LA ROTTA DI ULISSE

 


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Lo scrittore nel suo labirinto

di Giuse Titotto

A chi piace la lettura potrebbe accadere di rileggere, magari dopo alcuni decenni, qualche libro che aveva lasciato un ricordo particolare. Il desiderio di rileggere potrebbe essere destato da una osservazione o da un riferimento a quel ‘qualche cosa’ che aveva incuriosito.
A me accadde tanti anni fa quando, durante una lezione, Lisa Morpurgo parlò della preferenza della Vergine per i fiori recisi – mentre il Toro li preferisce sullo stelo o sul ramo, in collegamento con la terra. In quell’occasione ricordai i fiori recisi nei romanzi di D.H. Lawrence. Li mette dovunque, nei vasi o in grandi mazzi. Li sparge sul corpo nudo dell’amante e li intreccia ai riccioli tra le chiome o tra più intimi cespugli. Mi domandai allora: sarà importante la Vergine nel tema dello scrittore? E cercai i suoi dati di nascita.
È importante sì, la Vergine: occupa la cosignificante casa sesta ed ospita, oltre al Sole congiunto a Giove, anche il suo signore Mercurio e nella stessa casa sesta, seppure in Bilancia, anche l’altro signore: Urano. Oltre ai fiori recisi i riferimenti alla Vergine – ovviamente inconsapevoli – sono numerosi, come se lo scrittore volesse darci delle conferme. Un esempio vistoso: «...sento che se c’è un Dio, egli si è finalmente destato nei miei intestini...» È divertente trovarne altri.
Nella rilettura dei romanzi col tema dello scrittore accanto, quei pianeti proprio in quella casa e in quel segno spiegano la fedeltà dei personaggi alle proposte dello Zodiaco.
Nelle trame di Lawrence compare ripetutamente la figura della moglie insoddisfatta (Luna e Venere lese in casa settima) – inappagata da un marito impotente (Marte leso in quinta, quadrato a Luna e Venere) – o da un marito socialmente inferiore col quale non si sente a proprio agio (Sole in Vergine e in sesta): egli stesso visse questa situazione familiare. Figlio di un minatore, brav’uomo ma rozzo, e di una maestrina di famiglia borghese, soffrì del disagio dei genitori. Descrisse le sue esperienze nella prima parte del romanzo Figli e amanti – mentre nella seconda parte fa vivere al protagonista un’altra esperienza personale: la possessività e la gelosia della madre e la soggezione a lei. Anche Lady Chatterley sembra ispirata da un’esperienza personale: egli si innamora della figlia di un barone, sposata ad un uomo colto benestante e famoso nel suo ambiente e tuttavia insoddisfatta dello scorrere troppo tranquillo della sua vita borghese. I due si sposeranno dopo il divorzio della signora. Come nel romanzo. O forse, i personaggi del romanzo come nella sua vita. Lawrence non può proprio sovrapporsi al gagliardo guardacaccia: lui è colto ed ha poca salute, con Mercurio leso da Plutone ha problemi di polmoni. Tuttavia è ancora l’uomo di condizione sociale inferiore a quella della donna, è ancora l’uomo/Sole in Vergine e casa sesta.
Questa fu la mia prima esperienza di rilettura e di interpretazione zodiacale e non rimase unica, alcuni scrittori infatti furono l’oggetto di una relazione al Congresso di Ferrara nel 1981.

Qualche volta ad incuriosire sono i titoli dei romanzi che sembrano studiati apposta per denunciare il segno natale dello scrittore. Qui diventa un gioco trarre conclusioni!
Chi se non lo Scorpione potrebbe aver ispirato titoli come: – L’idiota Il giocatore I demoni Delitto e castigo e, meglio ancora Le memorie da una casa di morti e Memorie dal sottosuolo?
Infatti Dostoëvskij ha il Sole nello Scorpione mentre Plutone, signore del segno, è leso in casa terza e manda ben tre quadrature alla prima. Questo potrebbe adattarsi ai Fratelli Karamazov, casa terza – mentre la prima così tormentata si addice ad un altro titolo Umiliati e offesi.

Pensai invece ad un’ispirazione più serena nei titoli:
Pane e vino e Una manciata di more: una gita in collina con sana merenda sul prato proposte da Ignazio Silone, col Sole in Toro ed in casa seconda (come sottolineano i valori del segno, queste case cosignificanti!).

Che dire poi di Lavorare stanca e il mestiere di vivere del Sole Vergine di Cesare Pavese? Che addirittura cerca di recuperare in un altro titolo La luna e i falò il femminile che gli sfugge, che si dissolve nei Pesci...

