostruire quel che succede al momento della nascita (del cosmo) attraverso quel prodigioso e UNICO strumento di studi che ha nome Zodiaco. Perché se l’astrologia funziona significa che c’è un ordine sotteso. Qual è? Lisa Morpurgo ha tentato di capirlo, e io qui tento di divulgare il suo pensiero.
Spiegando ad esempio che nel momento in cui si innesta l’esaltazione, in qualche modo avviene una sorta di penetrazione dall’esterno che dà il via alla vita di quello Zodiaco, ossia “è il Sole 1 della sequenza maschile esterna che si introduce nell’Ariete femminile interno e determina per rimbalzo lo spostamento di Plutone 3 nei Gemelli 3 e di Y 5 nel Leone 5”.5 Ripetiamo gli schemi numerico planetari impiegati nell’analisi per visualizzare meglio la questione.

Zodiaco maschile   Zodiaco femminile
Sole - 1 - Saturno
Y - 2 - Nettuno
X - 3 - Plutone
Plutone - 4 - X
Nettuno - 5 - Y
Urano - 6 - Luna
Saturno - 7 - Sole
Giove - 8 - Mercurio
Marte - 9 - Venere
Venere - 10 - Marte
Mercurio - 11 - Giove
Luna - 12 - Urano

Per rendere ancora più chiaro, nei limiti del possibile, quello che succede in questa sorta di fecondazione tra Zodiaci, ecco alcuni disegni da me tracciati in malo modo, nei quali però si vedono Zodiaci affiancati (non riesco a farli davvero sovrapposti, ahimè) dove troviamo una perfetta rispondenza tra segni opposti e i luminari loro signori ugualmente opposti per numero e posizione all’interno dello Zodiaco. Questo per ribadire che lo Zodiaco femminile viene fecondato da quello maschile e viceversa.



Così, seguendo le frecce dello schema successivo, ognuno dei quattro luminari o controluminari (Sole, Luna, Saturno e Urano) compirà un balzo di 60 gradi andando a fecondare nello Zodiaco esterno, di sesso opposto, il segno che ospita la sua esaltazione.

 

 

 

 


Vediamo in questo modo che il Sole 1 della sequenza planetaria maschile domiciliato in Leone va a numerare il segno 1 dello Zodiaco maschile, e ciò accadrà pure per la Luna, altro luminare, e per i controluminari. Specularmente, il Saturno 1 della sequenza planetaria femminile andrà a numerare la Bilancia primo segno dello Zodiaco femminile. Otteniamo così uno Zodiaco maschile fecondato dal luminare maschile, il Sole, e uno Zodiaco femminile fecondato dal luminare femminile, l’astro opposto e complementare al Sole, ossia Saturno.
Questo Sole numero 1, fecondando l’Ariete, sposterà il Plutone 3 che andrà a numerare il terzo segno, i Gemelli. Plutone poi farà spostare Y 5 che andrà a numerare il quinto segno, il Leone.



La Luna, ultimo pianeta della sequenza planetaria, dal numero 12, trascinerà invece i numeri della sequenza femminile, ossia Venere 10 e Giove 8. Del resto i numeri dispari sono tradizionalmente maschili, quelli pari femminili.

 

 

 

In questo modo, abbiamo “trovato” i numeri 1, 3, 5, 6, 7, 8, 10 e 12 e la loro collocazione. Mancano all’appello il 2, il 4, il 9 e l’11. Nei lunghi anni di calcolo e ragionamento impiegati per ricostruire lo schema zodiacale, Lisa Morpurgo fu costretta a questo punto delle sue ricerche a constatare che non erano sufficienti due sequenze numerico planetarie per farne una, detta in soldoni. Ossia, l’ipotesi iniziale, quella di uno zodiaco speculare era sbagliata. Anzi, per dirla in modo più corretto, incompleta.  
Sentiamo cosa scrisse in proposito:
“[ … ] la terna che fa capo alla stella6 (1-3-5) si piazza compatta nel cerchio in cui penetra fecondandolo, mentre della terna che fa capo al satellite7 (12-10-8) solo il 12 riesce a penetrare nello Zodiaco fecondato dall’1, mentre il 10 e l’8 si limitano a numerare due segni dello Zodiaco d’origine. Se consideriamo solo il movimento, diciamo così, d’impatto, dei pianeti fecondatori che entrano in un’altra serie zodiacale, abbiamo soltanto sei segni legittimamente numerati: 1-3-5-6-7-12, che nel caso del nostro Zodiaco sono Ariete, Gemelli, Leone, Vergine, Bilancia e Pesci. A questi dobbiamo aggiungere Capricorno 10 e Scorpione 8 che però non sono numerati da un impatto, ma bensì spostati, all’interno del nostro Zodiaco stesso, dalla forza trainante di Urano che va a numerare la Vergine 12 dello Zodiaco femminile. Lo stesso ragionamento vale per lo Zodiaco che inizia con Saturno 1 esaltato in Bilancia 1, e non c’è la minima speranza di ottenere una serie numerica completa dall’1 al 12 mettendo insieme i due Zodiaci, perché i numeri sono sempre gli stessi e il 2, il 4, il 9 e l’11 mancano inesorabilmente all’appello”.8
Il cerchio quindi non si completa, ma lo Zodiaco è un cerchio e tale deve essere, completo in ogni sua parte. Come collocare allora i pianeti mancanti in modo che riescano davvero a numerare i segni dove sono esaltati?
Lisa Morpurgo si arrovellò per anni per tentare di far quadrare il cerchio, poi fu un chimico belga al quale espose casualmente la sua teoria a illuminarla su quello che andava cercando. Lo scienziato infatti le fece presente che se c’è una sequenza numerico-planetaria chiusa in un cerchio che va dall’1 al 12, deve essercene un’altra che va dal 6 al 7, andando all’indietro secondo il nostro punto di osservazione. Ossia si avrà questa sequenza: 6-5-4-3-2-1-12-11-10-9-8-7.
Detto in altri termini se una sequenza (maschile) inizia con l’1 (numero dispari) e finisce con il 12 (pari) la sua opposta e speculare dovrà iniziare con il numero 6 (pari) e terminare con il 7 (dispari).  Per capire meglio, affianchiamo allora questa spiegazione con una raffigurazione visiva della nuova sequenza numerico-planetaria.