Sembra parlante anche il tema di Jack London, col suo Sole in Capricorno e le sue storie di lupi: Zanna bianca e Il richiamo della foresta.
Ed una curiosa coincidenza della sua vita (fedelmente narrata in Martin Eden, quasi profetica o prevista nella modalità della sua morte suicida) conferma le caratteristiche del segno:
– Compra un’isola – Capricorno – sulla quale
– si fa costruire un castello – Capricorno – e
– lo chiama La tana del Lupo – Saturno.
Non potrà mai abitarvi perché il castello sarà distrutto da un incendio prima che sia terminato - ne parla Urano leso in casa quarta.

Nel tema di H.C. Andersen cercai La sirenetta.
È difficile riconoscerla nella Luna in Toro in casa quarta, che fa pensare ad una solida rubiconda massaia piuttosto che ad una fanciulla irreale. È più facile ritrovarla nel triangolo formato da Venere/Pesci in casa terza, Nettuno/Scorpione in casa undicesima, Marte/Leone in casa ottava. Se in un tema maschile la Luna è l’unica possibile immagine della donna, è ben vero che la Sirenetta donna non è.
Nel triangolo Venere/Nettuno/Marte troviamo l’attrazione non soltanto poetica ma anche fisica della Figlia del mare per il principe Marte Leone, la sua rinuncia all’immortalità per un amore irrealizzabile che la porterà alla morte casa ottava, al dissolvimento.

Il confronto tra due donne che esercitano lo stesso ‘mestiere’ in modo molto diverso, mi incuriosì e mi spinse a confrontare i temi di due scrittori: Dumas che scrisse La signora delle camelie e Shaw che scrisse La professione della signora Warren.
Se l’eroina di Dumas ha qualche grosso tormento e la si ritrova nella Luna in Vergine lesa in casa ottava nel tema del romanziere, la Luna di Shaw bella tranquilla in Toro, congiunta a Urano in dodicesima, sestile a Nettuno in undicesima ed a Mercurio in seconda, al primo sguardo mi disorienta.
Confronto quindi i due temi: in entrambi c’è il Sole congiunto a Venere in Leone, seppure in case diverse – Marte nell’ultima decade della Bilancia ma isolato in sesta Shaw, leso in nona Dumas – Luna in segni di terra e in case non sociali e non convenzionali.

– La dama delle camelie soffre e muore per un amore che non si deve permettere e pur cercando amanti danarosi ha un difficile rapporto sesso/danaro – ricordiamo che nella Traviata l’affronto di Alfredo «Questa donna pagata io l’ho»!
Sono problemi di Alessandro, non di Alfredo. È Alessandro Dumas che si vergogna della madre, modesta sartina di colore non sposata e non le perdona il peccato d’amore, quindi la trasferisce nella prostituta, la umilia e infine la riscatta con la morte.

– La signora Warren non si sogna neppure di rovinare con l’amore la sua redditizia ‘professione’. Marte in casa sesta, isolato, è soltanto usato e non condiziona. A lei interessa il danaro, è donna pratica e concreta, il sesso è strumento di lavoro. Se la ‘buona società’ la critica lei non ci fa caso, tanto i farfalloni di quella società continueranno a frequentare il suo salotto ed a portarle i loro quattrini. E tuttavia col denaro della ‘gente bene’ che la disprezza e che disprezza, assicura alla figlia un’educazione ed una cultura adatte ad inserirsi proprio in quella ‘buona società’.
Non si direbbe che Shaw abbia avuto esperienze tormentose come Dumas. Egli fu soprattutto un anticonformista nonostante i valori Leone, inquinati però dal gemellismo contestatario dell’Ascendente e della casa terza, dal Plutone signore della casa e dell’Ascendente. Sono questi elementi plutonici a denunciare la sua spregiudicatezza? Potremmo supporre che Saturno sulla cuspide della casa seconda abbia pensato di fustigare i vecchi costumi ipocriti dei clan tradizionalisti, di proporre una nuova giustizia severa e... giusta.
Il tema non sembra denunciare grossi problemi verso la donna anche se è sovente caustico – non maligno o risentito – nei suoi confronti, come del resto lo è con tutto il suo mondo.
Accettando la ‘professione’ della signora Warren egli non avalla la prostituzione, semplicemente rispetta la donna che ha accettato la responsabilità e le conseguenze delle proprie scelte.
Nel tema di Dumas non troviamo l’elasticità di Shaw. Neppure un vero rigore morale nonostante l’ascendente Capricorno. Traspare piuttosto un moralismo leonino che in casa settima si tinge del perbenismo formale di un certo tipo di Bilancia della quale teme il giudizio, vista la posizione di Marte.
Quindi condannando e umiliando la prostituta, a ben vedere dimostra meno stima per la figura femminile - che in fondo teme - di quanta ne esprima Shaw.

Considerazioni di tipo zodiacale raramente mi riescono durante una prima seppure attenta lettura quando l’interesse per la vicenda tende a trascinare alla conclusione. Non sono esente dal «Come andrà a finire?»
Per questo amo rileggere: osservo, imparo e mi diverto.

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta nel primo numero del 2002 de L’Eco dei Feaci

giuseti@libero.it



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