Saturno 6 7 Urano
Giove 5 8 Nettuno
Marte 4 9 Plutone
Venere 3 10 X
Mercurio 2 11 Y
Luna 1 12 Sole

Il vero Zodiaco opposto e speculare al nostro inizierà quindi con l’esaltazione di Saturno 6, luminare naturalmente opposto al nostro Sole e terminerà con Urano 7, contro luminare naturalmente opposto all’ultimo luminare della nostra sequenza numerico-planetaria, la Luna.
La sequenza sopra riportata va però completata con quella sua opposta e complementare. Eccola:

Saturno 6 6 Sole
Giove 5 5 Mercurio
Marte 4 4 Venere
Venere 3 3 Marte
Mercurio 2 2 Giove
Luna 1 1 Urano
12 Sole 12 Saturno
11 Y 11 Nettuno
10 X 10 Plutone
9 Plutone 9 X
8 Nettuno 8 Y
7 Urano 7 Luna

I quattro numeri mancanti alla nostra sequenza planetaria sono quindi rintracciabili nella sequenza numerico maschile degli Zodiaci B, il cosiddetto Zodiaco BM.9
Con questa seconda sequenza numerica, nei quali i pianeti opposti possono assumere lo stesso numero (anzi, lo assumono), si ottiene la quadratura del cerchio, anzi la saldatura dello Zodiaco. Anzi, degli Zodiaci, i quattro Zodiaci che insieme contribuiscono a creare la vita su ciascuno di loro. Due di essi saranno maschili e due femminili, ma in ogni sistema, l’A e il B tanto per intenderci, ci sarà un sesso dominante. Noi viviamo nell’A maschile, a predominio solare, dietro il quale c’è l’A femminile, a dominanza saturnina. Non è questo però il vero Zodiaco che andava cercando Lisa Morpurgo, perché Saturno qui ha lo stesso numero del Sole, ossia l’1, numero maschile. E, come abbiamo visto, il numero della stella dello Zodiaco davvero alternativo dovrà essere femminile, ossia un numero pari. Il vero modello alternativo al nostro è dunque il BF, a dominanza sì saturnina, ma si tratta del Saturno 6, numero pari autenticamente contrapposto al nostro dispari 1. Questo Zodiaco B femminile sarà per così dire completato dal B maschile, a dominanza solare.
Ecco di seguito la sequenza completa numerico-planetaria dei quattro Zodiaci, quella definitiva.

A MASCHILE

A FEMMINILE

B FEMMINILE

B MASCHILE

1 Sole 1 Saturno 6 Saturno 6 Sole
2 Y 2 Nettuno Giove 5 5 Mercurio
3 X 3 Plutone Marte 4 4 Venere
4 Plutone 4 X Venere 3 3 Marte
5 Nettuno 5 Y Mercurio 2 2 Giove
6 Urano 6 Luna Luna 1 1 Urano
7 Saturno 7 Sole 12 Sole 12 Saturno
8 Giove 8 Mercurio 11 Y 11 Nettuno
9 Marte 9 Venere 10 X 10 Plutone
10 Venere 10 Marte 9 Plutone 9 X
11 Mercurio 11 Giove 8 Nettuno 8 Y
12 Luna 12 Urano 7 Urano 7 Luna

Vediamo così che per numerare il nostro Zodiaco servono tre sequenze planetarie, come accadrà per tutti gli altri 3 Zodiaci. Basta prendere carta e matita e provare.
Già, ho esposto un bel giochetto matematico, ma a che serve, qualcuno obietterà di certo. Andiamo per ordine, ancora.
Partendo da una domanda terra terra ma inevitabile. Ossia, se esistono tali Zodiaci alternativi, dove si trovano nello spazio? Ah, saperlo, diceva un comico…
Proviamo ancora a fare delle ipotesi, sulla scia di quanto scritto da Lisa Morpurgo, mi pare ovvio:
“[ … ] dobbiamo introdurre dei concetti nuovi che, obbedendo sempre alla dialettica, ci aiutino a staccarci dalla visione unidimensionale del nostro semplice e unico Zodiaco. Tali concetti sono quelli di destra e sinistra, alto e basso, davanti e dietro.
I termini destra e sinistra vengono comunemente usati, e anch’io li usai frequentemente con molta disinvoltura, finché le simbologie di Sole e Luna non mi indussero a una importante riflessione: la Luna, anche per la tradizione, rappresenta la parte sinistra del corpo, mentre il Sole, anche per la tradizione, rappresenta la parte destra del corpo. Per l’osservatore, invece, ossia per chi guarda il nostro cerchio zodiacale nella sua disposizione consacrata, con Cancro e Leone in alto al centro, il Cancro sede della Luna e della parte sinistra si trova a destra, mentre il Leone, sede del Sole e della parte destra si trova a sinistra.
Risulta chiaro, anche se ci vuole un piccolo sforzo logico per arrivarci, che lo Zodiaco si presenta a noi in forma speculare, come se si riflettesse, ovviamente capovolto, nei nostri occhi. Per spiegarmi in modo più semplice, immaginiamo che Leone e Cancro siano il viso di una persona che sta di fronte a noi: la parte sinistra di questo viso noi la vediamo a destra e la parte destra la vediamo a sinistra.
[ … ] possiamo dire che osservando Leone e Cancro dello Zodiaco maschile A noi vediamo una faccia senza nuca mentre osservando Leone e Cancro dello Zodiaco femminile A vediamo una nuca senza faccia.
[ … ] ci troviamo di fronte a due mezzi corpi che devono essere completati da altri due mezzi corpi per formare finalmente un intero. E sembra ovvio supporre che la nuca dello Zodiaco femminile A sarà completata dalla faccia dello Zodiaco femminile B, mentre la faccia dello Zodiaco maschile A sarà completata dalla nuca dello Zodiaco maschile B”.10
Già, bei discorsi, forse anche giusti, chi lo sa?, ma ribadisco: a cosa servono all’astrologo che non abbia velleità di conoscenza cosmica ma si limiti ad indagare sul carattere e sugli eventi esistenziali del consultante. Servono, servono, perché questi misteriosi e incasinati altri 3 Zodiaci, che formano insieme al nostro i 4 Zodiaci, lasciano trasparire nel nostro tutta una serie di indicazioni pratiche, caratteriali, reali attraverso le trasparenze nei nostri segni dei pianeti esaltati negli Zodiaci F. Ma di questo parleremo il prossimo mese, già ci vuole un analgesico per smaltire il mal di testa procurato da ragionamenti tanto complessi, come pure un bella tisana calda per digerire un pasto troppo sostanzioso. Si tratta però di qualcosa di sostanzioso, non del nulla: il nulla non lascia un peso sullo stomaco, il tanto sì.
Finiremo allora di digerire le trasparenze planetarie il mese prossimo, lontani dalle abbuffate di fine anno…

Continua…



1
Prefazione alla seconda edizione del Convitato di Pietra dell’aprile 1980.
2 Un lungo cammino, capitolo 3°, Ricerca ’90, aprile 1994.
3 Tradizione che non riconosce ovviamente i pianeti transplutoniani X e Y.
4 Mi auguro di cuore di non aver irritato la sensibilità di nessuno con la mia ironia, ma è evidente che il mito della creazione è sbagliato e parziale. Di mito appunto si tratta, non di realtà storica.
5 Un lungo cammino, capitolo 3°, Ricerca ’90, aprile 1994.
6 La Morpurgo si riferisce ovviamente al Sole-1 (N.d.R.).
7 Si riferisce alla Luna, numerata 12 (N.d.R.).
8 Un lungo cammino, capitolo 4°, Ricerca ’90, luglio 1994.
9 Se fino ad ora ho parlato per semplicità di Zodiaco femminile e Zodiaco maschile, ora impiegherò i termini giusti, parlando di Zodiaco AM, AF, BM e BF, i veri e definitivi quattro Zodiaci.
10 Un lungo cammino, capitolo 5°, Ricerca ’90, gennaio 1995.

massimomichelini1@virgilio1.it

1/01/2013


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